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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2004
 
   
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  BANCA POPOLARE DI CREMONA: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2003. UTILE ORDINARIO “RICLASSIFICATO” 2003 PRESSOCHÉ IN LINEA CON IL PRECEDENTE ESERCIZIO  
   
  Cremona, 9 marzo 2004 - In un anno caratterizzato da un andamento economico incerto e da tassi di interesse stabilizzati su livelli minimi, la Banca Popolare di Cremona S.p.a. Ha chiuso l’esercizio 2003, segnando una decisa crescita dei valori patrimoniali e confermando il suo ruolo di banca di riferimento soprattutto nel territorio di elezione. La sviluppo commerciale è stato indirizzato verso le attività tradizionali dell’intermediazione creditizia e della distribuzione dei prodotti/servizi, con una marcata focalizzazione verso la crescita ed il consolidamento del numero dei rapporti di conto corrente e dossier intrattenuti con la clientela. Di particolare rilievo è stato il risultato di una rinnovata e forte presenza sul territorio che ha permesso di invertire decisamente la tendenza negativa degli ultimi esercizi: nel corso dell’anno il saldo netto dei conti correnti accesi è stato superiore a 2.000 posizioni. A testimonianza del positivo lavoro svolto, la gestione caratteristica è riuscita ad assorbire, pressoché totalmente, gli oneri straordinari verificatisi nel corso dell’anno, generando un utile ordinario di 10,8 milioni di euro, in leggero decremento rispetto a quello dell’esercizio 2002. La raccolta complessiva da clientela si è attestata, infatti, a 3.050,4 milioni di euro, con un flusso netto di 169,4 milioni di euro ed un incremento del 5,9% rispetto ai 2.881 milioni di euro dello scorso esercizio. Ancora più significativa è la crescita della raccolta indiretta che, raggiungendo 1.789,8 milioni di euro al 31 dicembre 2003, ha segnato un incremento del 10,7% rispetto ai 1.616,5 milioni di euro dello scorso esercizio. Nell’ambito di questa, il risparmio gestito, pari a 1.109 milioni di euro, cresce in valore assoluto di 44,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+4,2%); particolarmente rilevante è l’incremento del comparto dei fondi comuni di investimento che segnano una crescita del 12,1% su base annua. Il risparmio amministrato, con una consistenza di 680,8 milioni di euro al 31 dicembre 2003, registra una crescita ancora più sostenuta, con un flusso netto superiore a 128,6 milioni di euro (+23,3%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Infine la raccolta diretta da clientela, al netto degli assegni circolari e dei fondi di terzi, si attesta a 1.255,6 milioni di euro, in leggero incremento (+0,3%) rispetto al 2002; in particolare, ad un arretramento del comparto obbligazionario (-6,5%), determinato dall’esigenza di una migliore ricomposizione del costo della provvista, fa riscontro una crescita della raccolta in conto corrente (+16,6%), con un flusso netto di 82,4 milioni di euro. Gli impieghi netti alla clientela si attestano a 1.398,6 milioni di euro, in aumento del 5,1% su base annua (ricostruendo i valori in termini omogenei, al lordo quindi dell’operazione di cartolarizzazione di 157,5 milioni di euro effettuata ad inizio anno, tale incremento si colloca al 20,2%). A testimonianza della vocazione retail, la crescita si concentra prevalentemente nella componente dei prestiti a medio e lungo termine per i privati, in particolare i mutui e gli altri finanziamenti rateali. Questo comparto presenta una dinamica particolarmente sostenuta, con una variazione incrementale del 53,8% su base annua ed un flusso netto di 143,5 milioni di euro. I mutui ipotecari erogati nel corso dell’anno sono stati destinati, soprattutto, all’acquisto di abitazioni (59,2 milioni di euro) ed alle imprese, in prevalenza costruttrici, e quindi oggetto di successivi accolli da parte di privati (75 milioni di euro). Il significativo impulso commerciale si è tradotto solo in parte nei risultati economici, in considerazione delle significative componenti straordinarie e della particolare attenzione posta nella valutazione dei rischi potenziali. I risultati economici potranno trovare positiva manifestazione nell’esercizio 2004, anche in considerazione del contributo in termini di prodotti/servizi di cui la Banca potrà usufruire in virtù dell’ingresso nel gruppo Bipielle. Il margine di interesse, attestandosi a 40,2 milioni di euro, arretra del 16% rispetto allo scorso esercizio, a causa dei mancati proventi sui mutui in bonis cartolarizzati e dei minori dividendi dalle società partecipate per 927 mila euro. Il margine di intermediazione, stante il consistente recupero delle commissioni nette da servizi, incrementatesi del 20,6%, si attesta ad 83,4 milioni di euro, a fronte di 92,7 milioni di euro del 2002 (-10%). In termini omogenei, non considerando per l’esercizio 2002 i proventi della cartolarizzazione già citata (pari a 9,4 milioni di euro), il margine di intermediazione si colloca sugli stessi valori dell’esercizio precedente. Le spese per il personale, al netto dell’importo del premio “una tantum” assegnato ai dipendenti, e riclassificato nel conto economico pro-forma fra gli oneri straordinari, si incrementano dell’1,8% rispetto allo scorso esercizio. Le altre spese amministrative, escludendo i costi corrisposti all’advisor finanziario che ha seguito l’operazione di partnership, riclassificati nel conto economico pro- forma fra gli oneri straordinari, segnano una diminuzione del 3,7% rispetto al 31 dicembre 2002. La congiuntura economica negativa ha suggerito una rigorosa valutazione del grado di copertura dei rischi creditizi, orientata alla salvaguardia della stabilità futura della Banca. Conseguentemente le rettifiche di valore sui crediti per cassa e di firma assommano, al netto delle riprese, a 12,9 milioni di euro; sono stati, inoltre, effettuati ulteriori accantonamenti al fondo rischi ed oneri, a vario titolo, per un importo complessivo di 0,7 milioni di euro e sono state rettificate le immobilizzazioni finanziarie per 1 milione di euro circa. Le sofferenze nette complessive ammontano a 24,1 milioni di euro a fronte di 20,9 milioni dell’esercizio 2002 (+15,1%); comprendendo anche il credito verso la Parmalat S.p.a., rettificato per il 60% del suo importo. Il grado di copertura complessivo sulle sofferenze sale dal 59,3% del 31 dicembre 2002 al 60,5% del 31 dicembre 2003. Per effetto delle citate componenti, l’utile ordinario “riclassificato” si attesta a 10,8 milioni di euro, con una diminuzione del 6,4% rispetto agli 11,5 milioni di euro dello scorso esercizio. E’ di tutta evidenza che sui valori del conto economico incidono, in misura molto significativa, gli oneri e gli accantonamenti di carattere straordinario, non attinenti alla gestione caratteristica della Banca. Pertanto, dopo la registrazione del saldo negativo per 4,2 milioni di euro dei profitti ed oneri straordinari prima richiamati, che si compara ad un valore positivo di 3.365 milioni di euro del 2002, la rilevazione di 3,6 milioni euro a titolo di imposte e l’utilizzo del fondo rischi bancari generale per 0,5 milioni di euro, l’utile netto si attesta a 3,3 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea dei soci, convocata in prima convocazione per il 14 aprile alle ore 14,30 in prima convocazione ed in seconda convocazione per il 15 aprile alle ore 14,30, un dividendo di 0,084 euro per azione.  
     
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