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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Ottobre 2004
 
   
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  AUDIZIONE DI ROCCO BUTTIGLIONE (GIUSTIZIA, LIBERTÀ E SICUREZZA)  
   
  Bruxelles, 5 ottobre 2004. Rocco Buttiglione ha ricevuto il portafoglio della giustizia, libertà e sicurezza nella futura Commissione Barroso, di cui verrebbe ad essere Vicepresidente. Sottoposto oggi ad un'audizione di tre ore dalla commissione per le libertà pubbliche, la giustizia e gli affari interni, egli affronterà domani un'ulteriore audizione di un'ora e mezza, davanti alla commissione giuridica. Tra gli argomenti emersi nel corso del dibattito odierno figurano l'immigrazione, il rapporto tra la tutela della privacy e le esigenze in materia di sicurezza, la protezione delle minoranze e delle donne, il principio della non discriminazione applicato agli omosessuali. I rapporti interistituzionali Buttiglione si è rivolto ai deputati della commissione chiamandoli "colleghi", in quanto anch'egli è stato membro di questo organo parlamentare. "Ho avuto l'onore di rappresentare il popolo europeo assieme a voi", ha detto. Il primo tema affrontato dal Vicepresidente designato è stato quello del rapporto tra il Parlamento e la Commissione; quest'ultima deve essere un soggetto politico che definisce "un interesse generale europeo, un bene comune europeo" in "dialettica con gli Stati membri". Per svolgere questa funzione, essa "ha bisogno del sostegno forte e convinto del Parlamento europeo", che fornisce legittimità democratica e "impedisce che la Commissione divenga un organo burocratico". Gli attacchi odierni al progetto europeo sono infatti incentrati sulla "burocratizzazione", vale a dire la preoccupazione per un potere sottratto al controllo popolare del Parlamento. Questo controllo rappresenta "la forza della Commissione come noi la vogliamo", ha detto l'oratore, che ha ricordato il richiamo di Durão Barroso ad una forte partnership tra le due istituzioni. In merito all'anticipazione dell'applicazione di alcune parti della Costituzione per l'Europa, Buttiglione ha ricordato il motto latino "nemo plus iuri tribuere potest quam ipse habet", nessuno può dare più diritti ad un altro di quanti egli stesso ne possegga, riferendosi ai diritti del Consiglio, garantiti dai trattati esistenti, i quali peraltro consentono un "grande spazio di azione", specialmente nell'area di libertà, sicurezza e giustizia. Nella prospettiva del Consiglio europeo di novembre dedicato proprio a questo tema, il Vicepresidente designato ha ricordato la possibilità di comunitarizzare, tramite un voto unanime del Consiglio, buona parte del titolo Iv dedicato a visti, asilo e immigrazione, estendendo così il potere di codecisione del Parlamento su questioni come l'immigrazione. E infatti, rispondendo a Stefano Zappalà (Ppe/de, It), il Vicepresidente designato si è detto d'accordo sulla necessità che l'insieme del Titolo Iv del Trattato sia comunitarizzato e che si facciano tutti gli sforzi possibili per riuscirci. Egli ha poi affermato che si dovrà anticipare "lo spirito della Costituzione" nell'ambito di sua competenza. Non si tratta di "andare contro, ma di andare oltre la base giuridica esistente", ha detto. Terrorismo: sicurezza, ma anche libertà Buttiglione ha sottolineato come sia in crescita la richiesta di sicurezza da parte di una "società spaventata": "siamo in guerra con il terrorismo e noi vinceremo questa guerra". Egli ha poi aggiunto: "ma non possiamo ridurre gli spazi di libertà della nostra società". La sfida consiste quindi nel "dare contemporaneamente più sicurezza e più libertà", ha detto l'oratore, che ha ricordato l'esempio italiano della lotta al terrorismo negli anni '70 e '80. Egli ha aggiunto: "noi siamo fratelli degli americani, non siamo fratelli gemelli. Molte cose dobbiamo copiare dagli Stati Uniti, Guantanamo invece no". Rispondendo a Carlos Coelho (Ppe/de, Pt), Edith Mastenbroek (Pse, Nl), Sarah Ludford (Alde/adle, Uk) e Athanasios Pafilis (Gue/ngl, El) su come intende conciliare i diritti umani e il diritto alla privacy con le esigenze in materia di sicurezza, il Vicepresidente designato ha