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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Ottobre 2004
 
   
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  I NUOVI SISTEMI HANNO SENSO: È IN ARRIVO L’ASSISTENZA ALLA GUIDA  
   
  Stoccarda, 6 ottobre 2004 - Può accadere tutto in un attimo: si allunga un braccio verso il cassetto portaoggetti, per prendere un nuovo Cd ed ecco che il guidatore della vettura ha già perso di vista ciò che sta accadendo sulla strada. La sua vettura esce dalla corsia di marcia, con conseguenze, che preferisco non descrivere oltre. Una simile scena potrebbe essere tratta dalla trasmissione televisiva “7. Senso”, che mostra sempre situazioni di pericolo sulle strade ed illustra consigli per aumentare la sicurezza in viaggio. A prima vista, la sua conclusione appare inizialmente molto semplice: anche gli automobilisti sono esseri umani, con tutti i difetti annessi e connessi, che possono anche distrarsi ed affaticarsi, soprattutto dopo un lungo viaggio. Proprio questo, invece, non potrà mai accadere all’elettronica. È alquanto improbabile che i sensori video distolgano l’attenzione dal traffico. Questi nuovi “occhi dell’auto” forniscono al guidatore un avviso tempestivo, in caso di necessità. Non solo, sanno fare di più: i segnali dei sensori possono consentire di riportare automaticamente la vettura sulla corsia giusta. Entrambe le operazioni sono destinate a diventare realtà con i sistemi di Assistenza alla Guida di Bosch. Noi non ci affidiamo esclusivamente al nostro angelo custode, ma lo aiutiamo con l’elettronica. La doppia funzione dell’Assistenza alla Guida: comfort e sicurezza Tentiamo, comunque,di ridimensionare un po’ gli aspetti drammatici: i Sistemi di Assistenza alla Guida non offrono soltanto funzioni di sicurezza, ma anche di comfort. Un binomio che risulta evidente, anche osservando la “roadmap” della nostra divisione di prodotto Driver Assistance. Ciò che stiamo realizzando, sarà di grande utilità per l’automobilista, anche nella normale guida di tutti i giorni. Stiamo continuando a sviluppare l’assistenza al parcheggio, ad esempio, sino a quando si potrà parcheggiare in modo semi-autonomo. L’acc, il nostro Adaptive Cruise Control, sarà in grado, in futuro, di mantenere la giusta distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede, anche a velocità molto ridotte, sino alla capacità di gestire il traffico “stop & go”. A questo proposito, un dispositivo che interviene in aiuto dell’automobilista nella guida gli permette nel contempo di evitare i tamponamenti. I confini tra comfort e sicurezza non sono, quindi, così rigorosi. Anche le applicazioni con l’impiego dei sensori video, a cui ho fatto cenno in precedenza, sono utili sia per l’uno sia per l’altro aspetto. L’evoluzione parte dal riconoscimento della corsia di marcia e della carreggiata per arrivare all’assistente nel mantenimento della corsia. Attraverso la combinazione dei sensori ambientali con i sistemi di sicurezza attivi e passivi, si potrà ottenere un livello di prevenzione degli incidenti mai raggiunto sinora. Ad esempio, regolando preventivamente, sulla base delle informazioni dei sensori, le cinture di sicurezza ed i freni, in previsione di un possibile urto. Noi chiamiamo questo Predictive Safety Systems (Pss). Tutto ciò rientra nel campo dell’ Assistenza alla Guida – che significa un ampio spettro di sviluppi per l’automobile del futuro. L’assistenza alla Guida è davvero utile? Tre risposte Vorrei chiarire un aspetto molto importante: i Sistemi di Assistenza alla Guida non sono affatto giochini tecnologici. Perché sono così utili in pratica? Preferisco approfondire questa domanda, non tanto con un esempio pratico, bensì fornendo una serie di risposte di principio. I. La densità del traffico sulle strade è in aumento La prima risposta è basata sull’aumento della densità del traffico sulle strade. Le cifre, di per sé, parlano chiaro: nel 1950, in Germania, la percentuale era di appena 15 automobili ogni 1.000 abitanti, nel 1970 si è passati a 229, nel 2003, a ben 544 ed entro i prossimi dieci anni si dovrebbe superare quota 600. La percorrenza