Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 31 Agosto 2004
 
   
  Pagina3  
  GLI ITALIANI E LA TECNOLOGIA: L’UMTS? “UNA CASA DI CURA”. E LA DOMOTICA? “DUE MOTORINI”. PER MIRABELLA IL BLOG È UN BRADIPO STRISCIANTE  
   
  Roma, 31 agosto 2004 - Igor Righetti opinionista tra la gente e i vip a “Futura city” su Raidue. “Sondaggi a tutto campo dai quali emerge un ritratto sociale e culturale dell’italiano nella new economy” Che cos’è il digitale terrestre? Un modo alieno per rilevare le impronte digitali dei terrestri. E che cos’è la domotica? Una proposta commerciale del tipo “prendi due paghi uno” per una coppia di motorini in offerta speciale. Sono alcune delle sorprendenti risposte emerse in un’indagine condotta dal giornalista Igor Righetti, autore e opinionista tra la gente per il programma “Futura city” che è andata in onda fino al 10 agosto ogni martedì alle 23.10 su Raidue e a settembre si riproporrà per altre due puntate. Le risposte, raccolte per conoscere il rapporto degli italiani con la tecnologia, hanno tratteggiato un quadro dal quale emerge che la popolazione italiana compensa con l’ausilio della fantasia la scarsa conoscenza degli argomenti sulle moderne tecnologie. È il tripudio della creatività. E la vox populi rimane uno scrigno di piacevole umorismo dal quale si attingono riflessioni inconsuete, considerazioni a effetto che rispondono all’esigenza, spiccatamente italiana “di arrangiarsi come si può”, soprattutto quando non si conoscono le risposte. Bersagliati dal microfono impertinente di Igor Righetti (ideatore del primo radio reality con oltre 30 vip in onda in questi giorni su Radio 1 durante il suo programma “Il Comunicattivo”) che ha messo a soqquadro le strade di alcune città italiane alla ricerca di responsi popolari sul futuro, centinaia di italiani intervistati hanno rivelato che l’Umts è la forma più evoluta dell’Aids, una casa di cura, l’acronimo di una scuola o ancora la sigla di un prodotto farmaceutico. Interpellati sul “blog” gli adulti hanno confuso il diario virtuale con il titolo del programma di Rai Tre “Blob”, mentre i giovani hanno dichiarato che si trattava del movimento no-global da loro trasformato in “no-blog”. Come vorrebbero gli italiani la televisione del futuro? In quale modo si sentirebbero di interagire con la tv e come cambierebbe la loro vita senza il computer? A quest’ultima domanda molti intervistati sopra i 50 anni hanno confessato di non avere un computer a casa, mentre i giovani affermano di non poterne fare a meno per lo studio, il gioco e i rapporti interpersonali (soprattutto chat, giochi e posta elettronica), ma pochissimi sanno che cosa è un microprocessore. In quanto ai portatili il loro uso è molto ridotto per gli anziani che si limitano a fare e ricevere telefonate, mentre per i più giovani le funzioni attivate sono molteplici ma non sono tutte quelle possibili perché – dicono – sono troppe. Che cosa pensano gli intervistati dei farmaci per migliorare i rapporti sessuali e li hanno mai utilizzati? A questa domanda quasi nessuno sopra i 50 anni ha dichiarato di farne uso; i giovani invece hanno affermato che se da anziani dovessero averne bisogno non esiterebbero a prenderli. Con irriducibile tenacia Igor Righetti ha coinvolto nell’inchiesta anche i vip. La contessa Patrizia De Blanck, il principe Giovannelli, Cinzia Leone, Riccardo Schicchi, Giacomo Crosa, Marina Suma e Patrizia Pellegrino che cosa pensano del sesso virtuale? Lo hanno mai praticato? Qual è il loro rapporto con la chat? Per Cinzia Leone il sesso è ormai soltanto virtuale ovvero non si fa più. Per Patrizia De Black l’unico modo di fare sesso è quello reale. E che cosa sanno dei blog? Per Michele Mirabella è un animale strisciante, tipo bradipo, con tre o quattro denti. Quanti cellulari