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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Ottobre 2004
 
   
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  LA RELAZIONE 2003 DELLA BCE: INTERVENTO DEL PRESIDENTE TRICHET  
   
  Bruxelles, 26 ottobre 2004 - Jean-claude Trichet ha aperto il suo intervento affermando di condividere la preoccupazione del Parlamento di mantenere relazioni proficue come negli ultimi anni, in uno spirito di franchezza e cooperazione. In questo senso, ha aggiunto l'oratore, la relazione rappresenta uno strumento attraverso il quale si dà conto ai cittadini europei e ai loro rappresentanti dell'attività della Banca centrale, aspetto questo che riveste un'enorme importanza. L'anno 2003, ha detto il Presidente della Bce, ha registrato nella prima parte un Pil in stagnazione, a seguito dell'incertezza legata a tensioni geopolitiche e al prezzo del petrolio. La situazione è andata migliorando nell'estate 2003, benché il Pil reale sia aumentato soltanto dello 0,5 nel corso di quell'anno. In particolare, ha continuato l'oratore, l'inflazione è diminuita solo nell'ultima parte del 2003, in virtù dei prezzi petroliferi ma anche di quelli dei prodotti alimentari. Le previsioni a medio termine sono per una stabilità dei prezzi, ha aggiunto. Egli ha sottolineato come si siano registrati degli spostamenti di portafogli verso una maggiore liquidità, il che riflette l'incertezza del momento. Grazie ai tagli dei tassi di interesse dello 0,25% prima e dello 0,50% poi, essi sono scesi al 2% e da allora sono rimasti invariati, raggiungendo i minimi storici, ha ricordato il Presidente della Bce. L'oratore ha sottolineato la ripresa economica della seconda metà del 2003 che è continuata nel 2004 e dovrebbe arrivare al 2%. Si prevede che essa continui anche nel corso dei prossimi semestri. Le stesse esportazioni dovrebbero beneficiare di questo clima favorevole nel 2005. Trichet non ha nascosto che esistono una serie di elementi di incertezza, legati prima di tutto agli sviluppi del mercato petrolifero: se i prezzi si mantenessero a questo livello o addirittura aumentassero, ciò diminuirebbe l'intensità della ripresa. Egli ha peraltro ricordato che una parte dell'aumento del prezzo del barile è legato ad una forte domanda globale di questa risorsa energetica. Egli ha parlato anche dei prezzi al consumo, su cui ha inciso sempre il mercato petrolifero: l'inflazione è aumentata dall'1,7% al 2,3%, per poi assestarsi al 2,2%. Quest'ultima è aumentata anche in virtù delle imposte dirette e dell'incremento delle spese legate all'amministrazione. Gli aumenti salariali sono stati invece moderati. Per il 2005, l'oratore prevede un'inflazione sotto al 2%, nonostante alcuni elementi di preoccupazione legati ancora una volta al caro petrolio, all'andamento dei salari, a tensioni monetarie e in generale alle aspettative di inflazione. L'oratore ha ricordato la significativa crescita dei mutui per l'acquisto di beni immobiliari. Egli ha peraltro osservato che il disavanzo aggregato rispetto al Pil non migliorerà nel 2004 e il rapporto tra debito e Pil si deteriorerà, il che costituisce un serio motivo di preoccupazione. A questo proposito, il Presidente della Bce ha ricordato la decisione del Consiglio di non avviare una procedura di infrazione nei confronti di alcuni Stati membri in merito al rapporto deficit-Pil e ha chiesto che il patto venga migliorato, soprattutto nella parte relativa alla prevenzione. Egli ha però insistito sulla necessità di preservare ancora il nominale del 3% e ha sottolineato l'importanza di statistiche finanziarie serie nei Paesi membri, che non devono essere legate a questioni politiche o a scadenze elettorali. L'oratore ha insistito sul proseguimento dei processi di riforma, che potranno avere effetti positivi nei prossimi anni. Egli ha ricordato che il 2003 è stato anche un anno di preparativi per l'ampliamento: la Banca centrale ha saputo integrare le banche nazionali dei nuovi Stati membri senza difficoltà. Questi Paesi nel futuro dovranno adottare l'euro, a questo proposito l'oratore ha ricordato come la Commissione abbia già presentato una relazione su di essi e sulla Svezia in merito al rispetto dei criteri di convergenza, sottolineando come rimanga molto da fare in merito Egli ha sottolineato come su molte questioni essenziali la relazione di Alain Lipietz (Verdi/ale, Fr) esprima posizioni simili a quelle della Banca centrale. Egli non ha nascosto alcuni motivi di divergenza, in particolare in merito alla pubblicazione dei verbali del Consiglio direttivo: se i voti fossero pubblicati, questo potrebbe scatenare dei dibattiti pubblici su quanto ottenuto o meno a livello nazionale, andando a scapito dell'interesse generale della zona euro. Egli ha fatto notare come, fin dal 1999, la Bce abbia sviluppato un'interazione immediata con mass media, il che la rende tra le banche più trasparenti al mondo. L'oratore ha concluso affermando che, qualora venisse approvata una nuova direttiva in materia di titoli nel futuro, le norme comuni e gli standard, verrebbero rivisti in modo che siano conformi con i contenuti della direttiva stessa.  
     
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