media è a sua volta in aumento. La conseguenza: il traffico diventa non solo meno fluido, ma anche più stressante – non soltanto nelle grandi città, ma anche sulle autostrade. Questo può causare un sovraffaticamento dei guidatori, in particolare, degli automobilisti più anziani. Lo sviluppo demografico è alla base di questa tendenza. L’età media degli automobilisti è in aumento e, di conseguenza, cresce la necessità di compensare le limitazioni inevitabilmente legate all’età in materia di vista, udito e capacità di reazione. Questo, unitamente al “traffic jam” (gli intasamenti che rallentano oltremodo il traffico), richiede la realizzazione di soluzioni tecniche, che riducano gli sforzi mentali e fisici, ai quali sono sottoposti gli automobilisti. Ii. L’urgenza di prevenire gli incidenti La seconda risposta rafforza la prima. Tanto è più denso il traffico, quanto aumenta, in linea di principio, il pericolo di incidenti. Diamo un’occhiata alle statistiche: ogni anno, sulle strade europee, si verificano circa 1,5 milioni di incidenti. Nel solo anno 2000, il numero delle vittime sulle strade è stato di 40.000 , mentre quello dei feriti è stato pari a 1,7 milioni. Il danno economico-sociale è considerevole: 160 miliardi di euro, pari al due percento del prodotto lordo interno europeo. Quel che più conta, comunque, è che stiamo parlando di vite umane. L’unione Europea, con il suo programma “E-safety”, si è posta un obiettivo ambizioso: dimezzare, entro l’anno 2010, il numero delle vittime della strada. La “E” sta per Elettronica: compresa l’Assistenza alla Guida Elettronica. Iii. L’evoluzione dell’intelligenza elettronica La terza e ultima risposta prende spunto dai successi ottenuti sinora nel campo della prevenzione degli incidenti. Nonostante l’aumento delle percorrenze, in Germania il numero delle vittime della strada è diminuito in modo significativo: da 15.000 nell’anno 1980 a 6.600 nell’anno 2003. Al raggiungimento di questo risultato, hanno certamente contribuito i miglioramenti delle reazioni delle autovetture in caso di incidente, in particolare, grazie alla maggiore rigidità delle carrozzerie. Un altro fatto altrettanto sicuro è quello che molte vite sono state salvate, grazie ai sistemi di sicurezza attivi e passivi: sia che si tratti del Programma Elettronico di Stabilità (Esp), che evita sul nascere un incidente da sbandamento su due, sia degli airbag, i quali riducono perlomeno le conseguenze di un incidente. Ogni vita umana perduta, comunque, è una di troppo. Un valido contributo può venire dall’ulteriore sviluppo dell’intelligenza elettronica. In futuro, i sensori non rileveranno unicamente i movimenti nominali e reali del veicolo, come nel caso dell’Esp, ma anche e soprattutto l’area che circonda la vettura. E’, così, possibile rilevare potenziali pericoli in modo ancora più tempestivo, anticipando di preziosissime frazioni di secondo le reazioni del guidatore o della tecnica. È proprio questa rapidità che rende l’assistenza alla guida così utile, in caso di pericolo. Perché proprio l’Assistenza alla Guida di Bosch? Quattro risposte Ma per quale ragione questi sistemi hanno senso proprio per Bosch? Che cosa sembra quasi predestinare la nostra Azienda allo sviluppo della tecnica più appropriata? Esaminiamo la questione anche dal punto di vista economico: quali successi di mercato prevediamo in questo settore? Vorrei fornire alcune risposte essenziali anche su questi aspetti. I. La nuova concretizzazione del “Programma 3S“ La prima di queste risposte, riferita a Bosch, parte dal nostro Programma 3S. Rendere la guida dell’auto più sicura, più pulita e più economica (in tedesco questi aggettivi iniziano tutti con la lettera S): è questo l’obiettivo che ci siamo posti già negli anni ’70 e che ancora oggi è il riferimento della nostra politica di innovazioni. Molte delle soluzioni da noi sviluppate si basano sulla logica di affrontare i pericoli della guida in auto, con soluzioni tecniche sempre più raffinate. Nel 1978, ad esempio, abbiamo realizzato il Sistema Antibloccaggio (Abs), nel 1986 la Regolazione Antipattinamento in Accelerazione (Asr).l’introduzione