voluto sottolineare come la lotta al terrorismo non possa andare a scapito delle libertà fondamentali che sono sancite dalla Costituzione e dalla Charta europea. Bisogna quindi trovare una risposta equilibrata che, al contempo, tenga conto della richiesta dei cittadini di vedersi garantita una maggiore sicurezza. Riguardo al trasferimento dei dati personali per i passeggeri in viaggio verso gli Usa, Rocco Buttiglione ha auspicato che venga presto trovato un "accordo pragmatico" che consenta alle compagnie aeree europee di partecipare al mercato americano. Se la Corte di Giustizia, ha aggiunto, emanerà una sentenza che ritiene la posizione della Commissione non equilibrata, si dovrà fare il possibile per migliorarla. Andranno inoltre valutati quali dati personali trattenere, chi avrà accesso a queste informazioni e quali salvaguardie garantire ai cittadini. Romano Maria La Russa (Uen, It), citando il caso di Battisti, condannato a tre ergastoli, ha chiesto se la Commissione non dovrebbe approntare una strategia che eviti il ripetersi di "casi tanto riprovevoli che offendono la dignità dei popoli" e che favorisca l'adozione di misure "che evitino ad un criminale riconosciuto di circolare liberamente all'interno di uno Stato membro". Buttiglione ha risposto che la Commissione sta facendo del suo meglio, con il mandato d'arresto europeo che eviterà in futuro "casi così evidenti di non cooperazione giudiziaria all'interno dell'Unione" che esprimono una diffidenza che va superata: "in quel caso, l'Italia è stata considerata un Paese non sicuro". Giusto Catania (Gue/ngl, It) si è chiesto se una politica antiproibizionista non possa ridurre gli utili delle mafie e delle organizzazioni terroriste. "È una soluzione che è stata proposta da alcuni e che è vista male da altri", ha risposto Buttiglione, che ha aggiunto: "non sono convinto che abbiano ragione gli uni, non sono neanche convinto che abbiano ragione gli altri". Secondo l'oratore il problema va affrontato con grande delicatezza: "noi non dobbiamo considerare chi consuma droga come perduto", bensì occorre creare condizioni di recupero e "non dobbiamo cercare un modo che gli consenta di morire senza darci fastidio". Immigrazione Buttiglione ha precisato di non aver mai proposto la costituzione di campi di concentramento in Nordafrica dove deportare gli immigrati illegali residenti nell'Unione: si tratta di "un'idea ripugnante" che, tra l'altro, non terrebbe conto del fatto che i Paesi della sponda sud del Mediterraneo sono degli Stati sovrani, ha detto. L'oratore ha affermato che il problema consiste nell'emergenza umanitaria cui i Paesi rivieraschi non sono in grado di far fronte, cui si aggiunge l'esigenza di guidare le correnti migratorie, sostituendo l'immigrazione legale a quella illegale. Dei 1127 morti registrati nel fondo del Mediterraneo, molti avrebbero potuto venire in Europa per canali legali, ha detto, aggiungendo: la Germania ha fatto lo stesso in Italia sino a 30-40 anni fa, lo stesso ha fatto l'Italia in Albania. Egli ha auspicato che la Libia e l'Algeria sottoscrivano la Convenzione di Ginevra. Secondo l'oratore, che ha rivolto un tributo all'attuale commissario Antonio Vitorino, il diritto di asilo è un problema diverso. "La pratica dell'impacchettamento rapido e istantaneo di aspiranti immigrati per essere rispediti a casa loro sta diventando una pratica abituale del Governo di cui Lei è Ministro dimissionario", ha detto Monica Frassoni (Verdi/ale, It) che ha chiesto al Vicepresidente designato se la considera una pratica illegale oppure in linea con le convenzioni internazionali. Buttiglione ha premesso che un commissario non ha un rapporto di dipendenza con il Governo del suo Paese di origine e che sarà "giudice imparziale di ogni trasgressione da parte del Governo italiano dei principi umanitari se questa dovesse avere luogo". Egli ha poi citato alcuni dati riferitigli dal Ministro dell'Interno Pisanu e ha affermato che occorre facilitare l'accesso dell'Alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati. Giusto Catania (Gue/ngl, It) ha ricordato che in questo momento c'è "un ponte aereo con persone che vengono stipate in aerei, vengono ammanettate, identificate