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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2004
 
   
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  BANCA INTESA: RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2003: UTILE CONSOLIDATO A 1.214 MLN. DI EURO RISPETTO AI 200 MLN. DEL 2002 DIVIDENDO DI 4,9 CENTESIMI DI EURO ALLE AZIONI ORDINARIE IN CIRCOLAZIONE E DI 6 CENTESIMI DI EURO ALLE AZIONI DI RISPARMIO, PER UN TOTALE DI 330 MLN. DI EURO  
   
  Milano, 9 marzo 2004 Si è riunito ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato relativi all’anno 2003. I risultati segnano una decisa svolta, in linea con quanto previsto nel Piano d’Impresa 2003-2005, riassunta nella crescita dell’utile netto consolidato, che sale a 1.214 milioni di euro dai 200 milioni del 2002. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea ordinaria degli Azionisti la distribuzione di un dividendo per azione di 4,9 centesimi di euro alle azioni ordinarie in circolazione e di 6 centesimi di euro alle azioni di risparmio (rispetto a 1,5 centesimi e 2,8 centesimi, rispettivamente, del precedente esercizio), per un totale di 330 milioni di euro (rispetto ai 108 milioni del precedente esercizio), e la distribuzione a tutti i soci delle azioni proprie ancora detenute in portafoglio da Banca Intesa, ovvero circa 318 milioni di azioni (159 milioni le azioni proprie distribuite nel precedente esercizio). Più precisamente, viene proposta l’assegnazione di 318.486.977 azioni proprie (procedendo alla cessione delle residue 727.771 azioni proprie in portafoglio secondo quanto deliberato dall’Assemblea del 17 dicembre 2002) nella misura di due azioni ordinarie Banca Intesa, godimento 1° gennaio 2004, ogni 41 azioni Banca Intesa ordinarie e/o di risparmio in circolazione, con contestuale riduzione della riserva azioni proprie in ragione di 3,18 euro per ogni azione assegnata, valore corrispondente a quello di carico unitario nel bilancio al 31 dicembre 2003. Tenendo conto di tale valore di carico (3,18 euro), l’assegnazione ai soci delle azioni proprie equivale alla distribuzione di un dividendo complessivo unitario di 20,4 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 21,5 centesimi di euro per quelle di risparmio (in confronto a 6,6 centesimi e 7,9 centesimi, rispettivamente, del precedente esercizio, considerando il valore di carico unitario di 2,049 euro della scorsa assegnazione di azioni proprie). Rapportando questo dividendo complessivo unitario al prezzo medio annuo dell’azione registrato nel 2003, risulta un rendimento (dividend yield) del 7,8% per le azioni ordinarie e dell’ 11,4% per le azioni di risparmio; considerando il prezzo dell’azione registrato lo scorso 5 marzo (anche per il dividendo complessivo unitario), risulta un dividend yield del 6,5% per le azioni ordinarie e del 9,1% per le azioni di risparmio. L’elevato pay-out complessivo di 1.343 milioni di euro (434 milioni di euro del precedente esercizio), non pregiudica il continuo rafforzamento dei coefficienti patrimoniali: il Tier I ratio al 31 dicembre 2003 - calcolato sulla base delle suddette proposte - sale al 7,8%, rispetto al 6,8% di fine 2002. Il Consiglio ha convocato l’Assemblea ordinaria e straordinaria per i giorni 14 aprile 2004 in prima convocazione e 15 aprile 2004 in seconda convocazione. Il pagamento del dividendo e l’assegnazione delle azioni proprie, se approvati dall’Assemblea, avranno luogo a partire dal giorno 22 aprile 2004 (con stacco cedole il 19 aprile). I risultati dell’esercizio 2003 Il conto economico consolidato del 2003 registra un margine d’interesse pari a 5.160 milioni di euro, con un calo del 6,3% rispetto ai 5.506 milioni del 2002 quasi interamente dovuto a decisioni strutturali riguardanti la riduzione del portafoglio titoli - connessa al riposizionamento strategico dell’attività di capital markets dalle operazioni che generano margine d’interesse a quelle che generano margine da servizi - e la diminuzione dell’esposizione verso la clientela Large Corporate oltre che alla