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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Aprile 2005
 
   
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  CNEL: OLTRE 1,5 MILIONI I PROFESSIONISTI NON REGOLAMENTATI. NECESSARIA UNA REGOLAMENTAZIONE ORGANICA DEL SETTORE  
   
  Roma, 21 aprile 2005 - Sono oltre 1,5 milioni, in Italia, i professionisti non regolamentati. Il loro numero, infatti, secondo le stime delle associazioni che li rappresentano, è compreso fra 1.455.000 e 1.610.000, arrivando quindi a eguagliare quello dei professionisti iscritti ad Albi od Ordini. Un universo in continua espansione, quello delle professioni non regolamentate, fatto di lavoratori autonomi che svolgono attività non protette da Ordini, dai gemmologi ai restauratori, dagli amministratori di condomini e consulenti finanziari fino ai musicoterapeuti. I dati emergono dal V Rapporto di monitoraggio sulle professioni non regolamentate, elaborato dal Cnel e presentato oggi a Villa Lubin. Lo studio contiene un aggiornamento della Banca dati curata dal Cnel e, per la prima volta, un Elenco delle associazioni delle professioni non regolamentate, elaborato secondo il regolamento del Cnel, oltre a tracciare un quadro del modello italiano e delle possibili soluzioni normative. L’obiettivo è, infatti, quello di fornire a tutti i soggetti interessati - istituzioni, professionisti, utenti - le informazioni raccolte attraverso un attento esame dell’attività delle associazioni censite Su 1,5 milioni di “nuovi” professionisti, però, solo il 30% aderisce alle 196 associazioni professionali non riconosciute (delle quali 155 sono state inserite nell’apposito Elenco, sulla base dei criteri previsti nel regolamento del Cnel) e, tra gli iscritti, le donne sono il 25%. La maggior parte delle associazioni ha un numero di iscritti compreso tra i 100 e i 500, mentre oltre i due terzi, per l’iscrizione, richiede il possesso di un preciso titolo di studio e meno della metà sottopone gli aspiranti a un esame di ammissione. La categoria più rappresentata è quella dei servizi all’impresa, con il 26% delle associazioni, seguita dalle medicine non convenzionali (21%), arti scienze e tecniche (13%), comunicazione d’impresa e settore sanitario (entrambi con il 10%) e, infine, cura psichica (8%). Quanto alla distribuzione geografica delle associazioni, il Nord assorbe il 50% del totale, il Centro circa il 40%, mentre appena l’11% si trova al Sud. La regione in cui sono presenti più associazioni è la Lombardia (51), seguita dal Lazio (49), ma, se si guarda alle città, in testa figura Roma (47) e al secondo posto Milano (44). “La forza economica e competitiva di questo nuovo mercato professionale - osserva il Cnel nel Rapporto - è data anche dalla volontà e dalla capacità delle stesse professioni di svolgere una costante e visibile manutenzione dei saperi professionali, aggiornandoli in base all’evoluzione stessa dell’economia e del mercato”. Per assicurare una tutela agli stessi professionisti, ma anche agli utenti, il Cnel ritiene necessaria una regolamentazione organica della materia e, per questo, ha elaborato un proprio disegno di legge, depositato in Parlamento, che ha l’obiettivo di determinare le condizioni che permettono alle associazioni delle professioni non regolamentate di rilasciare ai propri iscritti un attestato in ordine alla capacità professionale. Inoltre, con la formazione dell’Elenco delle associazioni di professionisti non regolamentati, si è avviata un’attività di monitoraggio periodico che, nell’ottica di una futura disciplina, dovrebbe essere stabilita dalla legge. Il Cnel, infine, ribadisce la propria disponibilità a porsi come soggetto istituzionale investito della prima fase di selezione delle associazioni che richiedono l’iscrizione a un loro registro.  
     
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