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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2004
 
   
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  NELLA LISTA DEI PAESI PIÙ COMPETITIVI L'ITALIA CONTINUA A PERDERE POSTI E I PAESI NORDICI A PRIMEGGIARE  
   
  Bruxelles, 18 ottobre 2004 - L'italia è uscita dalla lista dei paesi più competitivi al mondo a causa della burocrazia, delle infrastrutture e delle tasse elevate, rivela un rapporto del World Economic Forum. Il rapporto Global Competitiveness Report 2004-2005 mette al primo posto la Finlandia, per la terza volta in quattro anni, al 47° l'Italia e al 60° la Polonia, fanalino di coda dell'Ue. Secondo il rapporto, l'Italia ha perso sei posizioni nell'ultimo anno e 21 dal 2001. 'La persistente caduta dell'Italia nella lista del World Economic Forum non può essere considerata una posizione preconcetta della società, perché vari dati reali confermano la tesi', ha detto Augusto Lopez-claros, economista capo del World Economic Forum. Il rapporto sollecita quindi l'Italia a 'portare avanti le riforme economiche e costituzionali, previste in massima parte nelle aree che soffrono le conseguenze della debolezza pubblica'. L'italia è anche scesa di nove posizioni, fino al 34° posto, in termini di competitività produttiva a causa in un settore imprenditoriale in peggioramento. Secondo il rapporto, le aree in cui l'Italia ha perso più terreno sono l'innovazione, la collaborazione tra produzione e ricerca, le relazioni estere, i contratti pubblici e la disponibilità di capitale di rischio. Il World Economic Forum cita la burocrazia inutilmente complicata, l'inaffidabilità delle infrastrutture, la tassazione eccessiva e la rigida politica del lavoro come principali barriere alla competitività. Tra le cause collaterali, criminalità, corruzione, inflazione e instabilità politica. Il rapporto pone però l'Italia al primo posto per numero di telefoni mobili, linee telefoniche fisse, utenti Internet e utilizzatori di computer. I paesi scandinavi, tutti tra i primi dieci per competitività, eccellono grazie a un settore privato che si mostra estremamente incline ad adottare le nuove tecnologie e a coltivare una cultura di innovazione, sostiene il rapporto. Inoltre, 'i paesi nordici si caratterizzano per un'eccellente gestione macroeconomica globale: registrano tutti avanzi di bilancio, hanno livelli di corruzione estremamente bassi, le aziende operano in un contesto legale che mostra un rispetto generalizzato dei contratti e delle leggi', ha spiegato Lopez-claros. Nel resto dell'Europa, gli sviluppi più interessanti sono il miglioramento della posizione del Regno Unito, che è salito di quattro posizioni fino all'11° posto, e la 'strabiliante prestazione' dell'Estonia (20° posto), che ha l'economia più competitiva tra i dieci paesi entrati nell'Ue nel maggio 2004. L'estonia ha superato la Francia (27° posto), la Spagna (23° posto), il Portogallo (24° posto), il Belgio (25° posto) e il Lussemburgo (26° posto). L'irlanda, che nel 2001 occupava l'11° posto è ora scesa al 30°. Secondo il rapporto sulla competitività globale, il declino complessivo è dovuto ai risultati nei settori innovazione e tecnologia. Gli Usa, al secondo posto, sono minacciati dalla scadente qualità delle loro strutture pubbliche e dall'instabilità del contesto macroeconomico, nonostante 'la supremazia tecnologica', dice il World Economic Forum. Infolink: http://www.Weforum.org  
     
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