chiusura dello spread tra tassi di mercato e costo della raccolta. Fattori che sono stati solo in parte compensati dalla crescita dei prestiti alle famiglie e alle piccole-medie imprese. Le commissioni nette segnano un aumento del 3%, salendo a 3.331 milioni di euro da 3.233 milioni, dovuto principalmente alla crescita della componente relativa ai servizi esattoriali (+42%), alla bancassicurazione (+35,4%), all’attività di intermediazione e collocamento titoli (+17,4%) e ai conti correnti (+7,8%), a fronte dell’andamento negativo della componente connessa a fondi comuni e gestioni patrimoniali (-11,5%). I proventi da operazioni finanziarie crescono a 830 milioni, rispetto ai 166 milioni del precedente esercizio, anche grazie all’apporto dell’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate derivatives quasi del tutto assente nel 2002. Complessivamente, il margine d’intermediazione raggiunge i 9.708 milioni, in crescita del 4,1% rispetto ai 9.324 milioni del 2002. I costi operativi ammontano a 6.135 milioni di euro, in calo del 4,2% rispetto ai 6.403 milioni del 2002. In quest’ambito, i costi del personale diminuiscono del 4,6% e le altre spese amministrative del 5%, mentre gli ammortamenti risultano invariati rispetto al precedente esercizio. Conseguentemente, il risultato di gestione sale a 3.573 milioni di euro, in crescita del 22,3% rispetto ai 2.921 milioni del 2002, con un rilevante miglioramento del cost/income ratio, sceso al 63,2% dal 68,7% del precedente esercizio. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 1.633 milioni, in calo del 41% rispetto ai 2.770 del 2002, e include 288 milioni di stanziamenti a fronte dell’esposizione Parmalat (con una copertura dell’80%) e 152 milioni di svalutazione dell’interessenza in Banco Comercial Portugues (Bcp), nonché 135 milioni dovuti all’America Latina. L’utile delle attività ordinarie è quindi salito a 1.810 milioni dagli 11 milioni del 2002. Le componenti straordinarie evidenziano un utile pari a 202 milioni, rispetto ai 228 milioni del precedente esercizio, e includono, da un lato, proventi per 361 milioni derivanti dalla valutazione al mercato delle azioni proprie detenute in portafoglio, 134 milioni dal conferimento di Banca Primavera a Banca Generali e 112 milioni dalla costituzione della nuova Intesa Vita, dall’altro oneri per 287 milioni relativi al Fondo di Solidarietà per la prevista riduzione del personale, circa 140 milioni connessi al disimpegno dall’America Latina e 60 milioni dovuti alla cessione di Bankhaus Loebbecke L’utile netto consolidato cresce a 1.214 milioni di euro rispetto ai 200 milioni del 2002, con un utile netto della Capogruppo di 1.359 milioni di euro rispetto ai 12 milioni del precedente esercizio. I risultati del quarto trimestre 2003 Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2003 registra interessi netti pari a 1.217 milioni, con una flessione del 2,3% rispetto al trimestre precedente determinata dalla componente estera; il confronto con i 1.326 milioni del quarto trimestre 2002 evidenzia un calo dell’ 8,2% dovuto alle decisioni strutturali di ridurre il portafoglio crediti non strategico e il portafoglio titoli di proprietà oltre che al calo dei tassi d’interesse di mercato. Le commissioni nette salgono a 881 milioni, con un incremento del 5,3% rispetto al precedente trimestre e del 10,4% rispetto al quarto trimestre 2002, determinato soprattutto dalla sostenuta dinamica delle componenti relative all’attività di intermediazione e collocamento titoli e alle esattorie. I proventi da operazioni finanziarie ammontano a 140 milioni, rispetto ai 187 milioni del precedente trimestre e al risultato negativo di 18 milioni del quarto trimestre 2002, cui hanno concorso da un lato l’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate derivatives e il miglioramento strutturale dell’attività di capital markets e di gestione del portafoglio di proprietà, dall’altro circa 70 milioni di svalutazioni. Complessivamente, il margine d’intermediazione è di 2.374 milioni, in flessione