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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Settembre 2004
 
   
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  BANCA FIDEURAM: UTILE NETTO SEMESTRALE A € 126,6 MILIONI (+ 74% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2003) ROE AL 25,3% (15,3% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) COST/INCOME RATIO AL 48,5% (57,8% NEL PRIMO SEMESTRE 2003)  
   
  Milano, 13 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il 9 settembre la relazione semestrale 2004, di cui si riportano in allegato le tabelle di sintesi. Risultati economici Sotto il profilo economico, la performance del primo semestre è stata molto positiva. Banca Fideuram ha infatti registrato i seguenti risultati a livello consolidato: l’utile netto semestrale ha raggiunto il livello di € 126,6 milioni (massimo storico), con una crescita del 74% rispetto a € 72,9 milioni dei primi sei mesi del 2003. Anche nel secondo trimestre 2004 Banca Fideuram ha conseguito un utile di particolare consistenza (€ 59,5 milioni); l’utile netto semestrale rettificato per le componenti non ricorrenti è stato pari a € 125,1 milioni (+ 69,3%) e l’utile rettificato del secondo trimestre si è portato a € 65,3 milioni (+ 73,7% sul secondo trimestre 2003), confermando il trend di crescita trimestrale della redditività aziendale; il Roe è salito a quota 25,3%, in forte accelerazione rispetto al 15,3% del primo semestre 2003. La redditività di Banca Fideuram si caratterizza per la qualità dei profitti e per il controllo dei costi, tanto che il cost/income ratio è stato abbattuto nel primo semestre 2004 al 48,5% rispetto al 57,8% del primo semestre 2003. In dettaglio, si riportano i principali saldi del conto economico consolidato: il margine finanziario, relativamente poco importante per Banca Fideuram, è stato pari a € 29,8 milioni. La diminuzione rispetto agli € 46,3 milioni del primo semestre 2003 è dovuta alla valutazione delle azioni proprie in portafoglio (minusvalenza di € 2 milioni rispetto ad una plusvalenza di € 4,7 milioni nel primo semestre 2003), alla diminuzione di € 3,1 milioni dei proventi di Fideuram Wargny derivanti dall’intermediazione nel comparto obbligazionario per conto di clientela istituzionale e, per la parte residua, alla riduzione del free capital (principalmente dovuta agli investimenti una tantum collegati ai piani di fidelizzazione delle Reti) e al minor livello dei tassi di interesse di mercato; il margine commissionale è salito a € 269,6 milioni nel primo semestre 2004, con un incremento del 23% rispetto agli € 219,1 milioni del primo semestre 2003, principalmente per effetto del più elevato importo delle commissioni nette ricorrenti. Il miglioramento delle commissioni nette ricorrenti è dovuto alla crescita delle masse medie gestite ed al migliore product e asset mix. Si ricorda che Banca Fideuram non applica commissioni di performance (performance fee); gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto sono stati pari a € 40,3 milioni, in aumento rispetto agli € 18,4 milioni del primo semestre 2003. La differenza positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è dovuta principalmente ai seguenti fenomeni gestionali di Fideuram Vita: il miglioramento della gestione finanziaria per oltre € 14 milioni, legato principalmente a plusvalenze derivanti dallo smobilizzo del portafoglio azionario e da operazioni di realizzo del portafoglio titoli a reddito fisso; il miglioramento del margine commissionale di € 7,7 milioni, in prevalenza per effetto delle maggiori commissioni ricorrenti sulle unit linked; il miglioramento della gestione tecnica per circa € 13 milioni; le spese amministrative, pur comprendendo € 6,6 milioni di oneri non ricorrenti collegati all’operazione di scissione di Fideuram Vita in favore di Sanpaolo Imi (commissioni corrisposte agli advisor indipendenti), sono scese da € 164,5 a € 163,9 milioni, anche per effetto dei risparmi rivenienti dalla ristrutturazione della controllata francese Fideuram Wargny; Risultati operativi Sotto il profilo operativo, il primo semestre 2004 – pur esprimendo volumi di raccolta inferiori allo scorso anno – è stato relativamente positivo per Banca Fideuram, la cui quota di mercato sullo stock dei fondi comuni (aggregato Assogestioni) ha raggiunto quota 7,2% (6,9% al 31.12.2003). In particolare: la raccolta netta del risparmio gestito – costituito da fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita e fondi pensione – è stata pari a € 0,2 miliardi, in diminuzione rispetto agli € 1,9 miliardi del primo semestre 2003. Nello stesso periodo del 2004 l’industria italiana dei fondi comuni ha registrato un flusso negativo di oltre € 5 miliardi. Il risparmio non gestito (titoli e conti correnti) ha segnato una raccolta netta negativa per € 0,6 miliardi (€ 1,4 miliardi di raccolta negativa nel primo semestre 2003); le masse amministrate (assets under management), pari a € 58,7 miliardi al 30.06.2004, sono risultate in aumento di € 2,2 miliardi rispetto al 30.06.2003 e di € 0,6 miliardi rispetto al 31.12.2003. Il risparmio gestito è ammontato a complessivi € 45,5 miliardi, corrispondenti al 77,5% delle masse amministrate (era di € 42,4 miliardi al 30.06.2003, pari al 75% delle masse totali). Nell’aggregato del risparmio gestito spiccano l’aumento del 13% delle gestioni patrimoniali (passate da € 14 miliardi del 30.06.2003 a 15,8 miliardi) e del 9% delle assicurazioni vita (da € 11,7 miliardi a 12,8 miliardi); a fine giugno il totale dei private banker delle reti Fideuram e Sanpaolo Invest era pari a 4.442, inclusi 61 produttori assicurativi (erano complessivamente 4.656 al 30.6.2003); alla stessa data i clienti del gruppo Banca Fideuram erano oltre 735mila, di cui 135mila aderenti ai servizi online. Embedded value Infine, per quanto riguarda l’embedded value, la cui crescita è un obiettivo strategico primario di Banca Fideuram: il valore intrinseco (embedded value) al 30.6.2004, determinato da Tillinghast, è stimato in € 2.916 milioni, in crescita rispetto a € 2.818 milioni del 31.12.2003 e a € 2.488 milioni del 30.06.2003; il valore aggiunto dall’attività commerciale è stato di € 170 milioni nel primo semestre 2004 (€ 192 milioni nel primo semestre 2003 ed € 201 milioni nel secondo), attestandosi quindi a livelli molto elevati per la Società. Sebbene in rallentamento rispetto al corrispondente periodo del 2003, la raccolta gestita dei primi sei mesi dell’anno si è infatti concentrata su prodotti a più alto valore aggiunto (gestioni patrimoniali e unit linked) rispetto ai fondi monetari e obbligazionari che avevano contraddistinto la raccolta del primo semestre 2003 (insieme alle stesse unit linked). Vengono uniti in allegato i prospetti della situazione patrimoniale al 30 giugno 2004, del conto economico del primo semestre 2004 e del conto economico degli ultimi cinque trimestri. I dati sono stati messi a disposizione del Collegio Sindacale e della società di revisione.  
     
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