dell’Esp, nell’anno 1995, non è stata altro che la logica prosecuzione di questa linea di pensiero. Riflettendoci bene, con i sistemi di Assistenza alla Guida diamo il via ad un aggiornamento del nostro “Programma 3S”, con l’aggiunta del termine “più confortevole”. Ii. La leadership nell’innovazione per l’elettronica in auto La seconda risposta di Bosch prende spunto dalla nostra leadership nel campo dell’elettronica per auto. In questo contesto, non mi dilungherò, per puro auto-compiacimento, in un interminabile elenco di tutte le soluzioni da noi sviluppate, oltre all’Abs e all’Esp. Anche perché le attività pionieristiche del passato non hanno affatto esaurito il nostro spirito innovativo. Ci rendiamo perfettamente conto che per conseguire nuovi successi, dobbiamo continuamente percorrere nuove strade. Talvolta, però, nel creare qualcosa di nuovo, possiamo “incrociare” i successi sino ad oggi conseguiti. Proprio questo pensiero è alla base di Caps, che in inglese significa “Combined Active and Passive Safety Systems” (Sistemi di sicurezza attivi e passivi combinati). Dal nostro punto di vista, non ci consideriamo, quindi, soltanto un fornitore di sistemi. Noi lavoriamo anche, affinché i diversi sistemi collaborino insieme, ricevendo, al tempo stesso, informazioni relative all’ambiente che circonda il veicolo. I Predictive Safety Systems, ad esempio, presuppongono l’esistenza di funzioni legate all’Acc o all’Esp. Sia che lavoriamo a collegamenti tra sistemi di questo genere, sia che sviluppiamo sistemi del tutto nuovi - facciamo sempre in modo che gli investimenti necessari non manchino mai. Il nostro Settore Tecnica per Autoveicoli ha costantemente aumentato la percentuale sul fatturato dei propri stanziamenti destinati alla Ricerca & Sviluppo, anche durante il passato periodo di debole congiuntura. Una percentuale che sarà ulteriormente aumentata anche quest’anno - dal 9,2 al 9,3%. Alla fine di quest’anno, circa 17.000 dipendenti opereranno in Ricerca & Sviluppo per questo nostro Settore Tecnica per Autoveicoli, con un aumento di circa 1.000 persone rispetto all’inizio del 2004. La Divisione di Prodotto Driver Assistance occupa, da sola, oltre 300 ricercatori. Bosch dispone, quindi, delle idee, dei mezzi e dei cervelli, per realizzare soluzioni innovative anche nel campo dell’Assistenza alla Guida. Iii. Il particolare know-how nei sensori In questo campo é, tuttavia, indispensabile disporre di un particolare know-how in materia di sensori e, sulla base di questa affermazione, intendo fornire la terza risposta di Bosch. La nostra Divisione Elettronica per l’ Auto, che comprende i Sistemi di Assistenza alla Guida, è uno dei principali fornitori di sensori dell’Industria dell’Auto. Le cifre del Centro di Tecnologia Sensori di Reutlingen parlano da sé: quest’anno, vi abbiamo prodotto quasi 100 milioni di sensori micromeccanici, oltre cinque milioni dei quali sono sensori di imbardata per l’Esp. Bosch ha acquisito già nel passato know-how anche nel rilevamento dell’area circostante l’autoveicolo, sia con tecnologia a ultrasuoni, sia di tipo radar o video. Negli anni ’80, ad esempio, abbiamo partecipato al progetto “Prometeo” dell’Industria Automobilistica Europea, il quale ha rappresentato una svolta per l’evoluzione dei sensori ambientali. All’inizio degli anni ’90, abbiamo sviluppato, nell’ambito del progetto di ricerca “Parcheggio automatico”, un’“automobile con gli occhi”. Nel 1993, abbiamo avviato la produzione di serie del Parkpilot e nel 2000 quella dell’Acc. Proseguiamo questo cammino evolutivo con la massima coerenza. Iv. Le notevoli potenzialità di mercato La nostra strategia tiene conto non solo delle prospettive tecniche, ma anche di quelle economiche. Questa è l’ultima, ma non meno significativa, risposta alla domanda sull’importanza dell’Assistenza alla Guida per Bosch. Per questi sistemi futuri, abbiamo stanziato investimenti preliminari notevoli, pari a un importo milionario a doppia cifra ogni anno. Non opereremmo in questo senso, se non prevedessimo anche un notevole potenziale di mercato. I nostri successi in termini di vendite sono già più che apprezzabili: sia