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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Settembre 2004
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I MERCATI EMERGENTI DEI PAESI DELL’EST ANALISI DI RICHARD BENKE – GESTORE DEL FONDO UNIEM EASTERN EUROPE |
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Milano, 29 settembre 2004 - Malgrado il problema Yukos e gli effetti negativi che permangono sull’andamento della Borsa di Mosca, manteniamo una visione positiva del mercato finanziario russo. I problemi collegati allo scandalo Yukos non sono ancora stati risolti e anche le ristrutturazioni del settore bancario potrebbero causare una certa instabilità, ma si intravedono i primi segnali di un mercato in via di ripresa. Oltre a ció si puó registrare un miglioramento del trend del settore mid e small cap e ció é incoraggiante. A questo si affiancano i dati economici forti. Per il 2004 si prevede un aumento del Pil pari al 6,5 per cento. Con il prezzo del greggio ancora molto alto, fattore che per l’economia della Russia rappresenta naturalmente un elemento positivo, queste previsioni di crescita del Pil potrebbero anche essere riviste, arrivando a toccare addirittura l’8 per cento. Lo sviluppo economico positivo si riflette poi anche in una maggior stabilità del mercato. Malgrado Yukos e gli attacchi terroritici, l’indice Rts (in Euro) è cresciuto del 7 per cento. Titoli quali appunto Yukos e Gazprom, che restano tra i nostri preferiti, hanno fatto registrare performance ancora più elevate, raggiungendo entrambi il tetto del 31 per cento. Affiancati dai positivi dati dei fondamentali e dai programmi di riforme che investono vai settori dell’esonomia e singole società, tutto ciò non fa che confermare la nostra visione e cioè che il mercato azionario russo resta in un interessante campo d’investimento in una visione a lungo termine. Un altro dei nostri mercati preferiti nell’area dei Paesi emergenti dell’Europa dell’Est è quello ungherese. Con un Pil attestatosi intorno al 10 per cento nelle previsioni per il 2005, la valutazione del mercato resta bassa, mentre continuiamo a trovarci di fronte a una consistente ripresa dell’economia. Le riforme che si stanno attuando come previsto non fanno che stimolare ulteriormente il mercato verso una crescita sempre più forte. Anche in Polonia stiamo assistendo a una ripresa addirittura superiore alle aspettative, ma per quanto riguarda questo Paese riteniamo che gran parte dello sviluppo positivo sia già stato assorbito dal mercato. A nostro avviso perciò il reale potenziale di crescita risulta piuttosto ridotto. Inoltre la valutazione del mercato azionario polacco resta alquanto elevata con le previsioni del Pil a 15 per il 2005. Per quanto riguarda i settori che privilegiamo in questi paesi restano quello bancario, quello dell’energia e il petrolifero, per le motivazioni già analizzate. In particolare puntiamo su Otp Bank, Magyar Olay-es Gazipari, Lukoil, Polski Koncern Naftowy Orlen e Mmc Norilsk Nickel che rappresentano i titoli di punta che compongono il nostro fondo Uniem Eastern Europe.
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