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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Luglio 2004
 
   
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  SI CONCLUDE IL PRIMO ANNO DELL'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA NAZIONALE FINANZIATA DA MENTADENT  
   
   Milano, 12 luglio 2004 - E Realizzata Dall'università Degli Studi Di Milano E Dalla Società Italia Di Igiene Negli ultimi trent'anni nella bocca dei bambini e dei giovani sono successe molte cose positive. In tutto il mondo industrializzato si sono raggiunti buoni livelli di salute. Questo anche perché la "prevenzione" ha lavorato molto. L'organizzazione Mondiale della Sanità è molto interessata a tenere sotto controllo questi fenomeni e spesso stimola gli stati che fanno riferimento a lei a fare delle indagini epidemiologiche per fare il punto della situazione. Queste indagini sono molto importanti, da una parte perché consentono di capire a che punto siamo arrivati e, dall'altra perchè consentono di programmare i futuri progressi nel campo della salute orale. L'italia da questo punto di vista, avendo un'odontoiatria modestamente inserita nel sistema sanitario nazionale, è sempre stata un paese debole per quanto riguarda i dati epidemiologici. Presso l'Università degli Studi di Milano esiste un Centro di Collaborazione che si occupa di epidemiologia che, stimolato dall'Oms, ha intrapreso uno studio sulla parte giovane della popolazione italiana. Questa ricerca, che si svolgerà nell'arco di due anni (2004 - 2005); ha preso inizio con un grosso contributo di Mentadent, a cui la prevenzione sta molto a cuore da ormai più di vent'anni. Il nuovo quadro che ne emergerà verrà messo a disposizione nella banca dati di Ginevra, e permetterà anche all'Italia di avere una situazione definita e degli obiettivi di prevenzione futuri più precisi. Quest'indagine epidemiologica è la terza che l'Università realizza, la prima è stata fatta negli anni '80 e la successiva nel '92. Ma la caratteristica interessante di questa terza è che viene sostenuta e indirizzata, in chiave scientifica, non solo dall'Oms e dall'Odontoiatria della Comunità italiana, ma anche dalla Società di Igiene e Medicina Preventiva, organo che raggruppa tutti i docenti che insegnano prevenzione nelle università che preparano i nuovi odontoiatri. La ricerca, che è a metà strada, verrà fatta nelle città più rappresentative di molte regioni italiane: Torino, Milano, Verona, Parma, Sanremo, Roma, L'aquila, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo, Sassari, Lodi, e alcune altre. Sono già state fatte 7 città rappresentative di 7 regioni. La cosa interessante è inoltre che i dati parziali, che alla fine dello studio verranno correlati con tutti gli altri, non sono solo dati di salute e malattia, ma servono a monitorare anche le abitudini comportamentali, quindi di grande valore pensando ai nuovi messaggi di prevenzione. A Lodi, che insieme a Milano rappresenteranno la Lombardia, circa il 90% dei bambini di quattro anni è esente da carie e a Verona lo è il 79%. Questo vuol dire che la malattia è legata ad un piccolo gruppo di bambini, presumibilmente quelli che provengono da famiglie che hanno un livello economico e culturale meno propenso ad occuparsi quotidianamente della prevenzione delle malattie del cavo orale. Basti guardare i dati relativi ai dodici anni, che sono un'età importante per le patologie del cavo orale, dove il 71% a Verona è esente da carie. Ciò vuol dire che se i ragazzi hanno oggi delle buone abitudini comportamentali rispetto alla prevenzione orale, è probabile che le mantengano per il resto della loro vita.  
     
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