in modo sommario". Secondo l'oratore, che ha parlato di "deportazione di massa" e che sostiene che a molti di loro non verrebbe garantita la possibilità di chiedere asilo, "l'Italia sta violando la Convenzione europea sui diritti umani e la Convenzione di Ginevra sull'obbligo di non respingimento". Egli ha dapprima chiesto di bloccare questa "deportazione", tenendo conto che la Libia non ha firmato la Convenzione di Ginevra; ha poi domandato al Vicepresidente designato eviterà l'istituzione dei centri di permanenza in Libia, qualora non firmi la Convenzione. Buttiglione ha risposto che le informazioni in suo possesso non corrispondono a quanto affermato dal deputato: il diritto a presentare domanda d'asilo è rispettato e il comportamento delle forze dell'ordine coinvolte è esemplare. "Se queste informazioni risultassero sbagliate, certamente io sarò il primo a condannare l'azione del Governo italiano". Sul secondo punto, egli ha detto che occorre fare forti pressioni affinché la Libia accetti di sottoscrivere la Convenzione di Ginevra. Mario Borghezio (Ind/dem, It) ha proposto di istituire in Africa un "Ufficio Europa" per informare sulle modalità di immigrazione. Il Vicepresidente designato ha fatto notare come i consolati europei avrebbero già oggi il dovere di svolgere queste attività. "Non si tratta di nulla di nuovo: si tratta di fare in modo efficiente e organizzato quello che adesso si fa in modo inefficiente e disorganizzato", ha detto, aggiungendo che le leggi attuali sono buone ma l'applicazione è insufficiente e impedisce che il datore di lavoro e il prestatore d'opera entrino in contatto. Al contrario, applicando uno strumento del genere, "questo ci darebbe l'immigrazione legale che è il migliore antidoto all'immigrazione illegale". Secondo l'oratore, l'operazione non è possibile se non sarà inserita dentro un programma di cooperazione che consenta la creazione di posti di lavoro anche sull'altra sponda del Mediterraneo, nell'ambito di una forte spinta per la democratizzazione, garantita da "un accordo generale mediterraneo che garantisca diritti umani, regole precise sull'immigrazione e sviluppo economico". Roberta Angelilli (Uen, It) ha chiesto chiarimenti sui poteri attribuiti all'Agenzia per il controllo delle frontiere, nonché sul finanziamento delle spese di rimpatrio. Il Vicepresidente designato ha fatto notare come il problema interessi tutti gli Stati membri a prescindere dai loro confini esterni: da qui nasce un'esigenza di coordinamento del controllo delle frontiere e di un'adeguata divisione dei costi. I due strumenti proposti dalla Commissione sono: l'Agenzia, che ha funzioni di coordinamento e di controllo della qualità del difesa confine; un sostegno reciproco, sia finanziario, sia sotto forma di task force capace di intervenire nelle situazioni di emergenza. Lapo Pistelli (Alde/adle, It) ha rivolto una domanda in merito alla direttiva sulle procedure d'asilo, bloccata in Consiglio, nonché sulla posizione della Commissione che ha respinto le richieste di sette Paesi africani, considerati sicuri da alcuni Stati membri. Il Vicepresidente designato ha fatto notare come l'Esecutivo non sia contrario alla possibilità di considerare domande d'asilo al di fuori del territorio dell'Unione, se esistono sufficienti garanzie. Egli ha aggiunto di non vedere alternative, in una situazione di emergenza umanitaria che richiede di agire: "non possiamo chiudere gli occhi". Giustizia Nel rispondere a Martine Roure (Pse, Fr), Buttiglione ha assicurato la sua indipendenza dal governo italiano ed ha affermato che è sua intenzione agire secondo coscienza, "nell'interesse dei cittadini europei". Egli ha poi precisato che l'Italia non è il solo Stato membro che sconta del ritardo nel recepimento del mandato d'arresto d'europeo e che, comunque, ha già operato le necessarie sollecitazioni affinché tale questione sia presto inserita all'ordine del giorno dei lavori parlamentari. Antonio Tajani (Ppe/de, It) ha chiesto quali iniziative avesse in mente sul problema della lunghezza dei processi. Il Vicepresidente designato ha osservato: "una giustizia ritardata è una giustizia denegata". Egli ha identificato alcune aree sulle quali lavorare: