Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Ottobre 2004
 
   
  Pagina4  
  A REGGIO EMILIA, TEATRO ARIOSTO L’INCONTRO "DIALOGO SULLA GUERRA" UNA RIFLESSIONE A DUE VOCI TRA ENZO BIANCHI E JAMES NACHTWEY  
   
  Reggio Emilia, 14 ottobre 2004 - Domenica 17 ottobre, alle ore 18.00, al Teatro Ariosto di Reggio Emilia (via Allegri), si terrà un incontro tra Enzo Bianchi e James Nachtwey, dal titolo “Dialogo sulla guerra”. Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, e James Nachtwey, uno dei più coraggiosi fotografi di guerra del nostro tempo, svilupperanno una riflessione a due voci sulla guerra, sia vissuta in prima persona nei suoi teatri di svolgimento - Nachtwey è stato gravemente ferito a Baghdad nel dicembre 2003 - o partecipata, condivisa da lontano, attraverso un costante interrogarsi sulle sofferenze e sulle miserie umane - Enzo Bianchi ha prodotto una delle riflessioni più alte sulla condizione spirituale e materiale dell'uomo contemporaneo. L’iniziativa rientra nell’ambito della mostra, James Nachtwey, fotografo di guerra, aperta in Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dal 17 ottobre 2004 al 16 gennaio 2005 - orari: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.00; chiuso il lunedì - promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Manodori, Ccpl e Bipop-carire di Reggio Emilia. L’esposizione documenta in oltre 160 immagini il percorso di uno dei più appassionanti maestri della fotografia moderna. Nato a Syracuse (New York) nel 1948 e cresciuto nel Massachussetts, James Nacthwey è profondamente segnato, nella sua scelta di diventare fotografo, dalle immagini della guerra nel Vietnam e del movimento per i Diritti Civili. Autodidatta, comincia a lavorare nel 1976 come fotografo per i quotidiani nel New Mexico; dal 1980 è a New York dove inizia la sua carriera di fotografo freelance per le riviste. Il suo primo compito all'estero è, nel 1981, in Irlanda, durante lo sciopero della fame di alcuni militanti dell'Ira (Irish Republican Army). Da allora Nachtwey ha dedicato la sua vita e la sua attività a documentare guerre, conflitti sociali, con immagini che sfidano la nostra indifferenza e passività, sia per la loro intrinseca bellezza, che per la loro manifesta attenzione alle persone. "Io voglio registrare la storia attraverso il destino di individui. Io non voglio mostrare la guerra in generale, né la storia con la 's' maiuscola, ma piuttosto la tragedia di un singolo uomo, di una famiglia", sottolinea Nachtwey. Altrettanto evidente è la tensione morale con cui Nachtwey s'immerge dentro la guerra, la fame, l'annientamento degli esseri umani: "Vorrei che il mio lavoro potesse appartenere alla storia visiva del nostro tempo per radicarsi nelle nostre memoria e coscienza collettive. Sono stato un testimone e queste fotografie sono la mia testimonianza. Ho dato conto della condizione delle donne e degli uomini che hanno perduto tutto, le loro case, le loro famiglie, le loro braccia e le loro gambe, la loro ragione. E al di là e nonostante tutte queste sofferenze ciascun sopravvissuto possiede ancora l'irriducibile dignità che è propria di ogni essere umano”.  
     
  <<BACK