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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Luglio 2004
 
   
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  AUTORITÀ PER L’ENERGIA: RELAZIONE ALLA CAMERA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO ORTIS DELUSIONE DEI RAPPRESENTANTI DI INSTALLATORI E IMPIANTISTI (ANIM/CNA)  
   
 

Milano, 12 luglio 2004  - La relazione di Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’Energia, tenuta ieri alla Camera dei deputati, ha profondamente deluso i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Impiantisti e Manutentori (Anim/cna) che evidenziano imprecisioni, omissioni e incompletezze nell’intervento del presidente dell’Autorità. Prima di tutto, ma più per curiosità, stupisce che un monito così sentito, e certamente reale, relativo alle pesanti quotazioni delle tariffe (e perciò delle bollette) italiane (per cittadini e aziende) venga da un recente ex dirigente Enel, ente che di queste tariffe è il maggiore responsabile. L’intervento non ha poi fornito alcun indirizzo concreto teso a indicare la via per favorire una reale concorrenza nel mercato dell'energia, limitandosi soltanto a sottolineare lo stato attuale. “Siamo anche sconcertati – dichiara Maurizio Calzolari della direzione nazionale Anim - per le posizioni espresse in merito alle tematiche relative al post-contatore quando si asserisce che vi possono essere dei problemi per il risparmio energetico se si toglie la possibilità agli exmonopolisti di operare sbarazzandosi dell”ex”, e perciò da reali monopolisti, per tutto il tempo in cui hanno in concessione la distribuzione dell'energia in un determinato territorio. Con questo atteggiamento l'Autorità per l’energia frena il libero mercato, composto da migliaia d'aziende, e pregiudica la possibilità di far avere ai cittadini energia a prezzo competitivo. Ancor più incomprensibile il passaggio che ha interessato le verifiche di sicurezza negli impianti a gas. Nella relazione non è stato ricordato che vi sono leggi, quali la 1083/73 e la 46/90 per l’impiantistica, la 10/91e i Dpr 412/93 e 551/99 che regolano il settore del riscaldamento (leggi attinenti al risparmio energetico); che chiamano gli installatori a responsabilità sul loro operato sia sotto il profilo civile che penale, e indicano con precisione anche gli organi preposti ai controlli: vigili del fuoco, Enti locali, ecc. L'autorità non dice che i controlli documentali che intende immettere sono a totale carico dei cittadini, da corrispondere al distributore d'energia locale e da pagare in bolletta. Non dice il presidente che il meccanismo dei titoli energetici, è stato pensato proprio dall'Autorità per l’Energia per contribuire economicamente, a favore dei (ex)monopolisti energetici, ad un possibile minor introito determinato dai risparmi energetici (un contributo già sostenuto attualmente in bolletta da tutti gli utenti). Quale azienda privata può pensare d'aver un contributo statale per un minor fatturato determinato da una crisi di mercato o dalla volontà di gestire una corretta politica di risparmio energetico? Ci auguriamo che i legislatori continuino nella loro opera che, relativamente al post contatore, ha visto, per gli emendamenti contenuti nel Ddl Marzano, una condivisione plebiscitaria tra maggioranza e opposizione in entrambi i rami del Parlamento.

 
     
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