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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  LO CHARDONNAY SECONDO LA-VIS LA SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DI UNO DEI PIÙ GROSSI PRODUTTORI ITALIANI DI QUALITÀ.  
   
  Nell'era dell'esaltazione del vino autoctono esiste anche spazio per i vitigni internazionali? Certamente sì. Almeno da quanto dicono mercati e consumi ma anche da quanto segnalano i gotha del mondo di Bacco. La Cantina La Vis e Valle di Cembra ha saputo coniugare nel tempo le esigenze del mercato con le potenzialità di un territorio generoso e che vede nello Chardonnay, un protagonista dello sviluppo prodigioso avuto in questi anni dall'azienda. Le ingenti quantità prodotte (parliamo di oltre il 5% rispetto alla produzione nazionale) vengono oggi destinate alla produzione di vini in purezza come di altre rinomate couve, ma come anche significative sono le partite destinate come base spumante per la valorizzazione di prodotti destinati ad altra parte del mercato (Cesarini Sforza). La grande potenzialità di un territorio così strutturato assieme alla valori7rA7ione che scaturisce dal sapiente lavoro di una base sociale preparata e impegnata nelle ottimizzazione delle produzioni, nelle Colline Avisiane e ora anche della Valle di Cembra, hanno fatto sì che si mettessero le basi ad un progetto complesso quanto significativo per la valorizzazione di questo vitigno internazionale naturalizzato trentino e che vede proprio qui i suoi natali italiani. Un modo concreto e reale di dare attuazione al Progetto Qualità e alla Zonazione vero bagaglio di competenze in mano a ciascuno dei nostri soci. Significativo è però quanto andavamo dicendo all'inizio: esiste cioè un ritorno in auge di questo vitigno che sta conquistando nuovamente l'appassionato o semplicemente il consumatore finale. Sotto un certo punto di vista si sta tornando verso un prodotto meno complesso e di facile bevibilità in contrapposizione a quanto ci veniva proposto soprattutto da Paesi emergenti e che vedevano protagonisti invece vini con grosse concentrazioni e grandi strutture. Corrado Aldrighetti – responsabile viticolo della cantina lavisana- spiega come lo Chardonnay proprio in questi terreni, maturi una vocazione ad un prodotto qualitativamente eccellente: "Lo Chardonnay è ormai radicato qui da un secolo. Gli elementi climatici certamente possono rappresentare un'insidia che però la moderna enologia con nuove selezioni donali ma anche sistemi di allevamento alternativi alla tradizione trentina permettono grandi risultati e di controllare al meglio il rapporto vegeto-produttivo e lo sviluppo dei grappoli compatibilmente anche con un'innalzamento dei terreni destinati alla coltura." Inutile confrontarsi con prodotti provenienti da climi e terreni assolutamente diversi dai nostri – continua Aldrighetti - noi abbiamo continuato su una strada, la nostra, rispettando una filosofia che ha costituito la forza dell'azienda e che vede l'espressione del territorio sempre al primo posto. Una logica che non rincorre per forza il mercato. Ma cosa caratterizza allora lo Chardonnay di queste terre? Gianni Gasperi responsabile del team di enologi a La Vis – "Non abbiamo mai maturazioni spinte e otteniamo ottimi prodotti mai con gradazioni alcoliche elevate. Gli sbalzi termici che poi caratterizzano i nostri vigneti, permettono di avere grappoli con un buon equilibrio di acidità" "Le elevate concentrazioni che fino ad oggi hanno tenuto banco – continua Gasperi - erano poi accompagnate da un uso talvolta troppo importante della barrique: questo ha costituito il successo ma anche elemento di critica agli stessi vini. Il nostro riferimento è la Borgogna e puntiamo su un vino di equilibrio e finezza, ma che si presti agli abbinamenti di una cucina tradizionale che richiede un accompagnamento adeguato." Lo scorso giugno prende così il via una nuova fase del progetto Chardonnay che è destinato a incidere profondamente nella politica di sviluppo della Cantina dei prossimi anni. Dopo infatti l'acquisizione con la F.11i Rinaldi di Cesarini Sforza, presso la cantina lavisana si tiene il I° Seminario Internazionale sullo Chardonnay. Sintesi di anni di ricerca e analisi di dati sul vitigno diffuso in ogni parte del mondo divengono patrimonio comune di un impegno: il Trentino è il riferimento dello Chardonnay italiano. Infolink: Www.la-vis.com  
     
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