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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2004
 
   
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  UN SENO PIÙ NATURALE :UN PROVVEDIMENTO EUROPEO GARANTISCE LE PROTESI PER 10 ANNI  
   
  Milano, 8 Settembre 2004 - Secondo i più recenti dati Eurispes tra gli interventi chirurgici più richiesti nel nostro Paese spicca la mastoplastica additiva, le cui richieste sono aumentate nell'ultimo anno del 42%. Tale intervento, che notoriamente ha lo scopo di aumentare il volume del seno migliorandone l'aspetto estetico, ha come premessa fondamentale la visita senologica, eventualmente associata a strumenti più sofisticati quali la mammografia o l'ecografia mammaria. Il dottor Ruben Oddenino, Presidente dell'Assece (Associazione Europea di Chirurgia Estetica), riferisce come siano in uso delle protesi innovative, che donano al seno un aspetto molto meno "artificiale" e visibilmente "rifatto": si tratta di innesti che, pur mantenendo una base di silicone, sono composti da gel a due diverse densità che consente alla protesi stessa di assumere una forma conica, facilitando il riempimento dell'intera area da lavorare; allo stesso modo è possibile realizzare seni più tondeggianti e al riparo da un eventuale rischio "cadute" nel tempo. Per quanto riguarda l'intervento vero e proprio, la tecnica che assicura i maggiori benefici è senz'altro quella periareolare, nella quale il taglio viene effettuato al bordo della metà inferiore dell'areola del capezzolo oppure al bordo della metà interna; più rara è la versione periareolare superiore, posta al bordo della metà superiore dell'areola. I suoi vantaggi risiedono nella facilità di allestimento della tasca per la protesi, nella possibilità di abbassare il livello del solco sottomammario secondo necessità, nell'ottimo controllo dell'emostasi e nel fatto che la cicatrice finale è ben mascherata nel punto di passaggio tra areola e la pelle più chiara: l'effetto finale è allora quello di un seno sodo e attraente che non mostra cicatrici visibili. L'intervento è effettuato in regime di day hospital, nel pieno rispetto della sicurezza della paziente. L'età ideale alla quale sottoporsi alla mastoplastica è intorno ai 20 anni, quando cioè lo sviluppo corporeo è completato; in caso di gravidanza, occorrere sottoporsi all'intervento dopo lo svezzamento, ma in ogni caso le protesi non inficiano l'allattamento. Le protesi non sono perenni: la durata è stimata intorno ai 12 anni; la loro dimensione non è scelta casualmente, ma sulla base di misurazioni quali l'altezza e la circonferenza del torace della paziente, oltre a tenere conto ovviamente delle sue richieste e dei suoi desideri. Anche la sede di allocazione dipende strettamente dal tipo di attività fisica praticata: a tale proposito si enumerano tre possibilità di inserimento delle protesi via aureolare; via sottomammaria; via ascellare. Indipendentemente dalla via di accesso scelta per l'inserimento della protesi, essa può essere posizionata dietro la ghiandola oppure dietro al muscolo; dopo l'intervento, le visite di controllo, generalmente comprese nel costo totale, ammontano generalmente a tre a meno che non siano necessari particolari trattamenti medici o chirurgici. La durata della convalescenza è stimabile mediamente in 4/14 giorni: nel caso specifico della mastoplastica additiva, se ad esempio l'intervento viene eseguito di giovedì, la paziente può essere in grado di riprendere la propria attività il lunedì successivo, chiaramente avendo cura di limitare i propri movimenti per un'ulteriore settimana. Per quanto riguarda l'igiene personale, alla paziente è normalmente consentito lavarsi con una spugna per una/due settimane; è possibile fare una doccia solo dopo aver rimosso i punti di sutura, mentre per il bagno è consigliabile attendere almeno un mese e mezzo (sei settimane). L'esposizione ai raggi solari può interferire pesantemente con il processo di cicatrizzazione, favorendo la comparsa di cicatrici pigmentate permanenti. Il dottor Ruben Oddenino precisa che, nonostante i benefici garantiti dai moderni ritrovati, il fine ultimo degli interventi di modifica o ricostruzione di alcune parti del corpo deve essere quello di eliminare i difetti più vistosi, in grado di influire pesantemente sulla vita di relazione dell'ipotetico paziente: gli interventi devono essere sì in linea con le sue aspettative e i suoi desideri, ma il risultato finale non deve essere quello di una ricostruzione palesemente "finta", ma al contrario si deve lasciare spazio a quelle piccoli difetti che fanno di ogni soggetto una persona unica. Al giorno d'oggi, le donne che decidono di affidare il proprio décolleté al chirurgo estetico possono contare su una garanzia in più: per questo intervento esistono delle protesi che, a parità di materiali impiegati, risultano senza dubbio più pratiche e affidabili rispetto a quelle utilizzate anche solo qualche mese fa. L'utilizzo del gel a due densità di cui si è parlato più sopra non ha soltanto una mera funzione estetica, ma è in grado di limitare al massimo, se non addirittura eliminare del tutto, le probabili complicanze post-operatorie. L'effetto principale è una riduzione dell'incidenza percentuale della cosiddetta contrattura della capsula peri-protesica: in altre parole, l'organismo riconosce la protesi come un corpo estraneo, creandole intorno una "pellicola" che la isola dal resto del corpo: una conseguenza del tutto normale, ma che in alcuni casi può dare disagio e dolore alla paziente, oltre ad alterare la forma del seno. Il dottor Ruben Oddenino assicura che l'innovativa composizione delle nuove protesi è in grado di allentare tale morsa della pellicola di isolamento sul seno, rendendone più agevole il recupero: l'intervento di rimozione ha una durata media di un'ora, ma deve essere necessariamente seguito da due/tre giorni di riposo assoluto e di rallentamento delle normali attività quotidiane. Tra le novità più rilevanti in questo campo occorre segnalare che la richiesta di maggior sicurezza e serietà è stata ulteriormente accolta da un provvedimento legislativo che, a livello europeo, "assicura" in tutti i sensi i nuovi innesti: le pazienti che si sottopongono a mastoplastica additiva sono tutelate da possibili sgonfiamenti o logoramenti, avvalendosi della facoltà di richiedere un rimborso all'azienda produttrice, dal momento dell'operazione e per i 10 anni successivi all'inserimento delle protesi. In realtà il fine ultimo di tale misura preventiva non è solo quello di sancire la trasparenza del rapporto medico-paziente, ma anche quello di contrastare il preoccupante fenomeno delle cosiddette "protesi in nero", cioè della commercializzazione illecita di materiali prodotti senza licenza, per arginare il quale si ricorrerà anche della redazione di uno speciale "registro nazionale delle protesi" che sarà disponibile a breve. Dunque, la certezza di un seno a prova di topless si unisce alla sicurezza di protesi durature, che mettono al riparo dai rischi delle complicazioni del dopo-operazione e da qualsiasi problema di rottura o sgonfiamento, secondo la nota formula "soddisfatte o rimborsate" Infolink: www.Chirurgiaestetica.net    
     
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