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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2004
 
   
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  L’ANDAMENTO DEI MERCATI E LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEI MERCATI USA ED EUROPEI RAPPORTO SEMESTRALE DI UNION INVESTMENT  
   
  Milano, 16 settembre 2004 - Nella prima metà del 2004 i mercati azionari internazionali sono stati caratterizzati da una fase piuttosto turbolenta, caratterizzata da estrema volatilità, determinata da numerosi fattori quali attentati, il preoccupante rialzo del prezzo del greggio, la “sindrome cinese” e l´inversione dei tassi negli Usa. La congiuntura statunitense ha svolto una funzione determinante per l´economia mondiale e il bilancio finale é stato positivo, nonostante i risultati varino estremamente da regione a regione. I mercati azionari in Usa e in Europa lasciano alle spalle un primo semestre che, eccezion fatta per l’elevata volatilità, non hanno registrato trends significativi. L´attenzione degli operatori si é concentrata verso gli sviluppi della congiuntura statunitense responsabile dell’andamento altalenante dei mercati azionari. I dubbi iniziali circa la solidità della ripresa sono stati fugati dai positivi dati sul mercato del lavoro, che hanno rafforzato la fiducia nell’economia americana e contribuito alla formazione di un sentiment positivo. Oltre all’ottimismo circa la congiuntura, sono però cresciute anche le paure relative a un aumento dei tassi, poiché le riprese economiche sono sempre accompagnate da tendenze inflazionistiche. E l´occasione, da parte della Fed, per alzare i tassi é stata colta alla fine di giugno. La Banca Centrale statunitense ha alzato di 25 punti base il tasso di sconto, ora attestato a 1,25%, lasciando la porta aperta a ulteriori rialzi. Il contesto macroeconomico del Vecchio Continente é stato invece caratterizzato da un clima complessivamente positivo malgrado l’incapacità della domanda interna di stimolare l´industria locale. Inoltre, l´inatteso calo dell’indice del sentiment tedesco (Ifo) ha dimostrato che la Germania non é riuscita a consolidare il trend di ripresa. Da parte delle imprese, infine, si sono avuti dati sostanzialmente positivi alternati però a una serie di dati macroeconomici controversi. Sono stati soprattutto i mesi di marzo e maggio (che hanno fatto registrare rispettivamente dati deludenti e l´attentato di Madrid) a innervosire i mercati; i timori circa un rialzo dei tassi e l´aumento del prezzo del greggio hanno poi spinto ulteriormente al ribasso i listini. Il quadro finale é neutrale: il Djia ha registrato un moderato + 0,2% nei primi 6 mesi del 2004, mentre il Dax é cresciuto del 2%. Ll settore tecnologico ha registrato la performance migliore: il Nasdaq ha concluso il semestre con una crescita di poco superiore al 2% mentre il Tecdax ha registrato un +6%. Rimaniamo comunque positivi sia sul mercato azionario statunitense che su quello europeo: la robustezza della congiuntura Usa appare intatta (nonostante le previsioni del Bip per il primo trimestre 2004 siano state abbassate al 3,9%) grazie al miglioramento della fiducia dei consumatori, all‘aumento degli investimenti delle imprese, alla situazione utili e al miglioramento del mercato del lavoro. Tutti questi elementi forniscono uno stimolo ideale, perchè i mercati azionari nei prossimi 6 mesi possano performare positivamente. Contrariamente all´Europa, le valutazioni di molti titoli americani ci sembrano però già troppo elevate inducendoci ad adottare uno stock picking altamente selettivo che tenga conto dell’attuale scenario. Anche per quanto riguarda l´Europa, siamo convinti che siano presenti gli elementi necessari per una ripresa duratura. Ciò che più ci convince della ripresa del Vecchio Continente é la dinamica degli utili aziendali in relazione alle basse valutazioni rispetto ai concorrenti Usa; consigliamo quindi di mantenere gli investimenti attuali in titoli europei e di sfruttare eventuali fasi di debolezza o correzione per incrementare le posizioni. Oltre a preferire quindi i titoli europei a quelli americani, nello specifico sul mercato europeo privilegiamo i titoli tedeschi.  
     
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