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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Aprile 2005
 
   
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  CONVEGNO FEDERCHIMICA SULLA CRISI DELLE VOCAZIONI SCIENTIFICHE E NUOVE AZIONI COMUNI DI INTERVENTO  
   
  Milano, 18 aprile 2005 - Un confronto tra mondo dell’industria e mondo della scienza e dell’alta formazione; discutere esigenze e problemi; sviluppare azioni comuni e concrete di intervento. Sono stati questi i temi trattati il 13 aprile al Convegno “Fabbisogni formativi e opportunità nella chimica: l’Industria incontra l’Università” organizzato da Federchimica, insieme ai coordinatori dei corsi di laurea in discipline chimiche. Oltre un centinaio di rappresentanti del mondo accademico e industriale. Nell’ultimo anno Federchimica ha dato particolare priorità ai temi della formazione, sviluppando progetti e strumenti per promuovere le vocazioni scientifiche e favorire il passaggio dei giovani dall’Università al mondo del lavoro. Fra le iniziative lanciate dalla Federazione: il Progetto Stage, con la previsione di attivare presso le aziende oltre 250 stage; un Rapporto sui fabbisogni formativi delle Imprese Chimiche; due guide destinate agli studenti universitari e agli studenti delle scuole superiori e in diffusione in migliaia di copie presso licei e università di tutta Italia. Progetti volti a far collaborare sempre più strettamente Industria e Università: con questi Federchimica si propone di riflettere insieme al mondo accademico sulle necessità dell’industria chimica in termini di risorse umane, sulle informazioni che un giovane chimico deve possedere entrando in azienda, sui cambiamenti già avvenuti o in divenire nei mestieri del chimico, sulle nuove esigenze e competenze richieste (ad esempio di natura gestionale). “Vogliamo soprattutto – ha commentato il Presidente di Federchimica Diana Bracco - superare quegli stereotipi sbagliati che da un lato scoraggiano le vocazioni chimiche, dall’altro rischiano di creare profili formativi non adatti alle nostre esigenze. Con queste nuove iniziative, Federchimica vuole rendere collettivo uno sforzo che deve essere proprio di ciascuna azienda per il ruolo centrale che le risorse umane rivestono per noi imprenditori. Il mercato globale – ha sottolineato - sta lanciando sfide importanti e la scienza ha un ruolo centrale nella competitività dell’impresa chimica. La risposta della chimica deve essere una risposta di sistema: di un sistema chimico italiano fatto di imprese e di chimici, di manager e di professori, di ricercatori pubblici e ricercatori privati, di giovani e meno giovani chimici bravi ed entusiasti della loro professione”. Nel corso dei lavori sono emerse importanti riflessioni sulla responsabilità e il ruolo attivo del mondo industriale per la formazione degli studenti: gli stage: oltre 100 imprese di Federchimica già sono impegnate nel Progetto Federchimica Stage, ma si è ancora molto lontani da una cultura diffusa dello stage nel nostro Paese; le tesi di laurea: le imprese chiedono che le tesi siano su temi di interesse industriale ma occorre un maggiore impegno nell’assistenza ai tesisti; i master: se le imprese vogliono che i master aiutino a formare giovani più adatti alle proprie esigenze, occorre che sostengano quelli più interessanti con risorse economiche, stage e docenze; i dottorati di ricerca: la dimensione dell’impresa chimica italiana raramente giustifica l’inserimento di un dottore di ricerca. Tuttavia, per essere competitivi in un mercato in continua evoluzione, è fondamentale poter fare vera ricerca e avere al proprio interno ricercatori formati nel modo migliore. “Questo incontro - ha concluso Diana Bracco - come il prossimo che abbiamo in programma per il mese di maggio con il Cnr, vuole proprio essere nella logica di dare competitività alla chimica italiana lavorando come sistema: industria, università e ricerca. Per le imprese chimiche italiane migliorare la propria competitività è un fatto di sopravvivenza. E anche avere giovani chimici che ci aiutino a cambiare le nostre aziende e guardare al futuro con fiducia è un fattore importante di sviluppo. Ma penso che un’industria dinamica che assume giovani chimici sia un fatto fondamentale anche per l’Università. Per questo vorrei che lo spirito con cui lavoreremo oggi e sempre sia quello di sistema.” L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto in vista della prossima presentazione del progetto relativo alla chimica all’interno del programma del Miur per rilanciare le vocazioni scientifiche: Scuola, Industria e Università sono chiamate a definire e sviluppare un programma speciale per invertire il trend negativo delle iscrizioni ai corsi di laurea in chimica.  
     
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