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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Settembre 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  TRA NOSTALGIA E AVANGUARDIA, UN MIX DI PROPOSTE DA PERSONALIZZARE INDIVIDUALMENTE NELLA MODA AUTUNNO/INVERNO 2004/2005  
   
  Crisi, incertezza, recessione. Sono i motivi dominanti nello scenario mondiale che condizionano l’andamento dei consumi. In particolare dei consumi di lusso. Il “sistema moda” che vive di sogni, superfluo, impalpabilità soffre di tutto questo, cercando una sua nuova dimensione. Dopo gli anni degli eccessi, in cui tutto sembrava accettabile e vendibile, in una sorta di euforia collettiva, si affermano griffe solide che hanno davvero qualcosa da dire in termini di proposte creative. Come sarà dunque la tendenza dominante per l’autunno/inverno 2004/2005? Persa ormai l’abitudine ad un total look, si afferma un eclettismo di fondo in cui l’individuo sceglie e compone su di sé capi di singoli stilisti. Se si vuole a tutti i costi individuare una costante, ritornano gli anni Settanta, ma non quelli della contestazione hippy e zingaresca, bensì quelli chic dell’eleganza misurata. Si recuperano ad esempio i tessuti maschili come il Principe di Galles e lo spigato a cui sono accostati in modo innovativo seta, pizzo e chiffon, fino alle cannette liberty e bacchette di vetro di Murano nella collezione di Roberta Scarpa. Uno stile perfetto per il gusto Celine che sposa bouclé opaco e paillettes levigate, cachmere voluttuosi e tweed rustici. Da Roberto Cavalli abbiamo visto una donna corsara in giacchina corta in pelle di bufalo accartocciata su abitino in balze di seta e un pannello di rettile. E Just Cavalli impone una rock star in corpetti di pelle e cinture borchiate, bomberini matelassé e gonne a ruota. Le linee delle giacche e delle gonne sottolineano le curve, ma con una assoluta raffinatezza. Le giacche di Giorgio Armani si aprono in vita come corolle, i cappotti sono chiusi da un rever che sembra un fiore, le gonne godet coprono rigorosamente il ginocchio. La giacca è anche il capolavoro di Gai Mattiolo in corposo mikado di seta e architetture costruite sulle spalle e sul seno. La donna manageriale diventa trasgressiva da Mario Valentino e da Roccobarocco che combina e mescola pezzi facili e leggeri anche foderati di pelliccia. Sull’abitino sottile apparentemente anonimo si appoggiano con nonchalance coprispalle di angora, di pelliccia, di cachmere, sul golfino smilzo piovono piccole cascate di pietre dure e paillettes. Da Extè i capi sartoriali si innovano con volumi insoliti, le geometrie quadrate si vestono di tessuti tecnici. Dopo anni di piumini ingombranti si torna alla pelliccia in tutte le fogge, lunga, lunghissima, corta a bolero, soffice o rasata, in peli pregiati trattati come un tessuto. Segreti di una lavorazione che solo pochi posseggono come Kiton di Napoli, abituato a creazioni artigianali. Segreti che promette di svelare anche il nuovo marchio I Phil nato da un profondo know how, uso sapiente di tagli e modellature, scelta di eccellenti materiali e soprattutto un perfetto mix di qualità e prezzo. Pelliccia e chiffon sono l’accostamento inedito di La Perla in abiti sottoveste che occhieggiano alla lingerie abbinati a sciarpone pesanti o gilet di maglia. Lancetti sperimenta materiali nuovi in un tailleur rosa reso lucido da una pellicola impermeabile sopra la garza di lana. Mariella Burani veste a strati la sua donna dalla personalità inconfondibile: tailleur di lana cotta, cardigan, cappottino nero e piumino imbottito di pelliccia. E la cappa domina nella collezione di Laura Biagiotti declinata in cachmere all’uncinetto con intarsi e volant. Se il minimalismo anni Novanta ha stancato, il nuovo lusso anni Duemila è curato e sobrio, ricco soprattutto di dettagli, come i cristalli Swarovski, l’oro che tesse alcune trame, i broccati e i velluti devoré, i ricami fatti mano che costano ore di lavoro. E se è vero che il lusso guida le proposte più interessanti, é anche vero che tutto, anche nell’abito da sera e nel cappottino sartoriale, deve sembrare già vissuto, stropicciato, sbiadito, come se fosse stato indossato già molte volte.  
     
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