Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2004
 
   
  Pagina4  
  IL GRANDE METAFISICO GIORGIO DE CHIRICO SCULTORE CREMONA, PALAZZO TRECCHI, VIA TRECCHI 20 13 MARZO - 2 MAGGIO 2004  
   
  Cremona, 11 marzo 2004 - Organizzata dall’Apic di Cremona (Presidente Gian Carlo Corada), in collaborazione con Palazzo Trecchi di Cremona e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, la mostra si propone come la prima esposizione dedicata alla scultura di Giorgio de Chirico (Volos, Tessaglia, 1888 – Roma, 1978) ed illustra, in modo completo ed esaustivo, l’intero excursus compiuto dal Maestro della Metafisica nell’universo della terza dimensione. L’affascinante, e poco noto, percorso nella scultura prende avvio con le prime esperienze compiute alla fine degli anni Trenta e all’inizio degli anni Quaranta quando de Chirico realizza alcune opere in terracotta e rari bronzi (Arianna abbandonata, Gli Archeologi, Cavalli e cavalieri). L’artista modella e dipinge anche una Pietà, attestazione della sensibilità verso un motivo sacro avvertito come metafora della sofferenza e del dolore che stava incombendo sull'intera umanità. De Chirico scrive il testo teorico Brevis pro plastica oratio (1940) in cui considera lo scultore “il creatore per eccellenza”, ed espone le sue prime scultura a Milano (1941). L’interesse verso la scultura ritorna negli anni Sessanta, prima con la traduzione in bronzo delle terrecotte del 1940, poi, a partire dal 1968, con sempre maggiore insistenza e continuità attraverso la realizzazione di nuovi motivi che trovano la loro ispirazione fondamentale nei temi pittorici della cosiddetta “Nuova Metafisica”. Il momento espressivo degli ultimi anni della lunga vita di de Chirico in cui il Maestro mostra una straordinaria vivacità creativa, ironica aderenza ai tempi, intelligente modernità, ma anche una stupefacente coerenza e continuità con la sua idea della Metafisica. Nasce così un universo sospeso nel tempo, di fascino straordinario, popolato da Muse inquietanti, da schiere di assorti manichini introversi e amanti della solitudine (Il pittore, Trovatore, Orfeo, Il poeta solitario, Aiace) o da coppie di manichini e di enigmatiche figure colte in dialoghi silenziosi (ancora Gli Archeologi e Ettore e Andromaca, Manichini coloniali, Oreste e Pilade, Penelope e Telemaco, Il consolatore). Accanto alle immagini della Metafisica vecchia e nuova gravitanti emblematicamente intorno alla scultura Il Grande Metafisico (non a caso scelta a titolo della mostra), compaiono alcuni motivi di quel mondo mitologico che affonda la sua memoria nelle origini greche dell’artista di cui de Chirico è stato interprete straordinario e sublime cantore, dal Minotauro pentito ai Cavalli antichi, da Ippolito alle Sibille. In un flusso di fantasia inesauribile, parallelamente alle invenzioni metafisiche e mitologiche, ritorna anche l’esuberanza del suo linguaggio neobarocco e neoromantico che si materializza plasticamente nelle forme di focosi destrieri e di cavalli e cavalieri. La mostra presenta inoltre un’attenta selezione di dipinti, disegni e grafiche in diretta continuità con le sculture. Si potranno così conoscere e comprendere le linee di formazione del pensiero creativo dell’artista dalla pittura alla scultura con cui si completa un colloquio fra l’immagine dipinta e quella plastica. Le sculture isolate nello spazio mantengono il senso dello sgomento e della sorpresa dei dipinti ma la gravità propria della materia, spesso levigata fino alla lucentezza preziosa ed esuberante dell’oro e dell’argento, aggiunge, se possibile, una più intensa emblematicità alle opere. Diversi i casi esaminati dalle opere in mostra e dai testi in catalogo: dal Trovatore ai manichini della Metafisica ferrarese, da Ettore e Andromaca al mito di Arianna presente nelle vertiginose architetture delle Piazze d’Italia, dai Cavalli antichi alle Sibille agli enigmatici Archeologi. Viene esaminato il periodo fiorentino fra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta con le opere del tempo fra cui diversi inediti. Uno dei casi che fornirà oggetto di studio sarà quello dei Bagni Misteriosi esplorato attraverso le litografie di Mythologie pubblicate con testo di Jean Cocteau (Parigi 1934), i dipinti e i disegni degli anni Trenta e quelli degli anni Sessanta fino alla fontana monumentale realizzata per la Triennale di Milano nel 1973. La mostra sarà integrata e affiancata da una serie di attività collaterali e didattiche che consentiranno di vivere la complessità e la ricchezza dell’universo fantastico di Giorgio de Chirico attraverso l’accesso alle pubblicazioni dedicate al Maestro, la lettura di suoi testi, conferenze, la visione di fotografie e di documentari televisivi fra cui l’intervista concessa a Franco Simongini nel 1973 durante la quale l’artista dipinse il Sole sul cavalletto, un’opera in mostra fra le più significative della vivace, intelligente ironia e giovanissima fantasia di un artista già ottantaquattrenne. La mostra è curata da Franco Ragazzi, già curatore della mostra dedicata a Francesco Messina con cui è stata inaugurata l’attività artistica di Palazzo Trecchi, con la partecipazione di autorevoli studiosi come Jole de Sanna, Paolo Picozza, Giovanna Rasario, Mario Ursino. Le opere in mostra, oltre che dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, provengono da Collezioni e Istituzioni pubbliche e private. Infolink: http://www.Cremonamostre.it  
     
  <<BACK