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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Settembre 2004
 
   
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  CSC: SUI PREZZI ALLA PRODUZIONE PESA IL CARO PETROLIO INFLAZIONE STABILE: IL CALO DEGLI ALIMENTARI COMPENSA IL FATTORE ENERGETICO  
   
  Roma, 6 settembre 2004 - Le anticipazioni delle città campione per il mese di agosto mostrano un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente dell'indice dei prezzi al consumo, dato che, se confermato, terrebbe l'inflazione stabile al 2,3% registrato anche a luglio. La stabilità dell'inflazione – commenta il Centro Studi di Confindustria - sarebbe il risultato della compensazione tra le dinamiche delle due componenti volatili. Da un lato, infatti, sembra essere proseguito ad agosto il rallentamento nei prezzi degli alimentari freschi, già sviluppatosi rapidamente negli ultimi mesi. Dall'altro, si sono sentite le ripercussioni del caro petrolio sulla componente energetica dei prezzi al consumo. Da inizio luglio le quotazioni sono risalite fino al nuovo massimo storico in termini nominali (44,9 dollari al barile a metà agosto) a seguito di un'ondata speculativa basata su timori di carenze d'offerta causate dalle tensioni in Iraq, dalla vicenda Yukos in Russia e dalla crescita sopra le attese della domanda da Usa e Cina. La core inflation (al netto di energetici e alimentari freschi), continuando la fase di moderazione, sarebbe rimasta invece stabile ad agosto. Questo grazie a un lieve rallentamento dei prezzi dei beni industriali non energetici e di alcune tipologie di servizi (servizi assicurativi; alberghi), che avrebbe compensato alcuni rialzi in altre tipologie di servizi (servizi bancari; ristoranti e pizzerie). La fase di moderazione in corso, dalla fine del 2003, della core inflation italiana è stata favorita anche dalla dinamica della componente corrispondente dei prezzi alla produzione. I prezzi alla produzione per i beni finali di consumo (fermi a luglio) continuano, infatti, a mostrare nel nostro Paese un andamento tendenziale molto contenuto (1,0%). La lieve accelerazione mostrata nel luglio 2004 (al 3,3% tendenziale, dal 3,2% di giugno) dall'indice generale dei prezzi alla produzione è stata dovuta invece, soprattutto, alla componente energetica, cresciuta dell'1,0% in un mese a seguito dell'aumento delle quotazioni petrolifere. Tali rialzi vanno profilandosi come un fenomeno strutturale di cambiamento dei prezzi relativi che dovrebbe incidere sulle decisioni degli operatori economici nel senso di un necessario risparmio energetico e delle ricerca di fonti alternative, e non di deleterie rincorse prezzi-prezzi o prezzi-salari. In rialzo anche la componente dei prezzi alla produzione per i beni intermedi (+0,3% congiunturale e 5,8% tendenziale), sulla quale incidono ancora i rialzi dei mesi scorsi nei prezzi delle materie prime. Le quotazioni internazionali in euro delle materie prime non combustibili, pur essendo risultate in calo negli ultimi mesi dal picco di aprile 2004, restano infatti su livelli molto elevati (+8,0% circa sui dodici mesi).  
     
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