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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2004
 
   
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  PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA SUA BASSA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI QUADRO, IL CANADA APRE UN UFFICIO DI COOPERAZIONE CON L'UE  
   
  Bruxelles, 9 settembre 2004 - Ue e Canada debbono fare molto di più nel campo della collaborazione scientifica, ha affermato Paola de Rose, consigliere per la scienza e la tecnologia della missione canadese presso l'Ue. De Rose ha ricordato al Notiziario Cordis che nessuna misura concreta ha fatto seguito alla firma di un accordo scientifico e tecnologico tra le due parti nel 1996 e poi ancora nel 1999. De Rose ha anche detto che il Sesto programma quadro (6Pq) 'svolge egregiamente il compito che gli è stato assegnato in termini di collaborazione paneuropea, ma non è stato pensato per la collaborazione esterna all'Ue, e per i paesi terzi partecipare ai progetti del 6Pq è spesso una strada tutta in salita'. De Rose ha lavorato tre anni a Bruxelles, e ha tentato di migliorare la collaborazione scientifica tra Ue e Canada trasmettendo ai ricercatori europei e canadesi informazioni su come partecipare ai consorzi internazionali. Nel 2004 ha organizzato due workshop sul cambiamento climatico e sulla genomica, che hanno riunito scienziati canadesi e dell'Ue, decisori politici e agenzie di finanziamento. 'Entrambi i workshop sono stati un successo', ha detto de Rose al Notiziario Cordis. 'Da entrambe le parti si nota un forte interesse'. Al 5Pq hanno partecipato circa 120 canadesi, e per il 6Pq le statistiche sono incoraggianti, ha sottolineato de Rose: alle proposte pare abbiano partecipato 284 canadesi, e, anche se è troppo presto per i consuntivi, le cifre più recenti indicano che alla fine del primo bando di gara sono stati preselezionati 30 progetti cui partecipano scienziati canadesi. 'Sono soddisfatta del modo in cui le cose si stanno muovendo', ha dichiarato de Rose, aggiungendo però che la collaborazione funziona bene sul piano bilaterale (in particolare con la Francia e il Regno Unito), ma resta invece molto più difficile a livello dell'Ue, e le cose sono andate ancora peggiorando dopo l'allargamento. Si tratta in parte di un problema di informazione, ha detto de Rose, perché gli scienziati europei spesso non sanno che ai loro progetti possono partecipare paesi terzi, ma 'è spiacevole che persino alcuni funzionari della direzione generale Ricerca della Commissione europea ignorino la dimensione internazionale', ha aggiunto. Tra Ue e Canada era stato firmato nel 1996 un primo accordo scientifico e tecnologico, che prevedeva una maggiore collaborazione in settori quali l'agricoltura, la ricerca medica e sanitaria, l'energia non nucleare, l'ambiente e l'osservazione della Terra, la silvicoltura, le tecnologie dell'informazione, la lavorazione dei minerali. Nel 1999 l'accordo era stato poi modificato per includervi la ricerca in tutti i settori. L'accordo si proponeva di aprire i programmi di ricerca canadesi ed europei all'accesso reciproco autofinanziato; in altri termini i canadesi avrebbero potuto partecipare ai programmi dell'Ue usando i finanziamenti canadesi, e viceversa. 'Sfortunatamente', ha ricordato de Rose, 'anche se la volontà politica esiste nessuna delle due parti ha investito un solo euro per dar seguito all'accordo'. Alla domanda sulle future misure per aumentare la collaborazione tra Ue e Canada, de Rose ha spiegato che il Canada sta pensando di presentare una proposta in risposta all'invito aperto di collaborazione internazionale, recentemente presentato dalla direzione generale Ricerca. 'L'idea è di dar vita a una struttura specializzata cofinanziata da Ue e Canada', ha spiegato. La struttura, Era-can, consisterebbe in un organismo euro-canadese per la cooperazione scientifica e tecnica con sede ad Ottawa, incaricato di migliorare i legami tra Canada e Spazio europea della ricerca (European Research Area, Era). Richiamandosi al documento di base Era-can, de Rose ha spiegato che 'i ricercatori canadesi ed europei potrebbero giovarsi di servizi pratici che renderebbero più facile dar vita alla R&s collaborativa. I governi non hanno né la necessità né la possibilità di sorvegliare o agevolare tutta la ricerca collaborativa, ma certi servizi che potrebbero facilitare la collaborazione sono frammentati o mancano del tutto. Era-can potrebbe completare l'azione dei partecipanti individuali, che per adesso si muovono senza coordinamento'. L'ufficio - che aiuterà a dar vita a una maggiore collaborazione nella R&s facendo conoscere le opportunità esistenti, ad esempio per quel che riguarda la ricerca collaborativa, la mobilità dei ricercatori, il ricorso al peer review, il trasferimento tecnologico, il dialogo sui sistemi e i risultati - non si limiterà a diffondere informazioni sui partenariati di mediazione, i finanziamenti della ricerca e i programmi di borse di ricerca, ma offrirà anche assistenza per le domande di partecipazione, i contratti e i problemi di diritti di proprietà intellettuale. 
Informazioni  sulla collaborazione scientifica tra Ue e Canada: http://www.Infoexport.gc.ca/science/eu_home-en.htm
Il problema verrà ulteriormente discusso nell'imminente conferenza mondiale dei giornalisti scientifici: http://www.Wcsj2004.com
 
     
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