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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Settembre 2004
 
   
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  IL COORDINATORE DEGLI NCP FRANCESI PRESENTA LA SUA VISIONE DI UN PUNTO DI CONTATTO EUROPEO  
   
  Bruxelles, 2 settembre 2004 - Parlando al Notiziario Cordis del ruolo dei Punti di contatto nazionali (National Contact Points, Ncp) nell'ambito del prossimo programma quadro, il coordinatore degli Ncp francesi Paul Jamet ha espresso l'opinione della Francia secondo cui il futuro sta proprio nei Punti di contatto nazionali. 'Ci troviamo in un ambiente sempre più competitivo, e se vogliamo costruire lo Spazio europeo della ricerca [Ser] dobbiamo sviluppare sempre più le nostre attività e i servizi', ha spiegato Jamet. 'Gli Ncp devono essere maggiormente proattivi ed offrire servizi d'alta qualità', ha aggiunto. Jamet ha anche affermato che 'dobbiamo modificare le nostre mentalità. Troppo spesso gli Ncp si sentono in competizione con gli Ncp di altri paesi dell'Ue. È giunto il momento di sviluppare un atteggiamento molto più collaborativo. Dobbiamo imparare ad essere più orientati alla cooperazione'. A questo riguardo la Francia, su iniziativa del ministero degli Esteri francese, è andata sviluppando contatti con gli Ncp in vari altri paesi. Sono stati organizzati numerosi incontri bi e trilaterali con la Repubblica ceca, la Turchia, la Polonia, la Germania e la Repubblica sudafricana, per non citarne che alcuni. La Francia sta anche prevedendo d'infittire i suoi contatti con i paesi dell'Europa orientale, specie Bulgaria e Romania. Inoltre la Francia è a stretto contatto con il Ceco, l'ufficio di promozione della cooperazione per la scienza e la tecnologia Cina-ue, che a maggio ha compiuto una visita di sei giorni a Parigi. Le attività degli Ncp sono cambiate, ha spiegato Jamet: 'Non possiamo continuare a fare i duplicatori dell'informazione'. In effetti il coordinatore francese ritiene fortemente che gli Ncp siano gli attori che ci vogliono per costruire il Ser, ma hanno bisogno di essere incoraggiati. 'Alla fine del 5Pq (Quinto programma quadro), ho presentato una proposta alla Commissione in merito alla creazione di una rete europea di punti di contatto, basata sull'esempio della rete degli Irc (Centri relais d'innovazione)', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. 'Io credo che dobbiamo ripensare il ruolo degli Ncp nel Ser, e da quanto ho sentito la Dg Ricerca si sta preparando a raccogliere questa sfida, e il Dr Mitsos sta considerando questa proposta'. Alcuni Irc sono già transnazionali, ha sottolineato Jamet. 'Dovremmo seguire il loro esempio, adattando il loro modello alle nostre esigenze'. La Francia ha anche sollecitato un incontro informale tra Ncp per discutere la questione. L'incontro dovrebbe svolgersi in autunno e la Commissione europea vi sarà invitata. Jamet ha spiegato che l'incontro avverrà a Praga per facilitare la partecipazione del nuovo membro. 'Il dibattito dovrebbe essere entusiasmante e eccitante', ha proseguito Jamet, 'perché inviteremo i due opposti, gli Ncp scettici e quelli favorevoli ad una cooperazione più transnazionale'. L'ecp (European Contact Point) sta veramente a cuore a Jamet. 'Gli Ncp sono attualmente finanziati al livello nazionale e non dalla Commissione europea. Potremmo prevedere una situazione in cui la Commissione potrebbe patrocinare alcune attività europee'. Come ha fatto notare Jamet, alcuni Ncp hanno più mezzi di altri. Quindi lo scopo sarebbe, per i paesi con più risorse ed esperienza, quello di aiutare gli altri. 'Personalmente, sarei più che felice di aiutare uno scienziato straniero il cui Ncp non ha la capacità di farlo', ha dichiarato Jamet al Notiziario Cordis. Jamet ha insistito sulla necessità di sviluppare strategie a lungo termine, come è stato fatto in Austria e nei Paesi Bassi. I due paesi hanno predisposto programmi per aiutare i migliori consorzi a presentare richieste di finanziamento nel 6Pq. Jamet ha poi detto di ritenere che Cordis potrebbe fare di più per gli Ncp e ha proposto una maggiore collaborazione: 'Dobbiamo riflettere insieme su quali nuovi servizi Cordis potrebbe offrire agli Ncp. Vi sono molte possibilità importanti. Inoltre, se dobbiamo passare a un Punto di contatto europeo nel 7Pq, dobbiamo sviluppare una fonte unica d'informazione e Cordis sarebbe assai utile in questo senso'. Riguardo al 7Pq, Jamet ha notato che il dibattito sembra lanciato ogni volta sempre più presto. Venendo alla relazione Marimon di valutazione degli strumenti del 6Pq, Jamet ha premesso di stare esprimendo la sue personali opinioni e di non parlare a nome del ministero francese. 'Il vantaggio della relazione', ha detto, 'è che rilancia il dibattito su vecchi e nuovi strumenti. Le raccomandazioni che contiene sono molto stimolanti. Sebbene non possa dire se la Francia è favorevole o contraria, è opinione comune che chiedere direttamente agli scienziati sia un'ottima cosa. In fin dei conti, sono gli scienziati ad essere maggiormente interessati da queste decisioni'.  
     
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