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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2004
 
   
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  TEATRO ARSENALE AL TEATRO ARSENALE “ANNA CAPPELLI” DI ANNIBALE RUCCELLO  
   
  Milano, 10 febbraio 2004 - L’ultima, spiazzante opera di Annibale Ruccello, uno dei principali artefici del rinnovamento del teatro napoletano “dopo Eduardo”, prematuramente scomparso nell’86. Anna é un’anonima impiegata, non più giovanissima, che ha lasciato il paese per lavorare in città. Con l’impiego, aspira ad avere una casa sua, non vuole più sentirsi ospite mal tollerata di situazioni provvisorie. L’incontro e la convivenza con Tonino, collega d’ufficio e proprietario di un appartamento, sembra esaudire ogni desiderio di Anna, ma l’epilogo non é esattamente un lieto fine: Anna allestisce un pasto cannibalesco nel tentativo di possedere per sempre Tonino, la casa e se stessa. Ruccello, che sceglieva prevalentemente personaggi femminili per rappresentare la condizione di solitudine, ha scritto Anna Cappelli poco prima della sua prematura scomparsa: sette dialoghi per attrice sola che parla con qualcuno fuori-scena: prima la padrona della stanza affittata da Anna, poi Tonino. Non si tratta dunque di monologhi interiori ma di colloqui di cui lo spettatore sente solo la parte di Anna. O no? E se fosse tutto inventato? In questo spettacolo la solitudine tragicomica di Anna verrà oggettivata da un alter-ego, un’ombra, una figura che svela il non detto o il censurato. Ad Alessandra il compito dell’Anna palese e a Marinella quello dell’Anna segreta. Con due Anne in scena è possibile rappresentare tempi e modi diversi della stessa azione. La qualità di questo doppio oscilla tra il presente e il ricordo, il soggetto e l’ombra, io palese e io segreto, ovviamente tra attrice e regista. Il testo é costituito da 7 scene nelle quali Anna parla a qualcuno. Non si tratta di veri monologhi, ma di colloqui di cui noi udiamo solo la parte di Anna. La struttura é semplice, ma é una semplicità sospetta, molte frasi sono interrotte, ogni affermazione viene corretta o smentita nella frase successiva. Note di regia Il non luogo, condizione diffusa del nostro vivere quotidiano, é per Anna Cappelli il suo non essere, la sua è una presenza sfocata, scentrata con effetti esilaranti e tragici insieme. Lo spazio si è materializzato attorno a un grande tavolo/casa/corpo/memoria terzo protagonista dell’azione. Poi è arrivata la cornice della finestra che delimita il frame della visione pur non nascondendo il fuori scena. Le musiche passano da rumori concreti d’ambiente nelle prime scene a musiche emotive nelle ultime, fino al silenzio, quando la cena intima di Anna con il corpo dell’amato é insieme rito cannibalesco e comunione. Repliche fino al 22 febbraio 2004. “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello con Alessandra Frabetti Anna Cappelli palese; Marinella Manicardi Anna Cappelli segreta; drammaturgia di scena,spazio,luci e regia Marinella Manicardi; scene Davide Amadei; musiche e ambienti sonori Antonia Gozzi; editing musiche e disegno luci Giuseppe Setteducati; assistente alla regia Lucia Leva. Produzione Teatro Nuova Edizione/ Moline di Bologna Infolink: www.Teatroarsenale.org  
     
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