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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Luglio 2004
 
   
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  QUINTIERI: "ESPORTAZIONI, CRISI SUPERATA. NEL 2004 ARRIVA LA RIPRESA" NEL 2003 L'EXPORT ITALIANO HA CEDUTO IL 3,9%, NEL 2004 PREVISTA UNA CRESCITA DELL'1,8%  
   
  Roma, 8 luglio 2004 - Nel presentare il rapporto Ice 2003-2004 "L'italia nell'economia internazionale", il presidente dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero, Beniamino Quintieri, ha affermato: "Il ritmo di crescita dell'economia mondiale si è fatto più intenso e la crisi del 2001 appare ormai superata. La produzione è aumentata l'anno scorso del 2,7 per cento e dovrebbe raggiungere un tasso di sviluppo vicino al 4 per cento nel 2004. Il commercio internazionale di beni e servizi, che nel 2001 era stato colpito in modo particolarmente forte dal rallentamento simultaneo delle principali economie e dalla crisi nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni, ha accelerato progressivamente il suo passo, aumentando in termini reali del 4,5 per cento nel 2003 e del 7 per cento nell'anno in corso. Il rapporto tra i tassi di crescita del commercio e della produzione, che misura approssimativamente la velocità a cui procede l'integrazione economica internazionale, è risalito rispetto al 2001, ma resta ancora a un livello più basso della media degli anni novanta e soprattutto della precedente fase di ripresa, nel 1994-95. L'asia sud-orientale è il propulsore principale della ripresa in corso: il suo peso sulle importazioni mondiali era circa il 22 per cento nel 2001 (Giappone incluso); ma il suo contributo alla loro crescita reale è stato superiore al 50 per cento negli ultimi due anni. Alla Cina e all'India si può attribuire quasi la metà di questo contributo e una quota rilevante è stata generata anche dalle cosiddette Nies (economie di recente industrializzazione: Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan) e dall'Australia. Passando al nostro Paese, l'aspetto più critico della situazione economica italiana è comunque l'andamento negativo delle esportazioni di beni e servizi, che si è accentuato nel 2003 (-3,9 per cento a prezzi costanti); malgrado la ripresa del commercio mondiale. La perdita di quota in termini reali si è manifestata non soltanto nel confronto con i paesi emergenti, ma anche rispetto all'area dell'euro, e in particolare alla Germania e alla Spagna, prolungando una tendenza declinante in corso dal 1996. D'altra parte, calcolata a prezzi correnti, la quota di mercato mondiale delle esportazioni italiane di merci, che già nel 2001 aveva fatto segnare un lieve recupero, si è successivamente assestata sul 3,9 per cento, mostrando complessivamente una tenuta migliore di quella a prezzi costanti. Valutate a prezzi correnti, le quote di mercato delle esportazioni italiane hanno avuto andamenti differenziati nelle varie aree: generalmente cedenti nei mercati più lontani dell'America e dell'Asia, stabili nell'Unione Europea, in aumento nell'Europa centro-orientale e nel Mediterraneo. Le previsioni di consenso per l'anno in corso sono orientate verso una moderata accelerazione di tutte le principali variabili. Le esportazioni di beni e servizi dovrebbero crescere dell'1,8 per cento in termini reali, trainate in qualche misura dalla ripresa del commercio mondiale. Le imprese esportatrici italiane sono complessivamente 183.000. In realtà circa il 44 per cento degli esportatori italiani vende ancora in un solo mercato estero, ma negli ultimi otto anni il numero di imprese che esporta in almeno 40 paesi è più che raddoppiato arrivando ad oltre 3.300".  
     
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