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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Aprile 2005
 
   
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  IPER E SUPERMERCATI RICOMINCIANO A CRESCERE SI RIDUCONO LE PROMOZIONI, MA I VOLUMI DI VENDITA TENGONO CAMPANIA E LIGURIA TRAINANO LA CLASSIFICA REGIONALE  
   
  Roma, 18 aprile 2005 – In recupero nel I bimestre 2005 il fatturato della Grande distribuzione organizzata (Gdo), per effetto di una tenuta dei volumi di vendita in un contesto in cui si attenua il ricorso alle iniziative promozionali. Come evidenzia “Vendite flash”, il bollettino del Centro Studi Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del fatturato realizzato nei supermercati ed ipermercati di tutta Italia[1] (la newsletter è disponibile sul sito www.Unioncamere.it), dopo il lungo periodo di ridimensionamento dei ritmi di crescita del fatturato della Gdo, che ha caratterizzato tutto il 2004 (chiusosi con un +2,2%), a gennaio-febbraio scorsi si è registrata un’accelerazione del +3,5%. Le nuove aperture (+4,1%) continuano a fornire il principale sostegno ai volumi di vendita e al fatturato. Tuttavia, anche i volumi delle vendite a rete omogenea (ovvero a parità di esercizi commerciali rispetto all’analogo periodo del 2004), per la prima volta negli ultimi 18 mesi, tornano a segnare un lieve incremento (+0,2% anno su anno, dopo il –1,6% del 2004). Si tratta di un rilevante segnale di tenuta dei volumi, considerato che negli ultimi mesi si è leggermente ridotto il ricorso alle vendite promozionali, come testimoniato da una dinamica del costo della spesa che, dopo esser diminuito del –1,5% (anno su anno) nel Vi bimestre 2004, si attesta al –0,8% nei primi due mesi del 2005. Il costo della spesa per reparto - Rispetto allo scorso bimestre, che era stato testimone di un’intensificazione dell’azione promozionale in tutti i reparti merceologici, il I bimestre del 2005 mostra una dinamica meno accentuata, con variazioni tendenziali allineate al valore medio calcolato per il 2004. Prendendo in considerazione solo il Largo consumo confezionato[2], nel mercato alimentare i reparti del fresco e del freddo segnano le maggiori riduzioni del costo della spesa, diminuito negli ultimi dodici mesi rispettivamente del -2% e del -1,8%. Nel segmento non alimentare del Largo consumo confezionato, la contrazione più accentuata si osserva per i prodotti della cura della casa (-2,2% negli ultimi dodici mesi), in linea con gli andamenti osservati nella media dello scorso anno. Andamento regionale dei fatturati - Sensibile la differenziazione territoriale del fatturato della Gdo. L’unica regione a registrare una contrazione nei fatturati di vendita complessivi è la Puglia, che riporta una variazione del –3% rispetto al I bimestre 2004. In testa alla graduatoria regionale si conferma invece la Campania (+10,1%). L’incremento è dovuto alla buona performance del Largo consumo confezionato, mentre il fatturato dei reparti tessile e abbigliamento, bazar ed elettrodomestici subisce una contrazione dell’1,7%. Le rimanenti regioni dell’area meridionale si collocano al di sotto della media nazionale. Il tasso di incremento del fatturato del Centro è in buona misura sostenuto dal Lazio (+6,8%), seguito a breve distanza dalla Toscana (+5,7%). L’umbria realizza un tasso di crescita in linea con la media nazionale (+4,2%). E’ la Liguria (+9,1%) a sostenere la crescita del Nord-ovest, seguita dal Piemonte (+6,7%). La Lombardia mostra tassi di crescita leggermente inferiori alla media nazionale, realizzando comunque una buona accelerazione rispetto alla media del 2004 (+1,6%). Nel Nord-est, infine, le variazioni regionali si presentano sostanzialmente allineate, con tassi di crescita intorno al 2% rispetto ai livelli del I bimestre 2004. Considerando gli incrementi del fatturato tra il 2001 ed il 2004, la Campania conduce la classifica regionale, con una crescita complessiva del +61,6%. Seguono il Lazio e la Sardegna con il +35%. Le rimanenti regioni evidenziano tassi di crescita più contenuti, vicini al 25% per Piemonte, Liguria e Sicilia, attorno al 20% per le altre. La classifica regionale di medio periodo è chiusa nuovamente dall’Umbria, che ha realizzato un incremento inferiore al 12% rispetto all’anno base 2001.
[1] I risultati sintetizzano i dati forniti dalle più aggiornate indagini di mercato condotte con rilevazioni settimanali relative alle vendite (scanner data), comprese le iniziative promozionali, sottoposte a procedure di controllo qualità e riportate all’universo rappresentato tramite algoritmi di espansione. L’universo rappresentato è costituito da circa 7.000 punti vendita tra ipermercati e supermercati, distribuiti per il 39% nel Nord-ovest, per il 21% nel Nord-est, e per il restante 40% in eguale misura nelle aree del Centro e del Sud e isole.
[2] Il Largo consumo confezionato include i reparti drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali, della casa e della persona ed esclude i beni dei reparti bazar, elettrodomestici, tessile, abbigliamento e calzature.
 
     
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