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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Aprile 2005
 
   
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  IL MONDO DEL PARMIGIANO-REGGIANO AD ALEMANNO: SENZA REGOLE CERTE NON SI SOPRAVVIVE  
   
  Occorre applicare le regole sulle quote latte, rendere effettivi il sistema e le sanzioni sulle ispezioni, consentire una programmazione delle produzioni “Chiediamo maggiori certezze sul rispetto delle regole, sia sulle quote latte, sia sulle norme di controllo delle Dop e relative sanzioni, e la possibilità di programmare le produzioni”. Questo l’appello lanciato dal Consorzio del Parmigiano-reggiano e da tutte le organizzazioni ed associazioni dei caseifici e dei produttori del comprensorio che hanno scritto al ministro Giovanni Alemanno ed agli assessori dell’Emilia Romagna Guido Tampieri e della Lombardia Viviana Beccalossi. Davanti alla difficile situazione di mercato che si sta protraendo da oltre un anno, il mondo produttivo del Parmigiano-reggiano è unito nell’analisi della situazione e nel chiedere i rimedi. Il prezzo è calato in circa un anno e mezzo del 20% a fronte degli sforzi compiuti dai produttori, che in pochi anni hanno sia modificato il Disciplinare di produzione adottando regole ancora più stringenti al fine di garantire la qualità e la tipicità del Parmigiano-reggiano, sia agito per difendere, tramite l’attività del Consorzio, la denominazione d’origine dalle imitazioni. Azioni che però sono “insufficienti a contrastare una crisi profonda e perdurante come quella attuale” se non c’è la volontà di far rispettare le regole “quale elemento essenziale per dare maggiore certezza al sistema produttivo”. Quali le regole su cui si chiede certezza? Innanzi tutto è essenziale il rispetto del sistema delle quote latte, dove appare indispensabile il ripristino delle competenze del Tar, che con il comma 551 della finanziaria sono state purtroppo attribuite alla Magistratura Ordinaria. Inoltre occorre mettere un freno al fenomeno del “latte in nero”, che provoca un sotterraneo e non controllato aumento della produzione del latte e quindi dei formaggi. Sulle Dop, appare poi improcrastinabile rendere efficaci le ispezioni sui diversi operatori per far rispettare le regole produttive con l’emanazione del regolamento applicativo del decreto sanzionatorio del 2004. Non solo, anche i tentativi di regolamentare la produzione per adeguarla alla domanda sono stati vanificati negli anni dagli interventi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha sempre vietato programmi di autodisciplina e di contribuzione differenziata. La richiesta al ministro è di farsi interprete presso l’Autorità per rendere possibile la programmazione produttiva tramite il Consorzio, al quale dovrebbe essere concesso un adeguato potere di emettere sanzioni, così come accade anche in atri paesi dell’Unione Europea. Questo è uno dei temi trattati nell’assemblea odierna dei produttori della Sezione di Parma del Consorzio che, dopo quella di ieri della Sezione di Bologna, ha convocato per i prossimi giorni anche le assemblee dei produttori delle province di Mantova (15 aprile), Modena (18 aprile) e Reggio Emilia (19 aprile). Nelle cinque assemblee provinciali i produttori eleggono i delegati che parteciperanno all’Assemblea generale di Reggio Emilia il 22 aprile prossimo, per approvare il bilancio del Consorzio e per alcune importanti modifiche statutarie.  
     
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