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Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Marzo 2004
 
   
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  LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN PIANO D'AZIONE PER INCREMENTARE L'IMPRENDITORIALITÀ  
   
  Bruxelles, 5 marzo 2004 - Il 3 marzo la Commissione europea ha adottato un nuovo Piano di azione per accrescere l'imprenditorialità. Il piano delinea cinque aree prioritarie: favorire tra i giovani la mentalità imprenditoriale, ridurre il biasimo del fallimento, offrire sostegno alle donne ed alle minoranze etniche, snellire la complessità degli obblighi dell'apparato fiscale e agevolare il trasferimento delle attività ai nuovi proprietari. Il piano di azione era stato redatto dopo l'ampia consultazione relativa al libro verde L'imprenditorialità in Europa, pubblicato nel 2003. Il piano intende 'liberare il potenziale d'imprenditorialità in Europa'. La Commissione ritiene che gli europei che creano la loro propria attività non sono abbastanza, e che le piccole imprese che in Europa conoscono una crescita sostanziale sono troppo poche. Quasi metà degli europei dichiara che preferirebbe essere il padrone di se stesso, e circa un terzo delle Pmi europee (piccole e medie imprese) menziona la crescita come principale ambizione. Venire a capo di questo paradosso è lo scopo chiave del piano di azione, afferma la Commissione. 'L'europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori per dare un'accelerata ai nostri mediocri risultati nel campo della competitività', ha dichiarato il Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen. 'Per rafforzare l'innovazione, la competitività e la crescita, occorre che un maggior numero di europei avviino o rilevino aziende e, una volta avviata, un'azienda ha bisogno di certe condizioni per crescere. Il piano d'azione identifica una serie mirata di misure in aree in cui l'Europa può e deve fare la differenza'. Liikanen ha aggiunto che il successo del piano d'azione poggia sull'impegno degli Stati membri dell'Ue: 'l'Unione europea non può lavorare da sola. Il successo dipende in modo decisivo dall'impegno dei governi degli Stati membri, degli enti locali e regionali e dagli organismi per l'industria'. In Europa il ritmo di crescita delle aziende dopo il loro avvio è assai lento se paragonato a quello delle loro omologhe negli Stati Uniti. L'impresa media in Europa dà lavoro a sei persone, tre volte meno che negli Stati Uniti. Le imprese a rapida crescita, dette anche gazzelle, che sono quelle che più contribuiscono alla crescita ed alla creazione di posti di lavoro, sono ancora una rarità nella maggior parte dei paesi dell'Ue. L'invecchiamento della popolazione aggraverà probabilmente il divario nell'imprenditorialità. La popolazione d'età più attiva oggi nel creare imprese (tra i 25 e i 34 anni) andrà calando nei prossimi decenni. Inoltre ben un terzo di tutti gli imprenditori attivi nell'Unione, principalmente quelli alla testa d'imprese familiari, dovrebbero ritirarsi nei prossimi dieci anni. Poiché in seno alle famiglie avverranno meno trasferimenti, un numero sempre crescente di imprese familiari dovranno essere cedute ai dipendenti o a terzi. Ma poiché molti potenziali imprenditori preferiscono lanciare una ditta piuttosto che rilevarne una, trovare un successore diventerà sempre più difficile. Per consultare il piano di azione: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/action_plan.htm  
     
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