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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2004
 
   
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  CICLOSPORINA CONTRO L'EPATITE C : PRESENTATI A VIENNA I PRIMI STUDI SULL'EFFETTO ANTIVIRALE DEL FARMACO  
   
  Vienna, 8 settembre 2004 - Studi in vitro con ciclosporina, principio attivo di Neoral, l'immunosoppressore più utilizzato al mondo per i trapianti d'organo, hanno dimostrato effetti antivirali del farmaco contro il virus dell'epatite C (Hcv). Gli studi presentati al Xx Congresso Internazionale della Transplantation Society in corso a Vienna aprono la strada a nuove ricerche sui vantaggi di questo farmaco per i pazienti che hanno subìto un trapianto di fegato. L'epatite C è causa del 40% dei trapianti di fegato, dovuti all'insufficienza epatica indotta dalla malattia. Nei pazienti che hanno subìto il trapianto a causa di questo virus, la malattia si ripresenta e nell'80-90% dei casi genera un danno all'organo trapiantato. Alla luce delle evidenze raccolte, dunque, la somministrazione di ciclosporina nei pazienti con trapianto di fegato potrebbe portare un duplice beneficio: l'immunosoppressione contro il rigetto d'organo e la soppressione della replicazione del virus dell'epatite C (Hcv). I risultati presentati al congresso derivano da diversi studi sulla replicazione dell'Hcv, sia in modelli in vitro che in modelli di epatociti umani isolati. Negli stessi modelli, tacrolimus, l'altro immunosoppressore impiegato nei trapianti di fegato, non ha evidenziato alcun effetto di soppressione della replicazione virale. Oltre ai risultati degli studi in vitro, ulteriori evidenze sugli effetti positivi di ciclosporina sono state riscontrate in alcuni studi clinici che aprono la strada a ricerche su più vasta scala. Ciclosporina ha dimostrato infatti di poter incrementare la risposta alla terapia a base di Interferone-alfa2b nei pazienti con infezione cronica da epatite C. I pazienti Hcv positivi con trapianto di fegato che rispondono alla terapia antivirale e ai quali viene somministrata ciclosporina rispondono più velocemente rispetto a quelli trattati con tacrolimus. Inoltre, i pazienti Hcv positivi trattati con ciclosporina (gruppo Neoral C2) hanno evidenziato (studio multicentrico Lis2t) un'incidenza sensibilmente minore di decessi o perdita d'organo a 6 mesi rispetto al gruppo trattato con tacrolimus (6% versus 15%; p <­0.05). Le potenzialità antivirali di Neoral identificate con questi nuovi studi potranno avere un decisivo impatto positivo per i pazienti affetti da epatite C e aprire quindi un'ampia area di ricerca sugli effetti di questo farmaco nei trapianti di fegato. L'epatite C è una malattia diffusa, che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale. Si stima che almeno 170 milioni di pazienti al mondo siano portatori cronici e gli esperti parlano di una vera e propria epidemia silenziosa, poiché nella metà dei casi non si segnalano sintomi evidenti. Secondo i dati presentati all'ultimo congresso dell'European Association for the Study of the liver (Easl) in Europa si contano 9 milioni di portatori cronici di Hcv. In Italia, i pazienti con epatite C sono 2 milioni. Secondo alcune stime (Laboratorio di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità) la prevalenza della malattia si diversifica da zona a zona: in Italia settentrionale si attesta al 3,2%, in quella centrale arriva all'8,4% e nella meridionale addirittura al 12,6%. Attualmente l'epatite C è la principale causa di trapianto di fegato in Europa e negli Stati Uniti. In Italia i pazienti che hanno subìto un trapianto di fegato nel 2003 sono stati 867, quelli attualmente in attesa di trapianto circa 1.300 (Dati del Centro Nazionale Trapianti). Novartis ha contribuito a rivoluzionare vent'anni fa il settore dei trapianti con l'introduzione di ciclosporina (Sandimmun). Attualmente l'azienda mette a disposizione di medici e pazienti una vasta gamma di farmaci innovativi per i trapianti, comprendente tra l'altro il farmaco antirigetto più utilizzato al mondo, Neoral (ciclosporina in microemulsione), Certican (everolimus) e Myfortic (micofenolato sodico a lento rilascio) in pastiglie. Certican (everolimus) è un inibitore del segnale di proliferazione ed è indicato in alcuni Paesi per la prevenzione del rigetto di trapianto allogenico di rene e di trapianto di cuore. Il farmaco è utilizzato in associazione con Neoral e corticosteroidi. A dicembre 2003 ha ricevuto il mutuo riconoscimento in 15 paesi europei, tra i quali l'Italia. Myfortic, micofenolato sodico a lento rilascio, è stato approvato nel marzo 2004 dalla Food and Drug Administration ed è indicato in combinazione con ciclosporina e corticosteroidi per la prevenzione del rigetto di trapianto di rene. Ha completato la procedura di mutuo riconoscimento in Europa a febbraio 2004 e ha ottenuto l'approvazione in diversi paesi tra i quali l'Italia. Queste informazioni contiengono alcune indicazioni, relative a previsioni a lungo termine e quindi condizionate da rischi, che potrebbero non corrispondere ai futuri risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi o incertezze si concretizzino, oppure nel caso in cui le assunzioni che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errate, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi.  
     
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