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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Ottobre 2004
 
   
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  PIÙ COLLEGAMENTI TRA MONDO ACCADEMICO E INDUSTRIA IN POLONIA, CHIEDONO BEI E BANCA MONDIALE  
   
  Bruxelles, 26 ottobre 2004 - Un rapporto sull'istruzione superiore in Polonia, preparato dalla Bei (Banca europea d'investimento) e dalla Banca mondiale, sostiene che i legami tra ricerca accademica e industria sono deboli, e che gli accademici non sono del tutto consapevoli delle loro possibilità come fonte d'innovazione e di progresso tecnologico commercialmente sfruttabili. Il rapporto nota anche l'assenza di legami tra gl'istituti d'istruzione superiore e l'industria per quanto riguarda contratti di ricerca congiunta, scambio di personale, brevetti incrociati, licenze tecnologiche, acquisto o condivisione di apparecchiature. 'La causa può essere ricercata nell'eredità dell'era comunista, quando veniva privilegiata e premiata la ricerca di base e non la scienza applicata, una sorta di paradiso non toccato dalle ideologie, ma anche nella scarsa domanda (sollecitazione) dell'industria e delle aziende polacche, cosa che rende maggiormente difficile sostenere progetti più applicativi', dichiara il rapporto. Il prevalere in Polonia della ricerca di base ha fatto sì che si siano accumulate conoscenze nazionali in un certo numero di settori, ma ha anche influito sul modo in cui le proposte di progetti vengono valutate, sostengono Bei e Banca mondiale. La Polonia valuta istituti e proposte di progetto in base ai tradizionali indicatori sui risultati della ricerca, soprattutto articoli nelle pubblicazioni accademiche di riferimento, dando scarso peso alle ricadute industriali o all'impatto sociale. Gli stessi criteri scandiscono il percorso professionale dei ricercatori, interessati all'apparizione dei loro scritti nelle pubblicazioni internazionali con il crisma della peer-review piuttosto che ai brevetti o alle innovazioni industriali. La soluzione, secondo il rapporto, consiste nello spingere gl'istituti d'istruzione superiore a trasformarsi, individuando possibili incentivi che aumentino i collegamenti tra insegnamento, ricerca e creazione di ricchezza, e che incoraggino il mondo dell'istruzione superiore a considerare la proprietà intellettuale importante quanto i risultati accademici. Un'altra possibilità consiste nel rafforzare o creare unità di ricerca e di commercializzazione. Sono già stati fatti tentativi per dar vita in Polonia a incubatori tecnologici, centri di trasferimento tecnologico e parchi scientifici, ma con ben scarso successo. Secondo il rapporto, gli sforzi compiuti hanno però permesso di capire meglio i tempi, gli sforzi e gli ulteriori strumenti necessari per riuscire, e sono anche state effettuate visite a centri all'estero per vedere esempi concreti di buone prassi. La mancanza in Polonia di finanziamenti pubblici a medio e lungo termine rende tuttavia difficile a coloro che sono interessati al trasferimento tecnologico replicare gli sforzi in patria. La Bei e la Banca mondiale suggeriscono che i ministri incoraggino gl'istituti d'istruzione superiore a intraprendere una politica di 'cattura dei vincitori' e a stimolare al tempo stesso i collegamenti con l'industria, inserendo nei programmi di studio il tirocinio. La comunità di ricercatori polacchi dovrebbe comunque essere incoraggiata dai 250 milioni di euro che stanno arrivando sotto forma di prestito della Bei. 'Il finanziamento quadro per la scienza e l'innovazione servirà a sostenere i progetti inclusi negli attuali e futuri programmi polacchi d'investimento nella ricerca e nell'innovazione', ha dichiarato il 15 ottobre la Bei. 'Il finanziamento della Bei è destinato alle assegnazioni di bilancio dello Stato e contribuirà così alla realizzazione di selezionati progetti d'investimento nella scienza e l'innovazione', ha concluso.  
     
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