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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Aprile 2005
 
   
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  APERTA A PADOVA BIONOVA, LA RASSEGNA INTERNAZIONALE DELLE BIOTECNOLOGIE PRESENTI 110 ESPOSITORI E 120 RELATORI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO  
   
   Padova, 21 aprile 2005 - E’ stato il presidente di Padovafiere S.p.a. Ferruccio Macola ad aprire la Iv edizione di Bionova, che quest’anno conta 110 espositori, 20 convegni e ben 120 relatori, lasciando poi alle illustri personalità dell’advisory board il piacere di fare gli onori di casa. Assente il rettore dell’ateneo patavino, Vincenzo Milanesi, trattenuto in sede da contestazioni studentesche. Leonardo Santi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie, Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ribadito il forte supporto del Governo alla “3giorni”, fornito in particolar modo per la sezione presentativa grazie all’impegno e interesse del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Hanno portato i saluti L’assessore alle risorse produttive della provincia di Padova, Flavio Manzolini, l’assessore comunale Ruggiero Pieruz, Nicola Rossi della Camera di Commercio ed il dott. Trevisanato, in rappresentanza della Regione Veneto. Sottolineata da tutti l’importanza fondamentale del comparto biotecnologico nei settori ambientale, agroalimentare, della salute ed industriale, ma maggior risalto è dato al connubio tra mondo della ricerca ed universitario ed imprese, al ruolo che il Veneto, in virtù delle strutture e delle competenze che lo distinguono, deve imporsi per la creazione di un “distretto diffuso” che colleghi le caratteristiche piccole aziende superspecializzate alla rete delle maggiori, nell’ottica di un “local for global” biotecnologico. Lo stesso prof. Francesco Pagano, dell’Istituto Veneziano di Medicina Molecolare, ha ricordato che la kermesse Bionova partì originariamente proprio come propulsore del rapporto tra ricerca ed impresa, senza il quale ogni prospettiva di progresso diventa lontano miraggio. “E’ d’obbligo un cambio di rotta culturale e di mentalità, che infranga quella diffidenza e scetticismo diffusi ancora oggi riguardo le biotecnologie- ha sottolineato il professore . - Il loro impatto sulla società tutta nei prossimi anni sarà di portata storica tale da esser paragonabile a quello che ha avuto l’informatica negli ultimi decenni” Negli Usa la situazione è ben diversa, come ha testimoniato l’ottimismo trasmesso da Charles J. Arntzen, Biodesign Institute, Arizona State University (Usa). Il settore cruciale per l’incontro tra scienza ed industria è la farmaceutica, con i 400 nuovi farmaci a base di proteine in via di preparazione finale, e la rotta verso il “farmaco personalizzato”, la medicina individuale studiata ad hoc per ogni singolo paziente in base al suo Dna. Anche in agricoltura le biotech aprono nuove prospettive: se negli scorsi decenni si era incentrati sulla ricerca di vantaggi per il produttore, ora si sta mirando all’impiego delle conoscenze per il miglioramento qualitativo dei cibi stessi.  
     
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