la possibilità dell'arbitrato, su cui già si è mosso l'Esecutivo attuale; standard comuni di giustizia; il rafforzamento dei diritti della difesa; l'armonizzazione parziale dei sistemi giudiziari come base del riconoscimento reciproco. Tratta delle donne, diritti delle minoranze, diritti degli omosessuali, libertà d'informazione La tratta delle donne e il loro reinserimento nella società sono state oggetto degli interventi di Genowefa Grabowska (Pse, Pl) e di Maria Carlshamre (Alde/adle, Se). Quest'ultima in particolare ha citato l'esempio della legislazione italiana in materia, che fornisce alle vittime il diritto al permesso di soggiorno, prima temporaneo, poi permanente. "Lei è pronto, come commissario, a lavorare per rendere questo una realtà europea?" Il Vicepresidente designato ha ricordato che Antonio Vitorino ha già introdotto una linea d'azione ispirata allo stesso principio e ha affermato che occorre una compagna che le informi sulla protezione cui hanno diritto se testimoniano contro gli sfruttatori e sulla possibilità di reinserimento nella società (ma su quest'ultimo punto non c'è identità di vedute tra gli Stati membri) In risposta a Kinga Gal (Ppe/de, Hu), Tatjana ŽDanoka (Verdi/ale, Lv), Lívia Járóka (Ppe/de, Hu) che lo hanno interrogato circa le sue intenzioni in merito alla tutela della minoranze, il Vicepresidente ha affermato che questa tematica rappresenta "una pietra miliare" dell'Unione europea. Riconoscendo il persistere di problemi in taluni Stati membri, egli ha quindi portato ad esempio quanto fatto in Italia a tutela delle minoranze tedesche, francofone e slave. Nell'assicurare poi il suo «impegno totale» sulla questione, Rocco Buttiglione ha affermato che userà tutti gli strumenti politici disponibili per fare opera di convincimento sugli Stati membri più restii, ipotizzando anche il ricorso alla Corte di Giustizia se ciò si avverasse necessario. Lilli Gruber (Pse, It) ha chiesto al Vicepresidente designato come giudica la situazione della libertà d'informazione in Italia e se intende dare seguito alla richiesta formulata dal Parlamento alla Commissione di proporre delle misure volte a garantire il pluralismo dei media. Rocco Buttiglione ha riconosciuto che vi sono reali problemi dal punto di visto del pluralismo in Italia, ma "non solo di una parte" in quanto esistono altri "cartelli dell'informazione". Una liberalizzazione farebbe bene alla democrazia italiana, ha aggiunto, "se fosse una liberalizzazione generale, aperta a tutti". Inoltre ha citato i due provvedimenti legislativi sul conflitto d'interessi e sulle Telecomunicazioni che saranno valutati dalla Commissione. L'italia, ha quindi affermato, "non merita di essere trascinata sul banco degli imputati" perché anche diversi altri Stati membri hanno questo stesso tipo di problemi. Riguardo alla seconda domanda, ha risposto che la Commissione dovrà monitorare la situazione esistente e, se del caso, "proporre delle misure che favoriscano un vero pluralismo in tutti gli Stati membri". Interrogato da alcuni deputati sulle posizioni espresse in passato in merito agli omosessuali, Rocco Buttiglione ha voluto distinguere tra il giudizio morale e la legge, ed ha garantito che le sue opinioni personali non avranno ripercussioni sulle politiche. Il principio della non discriminazione, ha precisato, si applica a tutti i cittadini nello stesso modo. Si tratta di un principio sancito dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali che "tutti abbiamo scritto e a cui tutti siamo vincolati". Nell'esercizio delle sue funzioni, ha quindi affermato, sarà suo compito difendere tale principio. Nel rispondere a Bogdan PĘk (Ind/dem, Pl), poi, il Vicepresidente designato ha sostenuto che per "matrimonio" intende l'unione tra un uomo e una donna e, precisando che si tratta comunque di un tema di competenza nazionale, ha osservato come la sua posizione sia condivisa da 22 dei 25 Stati membri. Affermando, infine, che uno dei problemi che sconta l'Europa è la denatalità perché non si fornisce abbastanza aiuto alle donne, egli ha quindi affermato che in futuro tale questione dovrà essere trattata in modo adeguato.  
     
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