Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Settembre 2004
 
   
  Pagina1  
  RIAPRE IL MUSEO DIOCESANO DI MILANO PERCORSI ESPOSITIVI DI NUOVA PROGETTAZIONE, SEZIONI AGGIUNTE, NUOVI CAPOLAVORI E UNA MOSTRA FOTOGRAFICA DI GRANDE SUGGESTIONE  
   
  Il Museo Diocesano di Milano riapre il 17 settembre alle ore 17.00, profondamente rinnovato nell’assetto, ampliato nei percorsi espositivi e arricchito di nuovi capolavori, con il sostegno di Anima Sgr. All’inaugurazione, che avverrà alla presenza di S.e. Il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano e del Sindaco della Città Gabriele Albertini, interverranno il Presidente della Fondazione Sant’ambrogio, Mons. Luigi Crivelli e il Direttore del Museo Paolo Biscottini. Saranno inoltre presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi, Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo e Stefano Lado, Presidente di Anima Sgr. Importanti acquisizioni aprono la stagione del Museo. Di esse, la prima riguarda una trance di rilevante spessore artistico e storico proveniente da diverse Chiese della Diocesi. Tra le opere di riferimento sono di particolare pregio artistico le tre tele di Pietro Antonio Magatti - il nucleo più significativo prodotto dal pittore - , che giungono dalla Basilica di S. Vittore a Varese, una Sacra Famiglia di Carlo Francesco Nuvolone, proveniente dalla medesima chiesa e l’Annunciazione di Simone Peterzano che proviene dal seminario di Venegono. Dalla Banca Regionale Europea giungono al Museo tre tondi in marmo, di bottega lombarda fra il Xv e il Xvi secolo, raffiguranti Santa Chiara, San Francesco e Cristo nel sepolcro, con funzione, un tempo, di chiave di volta all’interno del monastero milanese di Santa Chiara. Dalla Certosa di Garegnano giungono al Museo due reliquiari miniati del Xv secolo, con parti lignee scolpite del Xvi secolo. Importanti oggetti d’arredo liturgico provenienti da chiese diverse vanno inoltre ad arricchire la zona ipogea del Museo. Viene inoltre creata all’interno degli spazi espositivi, una sezione “disegni”, con particolari caratteristiche conservative, ideata appositamente per ospitare la Collezione che il Cardinale Cesare Monti (1593-1650), successore di Federico Borromeo, costituì e lasciò ai suoi successori di Milano come primo nucleo delle raccolte arcivescovili cittadine. La sezione del Museo dedicata a S. Ambrogio vede poi la nuova e maggiormente fruibile collocazione della Capsella di San Nazaro. Sarà anche esposta al pubblico, dopo un complesso lavoro di restauro, l’Ancona della Passione – polittico di legno intagliato, dorato e dipinto con scene della Passione ed ornato da colonnine e pilastri - proveniente dalla Chiesa dei Santi Maria e Giorgio della Chiesa d’Annone Brianza e realizzata dalla Scuola olandese di Anversa alla metà del Xvi secolo. A completamento del nuovo assetto museale, proprio all’entrata degli spazi espositivi, si dipana tutta una sezione interamente dedicata alla Diocesi Ambrosiana: un itinerario nuovissimo che rappresenta la cultura e la storia della Diocesi, completato da una spettacolare visualizzazione multimediale, realizzata da Arpanet, che permette la conoscenza virtuale delle opere appartenenti alla Diocesi ma non presenti al Museo. Di interessantissimo valore storico e artistico è poi il nucleo costituito da 59 opere - sculture e dipinti dal XII al XVII secolo –, del famoso “Lascito (alla Fondazione Cariplo) Marcenaro”, che, nell’occasione inaugurale del 17 settembre, la Fondazione Cariplo, nella persona del suo presidente Giuseppe Guzzetti, consegnerà ufficialmente in comodato gratuito al Museo Diocesano, alla presenza del S.e. Cardinale Dionigi Tettamanzi. La ricca collezione d’arte - che andrà a collocarsi entro un nuovo spazio del Diocesano allestito dallo Studio Antonio e Michele Piva - porta il nome di Caterina Marcenaro, storica dell’arte e protagonista del recupero e del rinnovamento museale di Genova nell’immediato dopoguerra. La collezione, costituita nella sua interezza da 92 opere, fu costituita nel tempo dalla Marcenaro con una particolare predilezione verso l’arte sacra e la ritrattistica, e alla morte della studiosa, nel 1976, lasciata alla Fondazione Cariplo. Della collezione il Museo esporrà le sculture medievali e rinascimentali, riconducibili ai diversi ambiti del Nord Europa, della Liguria e del Centro Italia. Fra queste spicca un raffinato Cristo crocifisso di scuola francese e d’epoca medievale, un intenso Busto di Cristo sofferente di scuola fiorentina del Quattrocento (in stucco dipinto) e la Madonna col Bambino in terracotta policroma d’ambito robbiesco. Notevoli sono pure il Santo vescovo e il Cristo crocifisso di scuola valdostana, entrambi quattrocenteschi e ricchi di una vitalità espressiva quasi popolare. L’inaugurazione del Museo dà il via, infine, alla mostra fotografica “Anima Mundi” che rimarrà aperta sino a domenica 12 dicembre (ingresso col biglietto del Museo). La mostra trasmette ed evidenzia uno straordinario spirito universalistico attraverso 75 splendide immagini in bianco e nero - eredi della grande tradizione fotografica, da Cartier Bresson a Salgado - di taglio orizzontale, scelte tre le centinaia che il fotografo Giuseppe Ripa ha scattato in oltre dieci anni di lavoro attraverso continenti e civiltà, dal Tibet al deserto del Sahara, dalla Groenlandia all’Etiopia. Le immagini di uomini e paesaggi si susseguono in una sequenza lunga e ininterrotta che sviluppa il tema del viaggio dell’anima attraverso un filo spirituale, che unisce paesi e religioni diverse, sino alla soglia del mistero. (Catalogo Charta Editore, con testi di Paolo Biscottini e di Roberto Mutti; pp. 176; € 44,00). La mostra è stata realizzata grazie al contributo della società Anima Sgr, una delle realtà più dinamiche nel panorama italiano del risparmio gestito. “Il Museo Diocesano cresce armoniosamente – ha dichiarato il direttore del Diocesano Paolo Biscottini – seguendo quell’attitudine al cambiamento che è lezione importante dei grandi musei europei ed americani. Il nostro è un museo in continua evoluzione, custode di sedici secoli di storia e allo stesso tempo creatore e promotore di mostre temporanee. E’ un luogo di ritorno alle nostre radici cristiane – soprattutto con le bellezze d’arte legate alla storia di Milano – ed insieme è uno spazio in dinamica proiezione sul futuro”.  Infolink: www.Museodiocesano.it  
     
  <<BACK