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Notiziario Marketpress di
Venerdì 10 Settembre 2004
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SLOVENIA / IN VIAGGIO DA IDRIJA A KRANJSKA GORA (3): SKOFIA LOKA E RADOVLJICA
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Skofia Loka (www.skofjaloka.si)è una delle città storiche più belle e antiche della Slovenia. Lo sviluppo della città inizia nell’anno 973 quando l’imperatore tedesco Ottone II diede in dono il territorio di Loka al vescovo Abramo di Freising in Baviera. In un documento dell’anno 1274 la borgata è considerata una città. All’inizio del XIV secolo, per aumentarne la sicurezza, viene dotata di mura di cinta ed erette cinque porte protette da torri di guardia. Le mura sono tuttora in gran parte conservate. Nei secoli la città subì attacchi, epidemi di peste, incendi e terremoti. Il più grave, nel 1511, danneggiò gravemente la città restaurata in tempi brevi dal vescovo Filip. Da allora l’aspetto di Skofia Loka è cambiato poco, per questo è considerata la città medievale meglio conservata della Slovenia. Il vecchio nucleo cittadino è costituito da Mestni Trg (piazza della città) e Spodnji Trg o Lontrg (piazza inferiore), sovrastate dal Castello (Loski grad). La visita può cominciare dalla Chiesa dei Cappuccini (Kapucinska Cerkev) e proseguire verso il ponte dei Cappuccini o ponte di pietra (Kapucinski o Kamniti most) abbellito dalla statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei ponti. Il castello ospita il museo della città (Loski muzej) che propone varie raccolte: da quella archeologica e storica a quella d’arte, etnografica e delle scienze naturali. Fondato nel 1939 si limita alla documentazione dei territori che per 830 anni (dal 973 al 1803) costituivano la Signoria di Skofia Loka sotto il potere della diocesi di Frisinga. Il museo vanta una della collezioni di reperti etnologici più ricche della Slovenia, nella quale un posto speciale spetta alle collezioni di oggetti dell’artigianato locale una volta importantissimo: si trova l’occorrente per produrre setacci, merletti e pizzi, cappelli, pettini, fiori finti e panini dolci tipici.Anche i sobborghi sono ricchi di monumenti storico-culturali e naturali. A Pustal, ad esempio, ci sono il ponte del Diavolo (Hudiceva brv), così chiamato perché si dice che una volta era guardato a vista dal diavolo stesso, e la casa di Nace (Nacetova hisa, www.nacetovahisa.com) risalente al XV secolo. Si tratta di una delle costruzioni contadine più belle, che è passata attraverso i secoli mantenendo la forma esterna e l’arredamento originali, un vero gioiello dell’eredità slovena. Radovljica è un’altra graziosa cittadina d’impronta medievale. Da visitare il museo di apicoltura (Cebelarski muzej, www.muzeji-radovljica.si) istituito nel 1959 all’interno di un castello barocco nel cuore della città vecchia. Il museo presenta la ricca tradizione dell’apicoltura che, soprattutto nei secolli XVIII e XIX, occupava un posto importante nell’agricoltura slovena. La sezione tecnica ospita le arnie più tipiche e gli attrezzi usati in apicoltura, mentre un’altra stanza mostra la vita e il lavoro della ‘Grigia della Carniola’, un’ape autoctona. La sezione artistica offre, invece, al visitatore una ricca collezione e alcuni rari esempi di arte popolare: i frontali delle arnie adornati con pitture dette panjske koncnice apparse verso la metà del XVIII secolo, probabilmente negli alveari dei castelli e dei monasteri in quanto imperniati su motivi religiosi. Il più vecchio di questi frontali porta la data 1758 e rappresenta ‘Maria con Gesù’. Solo verso la fine del XVIII secolo sono apparsi i primi motivi profani, tra i quali più noti erano di carattere umoristico o satirico.Si può pranzare e pernottare, ma anche degustare una selezione di vini sloveni nella fornita cantina, presso la trattoria Kunstelj (www.kunstelj.com).Per informazioni: Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02.29.51.11.87, slovenia@tin.it
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