perché, nel 2003, abbiamo già venduto quasi un milione di assistenti al parcheggio, sia perché il nostro Acc viene montato di serie da quattro diverse Case automobilistiche. Ma le nostre potenzialità vanno ben oltre. Tutte le ricerche di mercato condotte sull’argomento sono concordi: i Sistemi di Assistenza alla Guida sono ai primissimi posti tra i settori maggiormente in crescita per le aziende fornitrici dell’Industria dell’Auto. Noi stessi ci vogliamo concentrare, per quanto riguarda le previsioni, ai campi produttivi di nostra competenza: Parkpilot, Acc e sistemi di tipo video. A questo proposito, il volume di mercato in Europa nell’anno 2000 ha raggiunto quasi 150 milioni di euro. Entro il 2010, il volume aumenterà del 13-14% all’anno, sfiorando quindi la soglia del mezzo miliardo di euro. Alla fine del decennio, il volume di mercato per i nostri sistemi supererà presumibilmente un miliardo di euro a livello mondiale. Su questo tema, desidero sottolineare che saranno soprattutto le funzioni video ad assumere un’importanza maggiore, sia che aiutino la vettura a rimanere in carreggiata sia che ne semplifichino le operazioni di parcheggio, con una crescita di mercato stimata del 30% all’anno nei principali mercati (Europa, Nord-america, Giappone). In generale, prevediamo un aumento delle percentuali di equipaggiamento dei Sistemi di Assistenza alla Guida. Quest’anno, nell’Europa Occidentale, il 10% di tutte le autovetture di nuova immatricolazione è dotata di un Parkpilot, nel 2010 la percentuale dovrebbe essere più che raddoppiata. Sempre entro tale data, in Europa Occidentale anche una vettura di lusso su cinque sarà equipaggiata con l’Acc. Ma che cosa stimola la domanda? Senza dubbio, l’ampliamento delle funzioni ed i prezzi interessanti. Dietro a tutto questo, si nasconde, comunque, il bisogno di sicurezza che, secondo una ricerca condotta dall’Adac, attualmente è già il criterio più importante nell’acquisto di un’auto. Anche le Case automobilistiche dovranno adeguarsi sempre più a questa tendenza, senza dimenticare il tema di fondo dello sviluppo demografico. Nessuno, infatti, potrà prescindere dal fatto che tra dieci anni, in Germania, gli acquirenti ultrasessantenni di auto nuove non saranno più uno su cinque, ma uno su tre. Sulla strada verso il successo dell’Assistenza alla Guida: due premesse Ritenere che il successo di mercato dei Sistemi di Assistenza alla Guida sia qualcosa di automatico, significherebbe peccare di presunzione. In effetti, bisogna tenere conto di alcune premesse, sia di carattere tecnico sia psicologico. Mi concentrerò ora su due di esse. I. Safety first significa anche quality first Chi decide di acquistare un’auto nuova dotata di un Sistema di Assistenza alla Guida, deve assolutamente avere fiducia nell’intelligenza elettronica. L’acquirente non è disposto ad accettare nessun genere di se e di ma, quando si tratta di sicurezza. L’affidabilità dell’elettronica deve essere, quindi, ineccepibile. Questa è la premessa essenziale per il successo di mercato dei nuovi sistemi. Una cosa ovvia? Tutt’altro, perché l’attuale dibattito sull’elettronica fornisce perlomeno qualche spunto di riflessione. Nell’ambito di questa discussione, teniamo ovviamente conto dei possibili stravolgimenti: si parla con troppa semplicità, ad esempio, di guasti di natura elettronica, quando in realtà si tratta di problemi elettrici, se non addirittura meccanici. Le statistiche dei richiami vengono propagandate con grande rilievo, mentre quelle degli incidenti con minor enfasi. Queste ultime dimostrano, invece, chiaramente l’effetto “salva-vita” dei sistemi, quali Abs ed Esp. Resta, tuttavia, il fatto che tra il pubblico degli automobilisti si è diffusa, in modo più o meno ampio, la notizia che l’elettronica rappresenti un problema. Di conseguenza, dobbiamo affrontare questo tema, il ché significa soprattutto una cosa: bisogna andare a fondo degli effettivi problemi a livello di elettronica. A questo proposito, l’intera Industria automobilistica ha ancora alcuni compiti da svolgere, in particolare, per quanto riguarda l’interconnessione delle centraline; grazie alla cooperazione