hanno, quali suonerie hanno scelto e come immaginano i telefonini del futuro Corrado Augias, Beppe Bigazzi, Eva Henger, Cristiano Malgioglio ed Elsa Di Gati? Pippo Baudo, Antonio Giuliani, Max Tortora, “I ragazzi italiani”, Mariella Nava e tanti altri personaggi dello spettacolo e della cultura che cosa sarebbero disposti a fare per restare giovani e in salute? Baudo non venderebbe mai l’anima al diavolo. Le risposte a tutte queste domande sono su “Futura City”, il nuovo programma su scienza e tecnologia con un linguaggio accessibile anche ai tecnoscettici di cui è autore e conduttore il vice direttore di Raidue Gian Stefano Spoto. Dice Igor Righetti: “E’ la dimostrazione che la diffusione della conoscenza dell’alta tecnologia è limitata a una fascia ristretta di popolazione, quella più giovane. I mass media danno spesso per scontato che i lettori conoscano il significato di acronimi e termini tecnici entrati in uso presso il grande pubblico da poco tempo. Nessuno però si preoccupa, né i consumatori né i divulgatori, di specificare a che cosa corrispondono le diverse sigle o parole. Risulta così che anche coloro che hanno imparato le tecniche per l’utilizzo dei singoli mezzi tecnologici non ne conoscono in realtà, per la gran parte, le funzioni. Per i cellulari si limitano a digitare il numero da chiamare o il tasto per ricevere senza conoscere come poter accedere alla rubrica o come cambiare la propria suoneria o leggere e inviare un sms. In base agli intervistati è un rifiuto generazionale che colpisce le donne dai 40-45 anni in poi e gli uomini dai 50 in su. Ovviamente chi deve usare le tecnologie per il proprio lavoro impara a prescindere dall’età. Gli stessi giovani, però, pur conoscendo le potenzialità del telefonino, non inviano messaggi multimediali in quanto ritengono il costo troppo elevato e il procedimento macchinoso. Ben diverso da ciò che gli spot pubblicitari dimostrano. La domanda che mi pongo spesso è: che cosa pensa la gente quando analizza le proprie necessità e le pone a confronto con le proprie conoscenze culturali? Non c’è alcun dubbio che la moderna tecnologia offre diversi strumenti capaci di compiere velocemente una serie di azioni. Ma che cosa accade quando a misurarsi con queste innovazioni sono persone prive di adeguate esperienze e preparazione? Anche fare la casalinga oggi richiede una elevata conoscenza tecnologica dato che è costretta a misurarsi ogni giorno con elettrodomestici sempre più sofisticati. Tutto è automatico e se non si ha un minimo di allenamento si è fuori dalla vita sociale. Così il mio ruolo in ‘Futura city’ è di dare voce alla gente, di raccogliere commenti su domande aventi per tema gli argomenti del programma, diversi per ogni puntata. Faccio interviste, dunque, ma con il mio lato più ironico e ottimistico. Ne esce uno spaccato su che cosa sanno, qual è il loro rapporto e che cosa pensano gli italiani della tecnologia che comprende strumenti di uso quotidiano come cellulari e computer ma anche Internet, mezzi di trasporto, elettrodomestici. Altre domande stimolano la fantasia e l’immaginazione degli intervistati”. E aggiunge Righetti: “Sondaggi a tutto campo dai quali emerge un ritratto sociale e culturale dell’italiano nella new economy. E le risposte sono sorprendenti e divertenti. Ma a rispondere alle mie domande sul loro rapporto con le moderne tecnologie saranno anche molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. Su ognuno di loro si moduleranno le mie domande che, a seconda del carattere dell’intervistato saranno più o meno confidenziali. Le interviste ai vip sono realizzate negli ambiti in cui vivono e lavorano come abitazioni, studi televisivi, corridoi, ascensori, giardini, camerini e così via. Il tutto per rendere più reale il vero”.  
     
  <<BACK