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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Luglio 2004
 
   
  Pagina2  
  SMS ELETTORALI: NON ESISTE PIU’ LA PRIVACY!!!  
   
  Roma, 14 luglio 2004 - “Un’autority per la Privacy che sostenga la legittimità dell’invio senza consenso di messaggi come quelli mandati dal Governo nel giugno scorso prima delle elezioni, è un organismo che ha perso di vista i propri obiettivi e la propria dimensione”: Così il Presidente dell’Adoc Carlo Pileri ha commentato la notizia diffusa oggi dal Garante secondo cui l’uso di brevi messaggi di testo non viola la riservatezza dei cittadini se sussistono “condizioni di eccezionalità ed emergenza”. “Questo è proprio il primo punto che contestiamo – commenta Pileri -: in un messaggio di circa 160 caratteri, come quello inviato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come potevano essere soddisfatti tutti quei criteri di ‘urgenza ed eccezionalità’ motivati dal Ministero dell’Interno e avallati dall’Autority? E’ impensabile e assurdo solo pensarlo, e questo pur volendo far passare queste motivazioni come urgenti ed eccezionali, cosa che a noi proprio non sembra”
Messaggio Inviato Dalla Presidenza Del Consiglio Motivi Che Per Il Ministero Degli Interni E Per L’autorita’ Per La Privacy Ne Giustificavano Le Condizioni Di Eccezionalita’ Ed Emergenza Per L’invio
"Presidenza del Consiglio dei Ministri. Elezioni 2004 si vota sabato 12 dalle 15 alle 22 e domenica 13 dalle 7 alle 22. Necessari documento e tessera elettorale". - Novità del calendario previsto per le votazioni - Insufficiente conoscenza tra i cittadini di tali novità - Rischi di affollamento ai seggi - Timore di situazioni di forte criticità come quelle determinatesi in occasione delle passate elezioni politiche - Proteste registratesi in occasione della riduzione delle sezioni elettorali - Consistente riduzione del contingente militare a presidio dei seggi - Disagi e turbamenti sotto il profilo dell'ordine pubblico oltre che rischi e impedimenti all'esercizio stesso del diritto di voto".
“La seconda assurdità – conclude Pileri – è quella di affermare che la riservatezza dei cittadini non viene violata purché l’invio non diventi una costante. Allora il Garante della Privacy ci spieghi cosa si intende per ‘costante’: una volta all’anno, al mese, al giorno? La violazione della privacy sussiste anche in una sola circostanza e questo per noi è fuor di dubbio” Ultimo punto toccato dall’Adoc è l’orario in cui sono stati inviati i messaggi. “Se pure come dice il Garante – conclude Pileri – i messaggi sono stati inviati nelle ore diurne, c’era da immaginarsi che, considerato il numero elevatissimo dei destinatari, qualche congestione avrebbe causato ritardo nella ricezione. Molti cittadini hanno ricevuto invece i messaggi a notte inoltrata, perché di questi aspetti non si è tenuto conto”.
 
     
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