dell’1,4% rispetto al precedente trimestre e in crescita del 3% rispetto al quarto trimestre 2002. I costi operativi ammontano a 1.599 milioni di euro, con una crescita del 6,5% rispetto al precedente trimestre di natura stagionale, dovuta alle spese diverse da quelle per il personale e agli ammortamenti, e con un calo del 4,1% rispetto al quarto trimestre 2002, determinato da una riduzione del 2,9% dei costi del personale, del 5,6% delle altre spese amministrative e del 4,2% degli ammortamenti. Conseguentemente, il risultato di gestione ammonta a 775 milioni di euro, in flessione del 14,4% rispetto al precedente trimestre e in crescita del 21,7% rispetto al quarto trimestre del 2002. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 706 milioni, a fronte dei 249 milioni del precedente trimestre e dei 1.167 milioni del quarto trimestre 2002, e include i già citati stanziamenti effettuati nel quarto trimestre a fronte dell’esposizione Parmalat per 288 milioni (copertura all’80%) e della svalutazione dell’interessenza in Bcp per 152 milioni. Le componenti straordinarie evidenziano un saldo positivo di 103 milioni (rispetto al saldo negativo di 12 milioni del precedente trimestre e ai proventi netti di 560 milioni del quarto trimestre 2002) e includono, da un lato, 126 milioni derivanti dalla valutazione al mercato delle azioni proprie in portafoglio, oltre ai già citati proventi per 134 milioni dal conferimento di Banca Primavera a Banca Generali e per 112 milioni dalla costituzione della nuova Intesa Vita, dall’altro oneri per 277 milioni relativi al Fondo di Solidarietà per la prevista riduzione del personale, oltre ai già citati 60 milioni dovuti alla cessione di Bankhaus Loebbecke. L’utile netto consolidato è di 176 milioni di euro, rispetto ai 328 milioni del precedente trimestre e ai 144 milioni del quarto trimestre 2002, con un utile netto della Capogruppo di 371 milioni di euro rispetto ai 314 milioni del precedente trimestre e ai 64 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. * * * Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2003 i crediti verso la clientela ammontano a 155 miliardi di euro, in diminuzione del 5,7% rispetto al 31 dicembre 2002; gli elementi principali di questo calo sono collegati alla decisione di ridurre l’esposizione verso la clientela Large Corporate soprattutto internazionale senza rapporti con l’Italia e alla securitisation di circa 2 miliardi di euro di mutui ipotecari residenziali finalizzata all’inizio dell’esercizio. I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore sono scesi sotto i 4,6 miliardi di euro, in calo del 9,8% rispetto al 31 dicembre 2002, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3% e un grado di copertura del 65%. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 459 miliardi, in flessione del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2002; in quest’ambito, la raccolta diretta ammonta a 172 miliardi, in diminuzione del 2,4%, e il risparmio gestito a 121 miliardi, in linea con il 31 dicembre 2002. I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2003 sono risultati pari al 6,9% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 5,9% del 31 dicembre 2002), al 7,8% per il Tier 1 ratio (rispetto al 6,8%), e all’ 11,7% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto all’ 11,1%). Al 31 dicembre 2003, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.730 sportelli bancari - di cui 3.087 in Italia e 643 all’estero - con 60.040 dipendenti, 4.565 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2002. * * * In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, si confermano gli obiettivi del Piano d’Impresa, volti a un ulteriore miglioramento della redditività, con risultati attesi tali da consentire un’adeguata remunerazione del capitale. * * * Il bilancio che si è chiuso al 31 dicembre 2003 segna per il Gruppo Intesa la conclusione del primo anno del Piano d’Impresa 2003- 2005, con il raggiungimento dei principali obiettivi indicati, sia sul versante reddituale e