Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedě 10 Febbraio 2004
 
   
  Pagina1  
  TRANSFER PRICING IN PRIMO PIANO PER LE MULTINAZIONALI SECONDO UNA RECENTE RICERCA DI ERNST & YOUNG  
   
  Milano, 10 febbraio 2004 - Il transfer pricing, ovvero l’analisi dei prezzi con i quali vengono concluse le transazioni tra le diverse sedi di gruppi aziendali, e’ attualmente l’argomento piu’ rilevante nell’ambito della fiscalita’ internazionale che le multinazionali sono obbligate ad affrontare. E’ quanto emerge dalla “Ernst & Young Transfer Pricing 2003 Global Survey” condotta recentemente da Ernst & Young, leader mondiale nei servizi professionali. 641 sono state le capogruppo di societa’ multinazionali intervistate, insieme a 200 filiali in 22 paesi, tra cui l’Italia. Ernst & Young ha inoltre interpellato sull’argomento le autorita’ fiscali e alcuni specialisti anche in altri 22 paesi dove e’ in vigore una legislazione sul transfer pricing, che riguarda ogni sorta di transazione all’interno dei gruppi multinazionali, quali beni, proprieta’ intellettuale, servizi, prestiti. L’86% delle capogruppo tra le multinazionali intervistate e il 93% delle affiliate ritiene che il transfer pricing sia oggi l’argomento di fiscalita’ internazionale di maggior rilievo e ha indicato che i controlli da parte delle autorita’ fiscali stanno diventando una regola, piuttosto che un’eccezione. La ricerca di Ernst & Young rivela inoltre che il 59% delle multinazionali nel mondo con ricavi di 5 miliardi di dollari o piu’, e il 71% di quelle statunitensi, indipendentemente dal fatturato, sono state oggetto di controlli fiscali sul transfer pricing, in almeno una delle giurisdizioni in cui operano. Il 76% di tutte le societa’ intervistate ritiene possibile un controllo sul transfer princing all’interno del proprio gruppo entro i prossimi due anni: questo va ricondotto, secondo Ernst & Young, al fatto che la maggior parte dei Paesi sia in procinto di varare una legislazione sul transfer pricing, mentre nei paesi in cui questa e’ gia’ in vigore si sta intensificando la sua applicazione. I riscontri dell’autorita’ fiscale confermano questa osservazione: dallo studio condotto da Ernst & Young emerge infatti che molti paesi stanno investendo sempre piu’ in formazione e incoraggiano i propri ispettori ad usare tutti gli strumenti di controllo disponibili. Dall’indagine emerge che oggi le multinazionali oggetto di un accertamento fiscale focalizzato sul controllo del transfer pricing hanno una possibilita’ su tre di essere sanzionate. Le probabilita’ che questa sanzione sia effettivamente applicata riguardano invece una multinazionale su sette. Ernst & Young ritiene che queste percentuali siano destinate ad aumentare nei Paesi, tra i quali gli Stati Uniti, che stanno rafforzando l’applicazione della normativa e delle sanzioni. In aggiunta, la ricerca rivela che il 40% delle manovre di correzione applicate sulle operazioni di transfer pricing genera doppia imposizione, ovvero la tassazione del medesimo reddito in capo a due distinti soggetti appartenenti allo stesso gruppo. “L’italia ha lanciato e sta realizzando un ambizioso progetto di attente verifiche fiscali a cadenza sull’attivita’ delle Mne operanti in Italia” afferma Davide Bergami, Partner Ernst & Young responsabile per l’Italia di un gruppo dedicato al transfer pricing. “L’attenzione e’ alta e destinata a crescere per effetto delle continue ristrutturazioni della catena del valore rese indispensabili dalla necessita’ di competere in mercati sempre piu’ competitivi e dalla intensificazione e accresciuta complessita’ dei flussi intercompany”. Davide Bergami ha inoltre evidenziato che circa la meta’ (46%) delle capogruppo rispondenti alla ricerca e’ passata attraverso un’operazione di fusione o acquisizione negli ultimi due anni, ma solo il 18% di queste multinazionali ha riconosciuto l’esigenza o ha utilizzato l’opportunita’ di rivedere le proprie politiche globali di transfer pricing. L’incapacita’ di adeguare le politiche di transfer pricing a seguito di grandi cambiamenti aziendali, potrebbe rendere le multinazionali ancor piu’ vulnerabili ad una verifica fiscale. Secondo i risultati dello studio di Ernst & Young, la vendita di beni e’ la transazione comunemente piu’ soggetta a verifica. Nonostante cio’, la percentuale di controlli sulle transazioni di beni materiali sta diminuendo, mentre si registrano incrementi nella percentuale di controlli relativi alle transazioni di servizi e di beni immateriali. Davide Bergami conclude osservando che “Anche il legislatore italiano si sta dimostrando sensibile al tema e incline a dare maggior certezza all’imprenditoria multinazionale, adeguando la normativa italiana con l’inserimento di una nuova tipologia di ruling internazionale (Apa - Advance Pricing Agreement). Una volta operativo, tale strumento dovrebbe consentire alle multinazionali di concordare in via preventiva le politiche di prezzo che il gruppo intende adottare, evitando cosi’ lunghe e defatiganti dispute”.  
     
  <<BACK