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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2004
 
   
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  LO SCORECARD DI LISBONA INVITA ALLA PUNTUALIZZAZIONE ED ALLA CONTINUITÀ NEL PROCESSO DI LISBONA  
   
  Bruxelles, 11 marzo 2004 - 'L'unione deve resistere alla tentazione di sovraccaricare ulteriormente un'agenda di riforme economiche già impegnativa di per sé', afferma la quarta valutazione dei risultati di Lisbona, pubblicata dal Centre for European Reform. Il documento esce nel periodo antecedente il Consiglio europeo di primavera e all'inizio dell'esame intermedio del processo di Lisbona, che nel 2000 aveva stabilito l'obiettivo di fare dell'Europa l'economia più competitiva al mondo entro il 2010. La relazione richiama all'ordine e al rispetto delle priorità, affermando che 'L'unione europea rispetta solo in teoria i concetti di puntualizzazione e di chiarezza, mentre in pratica l'agenda di Lisbona si è andata gonfiando ogni anno dai suoi inizi'. L'autore del documento, Alisdair Murray, fa anche stato della tentazione di modificare alcuni degli obiettivi di Lisbona, che potrebbe essere giustificata dalla necessità di tenere conto dei nuovi Stati membri e di stabilire mete realistiche per tutti. Ma bisogna resistere contro certe tentazioni, anche nel caso di quegli obiettivi che hanno poche probabilità di essere raggiunti, e questo per due ragioni, afferma Murray: per conservare scopi precisi e coerenti e per evitare di dare l'impressione che l'Unione europea manchi d'ambizione nella sua riforma economica. La relazione fa allusione alle proposte di varie coalizioni di leader dell'Ue destinate a rinvigorire il processo di Lisbona. I ministri delle Finanze irlandese, olandese, lussemburghese e britannico hanno chiesto che l'Unione dia un taglio alla burocrazia, mentre i leader britannico, francese e tedesco hanno suggerito di spendere di più per la ricerca e sviluppo (R&s) e di creare un 'Commissario per Lisbona'. 'In realtà la maggior parte di queste sedicenti nuove idee altro non sono che rimaneggiamenti di proposte e impegni preesistenti', conclude Murray, e fa inoltre notare che tali proposte non vanno considerate come un mezzo per far passare la responsabilità della riforma dai governi nazionali alla Commissione. Il documento esamina le misure adottate dalla Commissione e dagli Stati membri per i diversi punti dell'agenda di Lisbona, che comprendono l'innovazione, le imprese e l'istruzione. La sezione Innovazione si divide in due parti, 'Società dell'informazione' e 'R&s'. La relazione loda il Piano di azione eEurope della Commissione perché ha fatto raddoppiare la percentuale di famiglie nell'Unione che hanno accesso a Internet. Viene anche evidenziata la rapida diffusione di certe tecnologie di punta come la banda larga e i telefoni mobili della terza generazione (3G). Nonostante ciò, l'Unione è sempre indietro rispetto agli Stati Uniti nell'utilizzo delle nuove tecnologie e nella spesa per le tecnologie dell'informazione (Ti). In termini di R&s, il documento nota dei progressi per quanto riguarda il brevetto comunitario, l'obiettivo di spesa per la ricerca del 3% del Pil, la creazione di piattaforme tecnologiche, i tentativi di ridurre la fuga dei cervelli, le discussioni sul bilancio dell'Ue per la R&s e le proposte di spendere una maggiore quota dei Fondi strutturali nella R&s. Malgrado queste iniziative, l'Unione arranca sempre dietro il suo principale concorrente, gli Stati Uniti, in tutte le aree coperte dal bilancio annuale per l'innovazione della Commissione tranne una: il numero complessivo di laureati nelle discipline scientifiche e tecnologiche. All'unione nel suo insieme, il documento assegna un 'sufficiente' per la Ricerca e sviluppo, attribuisce una nota di merito a Finlandia, Slovenia e Svezia, e mette una nota di biasimo a Grecia, Italia e Portogallo. Svezia e Finlandia si sono messe alla pari o hanno addirittura superato gli Stati Uniti in molti settori, inclusa la spesa per la R&s e le richieste di brevetto, mentre Grecia e Portogallo figurano in fondo alla tabella per entrambi gli indicatori. La Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Slovenia occupano una posizione superiore a quella di Grecia e Portogallo per quanto riguarda l'innovazione, mentre la Slovenia riscuote il plauso di Murray per il numero di domande di brevetto presentate all'Ufficio europeo dei brevetti nel 2001, ben 41 per milione di abitanti rispetto a meno di 10 per milione di abitanti in Grecia e Portogallo. Complessivamente, gli Stati membri dell'Ue si dividono in quattro gruppi. Gli Stati membri del Nord hanno i migliori punteggi in quasi ogni aspetto dell'agenda di Lisbona - 'un richiamo del fatto che un paese può giungere ad alti livelli di competitività senza importare in blocco il modello economico angloamericano'. Un secondo gruppo, che comprende Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna, è 'fortemente impegnato nel processo di Lisbona ed ottiene buoni risultati in molte, anche se non in tutte le misure'. Del terzo gruppo fanno parte Francia e Germania, le cui riforme sono descritte dal documento come 'poco capaci di garantire ai due paesi il raggiungimento dei loro obiettivi di Lisbona'. Grecia e Portogallo hanno punteggi scadenti nella maggior parte delle misure di Lisbona, ma si stanno dando da fare con le riforme, mentre l'Italia è descritta come un paese che 'perde terreno'. Secondo Murray, una valutazione definitiva dei risultati dei paesi aderenti resta difficile, tuttavia appare già chiaro che alcuni di essi, tra cui l'Estonia, Malta e Cipro, stanno facendo meglio di paesi che sono già Stati membri dell'Ue. Per leggere il documento 'Lisbon scorecard': http://www.Cer.org.uk/publications/505.html  
     
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