internazionale “Autosar”, essa si sta dedicando ormai da tempo allo sviluppo di una nuova architettura per l’interazione dei sistemi elettronici, cosa che va direttamente a vantaggio dei Sistemi di Assistenza alla Guida. Molte delle loro funzioni presuppongono, infatti, l’esistenza di un network di sistemi. Le interfacce standard, che rappresentano uno degli obiettivi di Autosar, renderanno più affidabile non solo l’elettronica in generale, ma anche i Sistemi di Assistenza alla Guida in particolare. Safety and quality first (sicurezza e qualità innanzitutto): l’una non può esistere senza l’altra. Ii. Trasferire ai clienti l’informazione sull’utilità dei nuovi sistemi Il successo di mercato dei Sistemi di Assistenza alla Guida presuppone, inoltre, l’esistenza di un marketing all’altezza della situazione. Gli acquirenti di un’auto decideranno in favore di uno dei nuovi sistemi, solo quando saranno in grado di apprezzarne gli effettivi vantaggi. Anche questa seconda premessa ha quasi l’aria di essere un’affermazione ovvia. Eppure, esistono alcuni aspetti da non sottovalutare. I sistemi, quali l’assistenza nel mantenimento della corsia, ad esempio, possono risultare subito convincenti. Ma anch’essi devono, tuttavia, essere prima sperimentati nel vero senso della parola. Anche a questo proposito, ci faremo venire in mente qualcosa: non solo prove di guida su strada, ma anche virtuali, come le simulazioni interattive su Internet. Abbiamo già messo in atto qualcosa del genere sia per l’Esp sia per i sistemi di navigazione, in parte con un’attività di co-marketing con le Case automobilistiche. In tutto quello che facciamo, dobbiamo comunque considerare che la maggior parte dei Sistemi di Assistenza alla Guida farà inizialmente parte degli equipaggiamenti in optional delle autovetture. A questo punto, la domanda è: quali costi aggiuntivi sono disposti a sostenere gli acquirenti di un’auto nuova per queste ulteriori funzioni? In sostanza, quanto vale per loro un guadagno in termini di sicurezza e di comfort? Su questo tema, esistono ovviamente differenze tra il proprietario di una berlina di lusso e quello di una vettura sportiva. Il giusto messaggio da trasmettere alle singole tipologie di clientela assume, pertanto, un’importanza fondamentale. Proprio quando mettiamo in risalto la novità assoluta dell’Assistenza alla Guida, dobbiamo, però, anche sottolineare continuamente ciò che non vogliamo: la guida automatica. Chi non intende guidare di persona, prenderà direttamente un autista – oppure l’autobus. Si tratta, quindi, di tracciare una linea di demarcazione netta tra la guida automatica e quella semiautomatica. A questo riguardo, conviene effettivamente utilizzare passo dopo passo le potenzialità tecniche offerte dall’Assistenza alla Guida. I Predictive Safety Systems, ad esempio, saranno da noi introdotti in tre diverse generazioni, concepite l’una in base all’altra. Questo strategia per gradi, di questo siamo certi, aiuterà a spianare la strada, affinché la guida semiautomatica sia accettata dal mercato. Considerazione finale: l’automobile sensitiva è alle porte La precisa definizione, da parte nostra, dei percorsi, dei passi e degli obiettivi da perseguire per i Sistemi di Assistenza alla Guida, tuttavia, non basta. Quando è necessario, Bosch sa anche impostare strategie a lungo termine, senza mai demordere, fino a raggiungere il successo di mercato prefissato. Anche con l’Abs e l’Esp abbiamo sempre stanziato, nonostante qualche contraccolpo imprevisto, forti investimenti preliminari. Ma che cosa hanno in comune i sistemi di Assistenza alla Guida con i sistemi frenanti? In entrambi i casi, non stiamo parlando di giochini, ma di sicurezza. E anche se non tutti i Sistemi di Assistenza alla Guida sono in grado, in caso di pericolo, di salvarci la vita, essi possono comunque ridurre lo stress giornaliero in mezzo al traffico. Di certo, abbiamo a che fare con una tecnologia utile per gli automobilisti. Da questo punto di vista, Bosch ha sempre avuto un “sesto senso” ed un buon sensore. L’automobile sensitiva sta per arrivare.  
     
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