patrimoniale, sia su quello della ristrutturazione e del rilancio del Gruppo. Con le previste azioni di risanamento sono stati raggiunti gli obiettivi indicati nel Piano in merito alla riduzione del profilo di rischio, al miglioramento della qualità dell’attivo, al disimpegno dall’America Latina e al rafforzamento del livello di patrimonializzazione. Insieme alle azioni di risanamento hanno preso avvio anche le iniziative per il rilancio, che si articolano in oltre 100 progetti finalizzati a costituire la “piattaforma per la crescita”. Il progetto più importante in questa fase - la realizzazione di un unico sistema informatico integrato, a supporto della rete commerciale, al posto dei tre precedenti - è stato regolarmente completato nell’ottobre 2003, mese a partire dal quale tutte le filiali stanno lavorando sull’unico sistema target. Molti progetti e molti investimenti hanno come obiettivo il forte miglioramento del servizio alla clientela e riguardano tre principali aree d’intervento: 1. Nuovi prodotti: dopo l’unificazione dei sistemi informatici, sono stati lanciati numerosi prodotti, dal Conto Intesa alla carta di credito con possibilità di controllo on line delle spese, a Prestintesa (prestito personale fino a 30.000 euro erogabile in 48 ore), al nuovo mutuo, a numerosi prodotti di investimento. In particolare, nel settore dell’assicurazione vita, dal 1° gennaio di quest’anno è pienamente operativa la nuova compagnia Intesa Vita costituita in joint venture dal Gruppo Intesa e dal Gruppo Generali; 2. Nuovo modello di filiale: il modello di servizio e di accoglienza della filiale è in fase di profonda rivisitazione, con 8 filiali pilota attualmente operative secondo un modello di design e di disposizione degli spazi profondamente innovativo che verrà adottato già nel 2004 da circa 150 filiali; 3. Formazione: nel 2003 sono state erogate oltre 255 mila giornate di formazione delle 800 mila giornate previste nel triennio dal Piano d’Impresa; in quest’ambito rientra il Progetto “Arcobaleno” di formazione alla vendita, che ha già coinvolto 3.000 persone delle 10.000 interessate. Nel quadro delle strategie previste nel Piano per il rafforzamento del Gruppo Intesa, che includono la presenza sui mercati dell’Europa centro-orientale e del Mediterraneo e l’attività di private banking, il Consiglio di Amministrazione odierno ha autorizzato trattative in esclusiva, rispettivamente, con Dogus Holding per l’acquisizione del controllo di Garanti Bank in Turchia e con Crédit Agricole Indosuez per l’acquisizione del 100% di Crédit Agricole Indosuez Private Banking Italia. L’acquisizione di Garanti Bank permetterebbe di cogliere le opportunità offerte dal posizionamento geografico strategico - al crocevia tra Europa, Medio Oriente e Asia Centrale - e di integrare considerevolmente il presidio dell’Europa Centro Orientale, dove il Gruppo Intesa è già presente con banche controllate in Ungheria, Croazia e Slovacchia. Garanti Bank, quarta banca turca in termini di depositi, ha elevate quote di mercato nei settori di attività più interessanti e presenta una situazione economico-patrimoniale rispondente alle indicazioni del Piano d’Impresa che prevedono selettivi investimenti sui mercati esteri nel rispetto degli obiettivi di redditività complessiva del Gruppo. L’acquisizione di Crédit Agricole Indosuez Private Banking Italia rientra tra le azioni indicate nel Piano d’Impresa per il rafforzamento del Gruppo Intesa nell’attività di private banking in Italia, anche mediante l’alleanza strategica con il Gruppo Crédit Agricole. L’alleanza è finalizzata ad ottenere le migliori economie di scala e di scopo per assistere in modo specializzato e integrato la clientela private di entrambi i Gruppi, avvalendosi dei servizi del Gruppo Intesa sul mercato italiano e di quelli del Gruppo Crédit Agricole sugli altri mercati. In questa luce, all’inizio del 2003 era stata ceduta dal Gruppo Intesa a Crédit Agricole Indosuez la controllata Intesabci Bank (Suisse).  
     
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