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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Settembre 2004
 
   
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  MILANO: TRA DESIGN E ARTIGIANATO CRESCE COSÌ MACEF, SPECCHIO DELL'ITALIA CHE CAMBIA  
   
  Milano, 6 settembre 2004 - Ben sei gli eventi che accompagnano la parte espositiva dell'edizione autunnale di Macef 2004. Nel padiglione 10 l'area Segni, dedicata alle aziende di design, ha scelto un segno di italianità per eccellenza, il caffè, per ritagliarsi un suggestivo spazio di comunicazione. Nella zona centrale del padiglione, curato da Talocci Design, viene infatti creato uno spazio di incontro dedicato alla bevanda che, più di ogni altra, ci accompagna nelle riunioni di lavoro come nella quotidianità. Molto particolare, e davvero spettacolare, l'allestimento del bancone, giocato sulle sfumature di colore di innumerevoli miscele. Le splendide macchine per il caffè sono della Victoria Arduino, che proprio quest'anno compie i cento anni di vita ed è presente nei caffè più prestigiosi d'Italia e del mondo. La "materia prima" verrà offerta dalla Lavazza, il cab preferito dagli italiani. Non mancherà uno spazio tecnologico, con due postazioni multimediali che sveleranno ai visitatori tutto, ma proprio tutto, dell' affascinante storia del caffè, compresi i segreti della tostatura, i migliori sistemi per la preparazione e le più originali ricette a base di caffè. All'interno di "Experience 21", nel padiglione 21, troverà collocazione una mostra a tema dedicata a un marchio che non ha bisogno di presentazione, il Gruppo Guzzini (Fratelli Guzzini, iGuzzini illuminazione, Teuco). La mostra — denominata Gruppo Guzzini: Oggetti Testimoni - illustrerà ai visitatori attraverso le immagini, il concept e la storia di alcuni fra i più popolari prodotti del gruppo marchigiano — il senso stesso dell'attività di ricerca, oggi in Italia, nel campo dell'arredamento. Attività che si può considerare emblematica di un percorso storico (e persino propositiva per il nuovo che deve ancora venire) nel momento in cui il Gruppo Guzzini rappresenta da decenni uno dei modi più originali di stare nel mondo del design e di fare innovazione formale, di prodotto e di tecnologia. L'iniziativa assume un senso ancora più evidente dal momento che il 4 e il 5 settembre Macef sarà il salotto privilegiato che ospiterà Domus 2004, il progetto del settore casa legato al programma di cooperazione imprenditoriale Al-invest, creato dalla Commissione Europea per stimolare e attivare accordi commerciali duraturi e trasferimenti tecnologici fra piccole e medie imprese d'Europa e dell'America Latina. L'incontro ha il duplice scopo di fornire aggiornamenti sulle ultime tendenze dell'industria e anche quello di concretizzare accordi di cooperazione imprenditoriale. Ma non c'è solo la tecnologia – pur fondamentale - nel presente e nel futuro del Macef. La tradizionale iniziativa Fatto a Mano, espressione di una capacità creativa ed esecutiva che tutto il mondo invidia all'Italia, si evolve e si estende all'intero universo di Macef. Grazie alla collaborazione della rivista D'artigianato verrà costruita una guida del "Fatto a mano" all'interno di Macef, un book contenente un ricchissimo repertorio di aziende, prodotti e sistemi di lavorazione, che sarà distribuito gratuitamente nelle reception e nel Buyers Club. Artefice dell'iniziativa è Giovanni Mirulla, condirettore di D'artigianato. "Gli espositori dell'area Fatto a Mano – dice Mirulla - hanno sempre apprezzato lo sforzo compiuto da Macef per dare visibilità alle loro aziende e al tema della qualità artigianale. Tuttavia un'area enucleata dal contesto conteneva anche elementi negativi, come i costi elevati e il fatto che le aziende dell'artigianato di qualità finivano per essere collocate lontano dai loro concorrenti. Adesso l'artigianato di qualità ritorna dentro Macef; l'azienda – assegnata al proprio contesto merceologico di competenza - viene segnalata al visitatore attraverso un cartello distintivo; la Guida che riporta il layout dell' esposizione indica chiaramente le aziende artigiane padiglione per padiglione, prima in ordine alfabetico poi in ordine merceologico". Macef ha avuto sempre una grande tradizione in fatto di artigianato; questa iniziativa servirà ad evidenziarla, quindi, senza ghettizzarla? "Dobbiamo intenderci – commenta Mirulla -. Dentro il mondo di Macef una gran parte degli espositori si dichiarano artigiani, pur se alcuni fanno produrre componenti o addirittura prodotti finiti fuori dall'Italia. Gli espositori dovranno quindi certificare l'autenticità della produzione come produzione italiana (una certificazione che per ora è autocertificazione, e che nel tempo evolverà verso una attribuzione ufficiale e puntuale)". "Il senso della operazione – aggiunge Marisa Corso - è che non c'è motivo di richiamare in Italia grandi buyer e presentare loro una produzione che potrebbero vedere in altri paesi, magari a condizioni economiche migliori. Anche grazie alla collaborazione con le associazioni artigiane europee Macef sta iniziando un percorso – che sarà vieppiù sviluppato nelle prossime edizioni – per sollecitare la produzione artigianale italiana a proporsi su basi originali e creative. Noi garantiremo la più ampia visibilità a chi avrà la voglia e il coraggio di proporre novità vere nel solco della migliore tradizione artigianale italiana". Altro elemento storico di Macef è il mondo della ceramica. Mondo che proprio recentemente ha trovato un prezioso alleato nel ministero delle Attività produttive, presso il quale è stato istituito un Marchio "doc" delle ceramiche italiane. Il marchio opera a due livelli, uno nazionale – quindi generale relativo alla produzione italiana tout court – e uno locale, teso a enfatizzare le caratteristiche delle singole produzioni. Questa vasta e interessante operazione mediatica (il Marchio è infatti fortemente promosso attraverso i mezzi di comunicazione) trova uno sbocco anche dentro Macef, che ospiterà nell'atrio del padiglione 1 la mostra delle creazioni ceramiche italiane, coordinata dall'Associazione dei Comuni delle Ceramiche Artistiche, riuniti intorno al Polo Ceramico di Faenza (che della ceramica artistica è forse la capitale mondiale). Il marchio risponde a due scopi, quello di favorire lo sviluppo tecnico e creativo della ceramica italiana e quello di promuoverne la conoscenza presso gli operatori commerciali. Per raggiungere il primo scopo sono stati creati 12 centri interregionali di assistenza tecnica, dove esperti nel mondo della ceramica e del design incontrano le aziende produttrici e insieme con esse studiano le tecniche più efficaci per dare valore aggiunto alla produzione locale (che negli ultimi anni era risultata pericolosamente stabile, troppo ancorata a valori estetico funzionali tradizionali, laddove in tutto il mondo anche in questo campo si stanno facendo avanti nuovi produttori assai creativi e competitivi). L'altro elemento risponde al bisogno di far crescere la cultura media della distribuzione su questo tema: senza un'azione di informazione capillare, infatti, il commerciante a volte non è in grado di comprendere le valenze dei prodotti a maggior valore aggiunto, e finisce per acquistare e vendere prodotti più dozzinali, magari d' importazione, che però sono anche quelli che gli forniscono un margine ridotto e che trascinano verso il basso il senso stesso del consumo di questi prodotti.  
     
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