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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2004
 
   
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  CNEL: ADEGUARE LE STATISTICHE UFFICIALI A UNA “LETTURA DI GENERE” PRESENTATO UN DISEGNO DI LEGGE  
   
  Roma, 18 otobre 2004 - Adeguare la rilevazione, la produzione e la diffusione delle statistiche di genere in tutti gli ambiti, economico, sociale e culturale, analizzando i dati relativi a uomini e donne in modo differenziato e presentandoli con lo stesso grado di visibilità e leggibilità. Questo l’obiettivo del disegno di legge “Disposizioni in materia di statistiche di genere”, elaborato dal Cnel nell’esercizio della sua iniziativa legislativa e presentato oggi. Un testo che fa seguito all’esigenza di armonizzare i criteri di rilevazione e di disporre di una lettura di genere, più volte affermata in sede internazionale ed europea e sottolineata anche dalle parti sociali. Alla presentazione sono intervenute, oltre alle rappresentanti delle forze sociali, dell’Istat e dell’Inps, anche Laura Cima (Verdi), Sandra Cioffi (Udeur), Ida Germontani (An), Barbara Pollastrini (Ds), Albertina Soliani (Margherita). Il ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, ha espresso, attraverso il suo delegato Marco De Giorgi, un segnale di forte apprezzamento per l’iniziativa del Cnel, sostenendo che le statistiche di genere possono costituire un valido ausilio per la programmazione e l’elaborazione di politiche di pari opportunità che siano basate su un processo decisionale informato e razionale. “Questo disegno di legge - ha affermato la vicepresidente del Cnel, Francesca Santoro - è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea del Cnel, in cui sono rappresentate tutte le parti sociali e il Terzo Settore. E oggi ha visto la condivisione unanime delle rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione. Un fatto di grande rilievo politico, che potrà consentire a questo importante disegno di legge di trovare sostegno e approvazione al Parlamento. Il lavoro femminile rappresenta uno dei nodi nevralgici per lo sviluppo economico del Paese e il Cnel ha individuato nelle pari opportunità una delle priorità di azione. Per questo, è fondamentale - ha proseguito - realizzare statistiche che assumano il genere come variabile essenziale nell’esame dei fenomeni e che contribuiscano a valutare l’impatto delle politiche sulla condizione di vita e di lavoro di donne e uomini. Occorre, quindi, un salto di qualità nel sistema informativo nazionale. Il disegno di legge del Cnel vuole sollecitare Governo e Parlamento in questa direzione”. “Le rilevazioni neutre dal punto di vista di genere o riferite alla media nazionale - ha sottolineato Silvia Costa, coordinatrice del gruppo pari opportunità presso la Commissione politiche del lavoro e sociali del Cnel - sono le più ingiuste soprattutto per la condizione femminile, intrecciata com’è con l’invisibile lavoro di cura, la differenziazione polarizzata tra Centro-nord e Sud nel lavoro, con le dinamiche familiari e di coppia, con la maternità e i tempi di vita diversi. L’esigenza di dati costanti e confrontabili sulla reale condizione socio-economica di uomini e donne è resa ancor più urgente da questioni come quelle del federalismo fiscale, dei livelli essenziali di assistenza, dei diritti universali da garantire, delle politiche equitative da impostare”. Il disegno di legge del Cnel prevede l’obbligo per tutti i soggetti che partecipano all’informazione statistica ufficiale di fornire, nell’ambito del programma statistico nazionale, i dati disaggregati per uomini e donne, utilizzando indicatori sensibili al genere. All’istat spetta un ruolo pilota nei confronti di tutte le attività di ricerca e raccolta dati da parte della pubblica amministrazione. Assicura, inoltre, la realizzazione di indagini socio-economiche, secondo un approccio di genere, in materie quali formazione continua, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, partecipazione sociale e politica, presenza di donne e uomini nei luoghi decisionali, salute e stili di vita, fecondità e natalità, criminalità, reddito e povertà, condizioni di vita degli immigrati. Appendici statistiche illustrative dell’impatto dei provvedimenti sui soggetti beneficiari, disaggregati per uomini e donne, dovranno essere allegate alla Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive e al Dpef. E’ prevista, poi, l’istituzione presso la presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità di un Comitato consultivo per le statistiche di genere (composto da rappresentanti della presidenza, dell’Istat, del Cnel e da esperti), con il compito di formulare proposte per l’armonizzazione degli indicatori e delle metodologie sensibili al genere con quelli usati dalle organizzazioni internazionali, oltre a promuovere la realizzazione di statistiche di genere.  
     
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