Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 26 Aprile 2005
 
   
  Pagina4  
  LA GRANDE TRADIZIONE MAGIARA PROTAGONISTA MARTEDÌ 26 APRILE A LUGANO FESTIVAL LA BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA  
   
  Lugano, 26 aprile 2005 - Un assaggio della grandezza compositiva di Franz Liszt caratterizza l'apertura della serata odierna. Grandezza compositiva che risiede nella straordinaria capacità di creazione avendo come punto di partenza melodie tramandate dalla tradizione orale e probabilmente da ricondurre, per le loro peculiarità, alla cultura popolare ungherese ed anche rumena. Caratterizzata da una tranquillità fuori dell'ordinario, la Terza Rapsodia fa parte del copioso frutto di quel germoglio lungamente cresciuto in animo a Liszt e quindi risultato di una lenta ed importante maturazione. Certo, l'idea di lavorare sopra melodie popolari non era nuova, ma i compositori che vi si erano dedicati sino a quel momento non avevano dovuto confrontarsi con la forza insita nelle melodie tzigane. Chiarificatrice dello stato d'animo di Liszt è una frase tramandataci dal suo amico e direttore del Conservatorio di Budapest Gabriel Matray al quale Liszt disse: "Durante il mio soggiorno in Ungheria e in Transilvania, le melodie popolari sono divenute come il sangue della mia anima: quando le orchestre le eseguivano ne ho avuto grande godimento. Il magnifico caleidoscopio di situazioni quali la tristezza, la sofferenza, la profondità di spirito, la grazia, la memoria, la gravità, la melanconicità mi inducono a sentire il dovere di esprimere la poesia più intima, pulsante, libera, ricca e piena d'elevazione della nostra musica nazionale". Di qui le Rapsodie ungheresi che Liszt raccolse in quattro quaderni e che oggi possiamo considerare come il campo d'applicazione ideale della tecnica pianistica creata e messa a punto da Liszt. Le atmosfere popolari ungheresi non colpirono, naturalmente, solo Liszt. Celeberrime sono le composizioni uscite dalla mente e dalla penna di Johannes Brahms le cui Danze Ungheresi furono responsabili della grande fortuna del suo editore e della fama su vasta scala del compositore. La vicenda che portò alla creazione di queste Danze trova origine nel rapporto di Brahms con Eduard Remenyi, violinista ungaro-tedesco con il quale il compositore si esibiva in duo. Al termine dei concerti essi concedevano dei bis in forma di improvvisazione brillante su temi che il violinista componeva giorno per giorno durante le loro tournées ed ispirate a giochi e melodie tzigane. Brahms ricordava queste melodie e più tardi quando le trascrisse probabilmente risultarono un poco diverse da quelle originali. Coinvolgenti e accattivanti, le melodie conquistarono anche Clara Schumann che, insieme a Brahms, le eseguì nell'ottobre del 1868 a Oldenburg, esecuzione che i giornali dell'epoca ricordarono caratterizzata da "un'ispirazione e un fuoco che trasportavano gli ascoltatori". In effetti le 21 danze furono un successo straordinario, al punto che il pubblico richiese trascrizioni per formazioni strumentali le più diverse e persino delle versioni facilitate per le giovani pianiste della buona società borghese. Di fronte a tanto successo nacque però un vero e proprio scandalo che fece parlare tutto il mondo musicale. Il violinista Remenyi, che stava facendo una carriera internazionale, accusò Brahms di plagio e dichiarò al New York Tribune che il compositore non aveva fatto altro che copiare i brani di cui invece era egli l'autore. Fu una vicenda giocata male e sul filo delle questioni musicologiche. Brahms, in effetti, aveva riconosciuto come non si trattasse di materia propria quando presentando le Danze le annunciò "arrangiate per pianoforte" dimostrando implicitamente di essersi ispirato a compositori popolari, contemporanei e molto stimati in Ungheria. Così la n.1 è riconducibile alla Czardas sacrée di Sarkozy, la n.15 a situazioni tzigane delle operette di Johann Strauss e la n.11 tra le poche riconducibili ad anonimi compositori popolari in questo caso legati allo stile dorico tipico della musica zigana. Di qualche anno anteriore a questi fatti, trasformati in un caso dalla stampa internazionale, è invece l'abbozzo da parte di Brahms della Sinfonia n.1. Si era nel 1855, in pieno Romanticismo, anni per Brahms carichi di conflitti interiori che condizionarono certamente la lunga elaborazione dell'opera che giunse al termine alle soglie degli anni 70. Con lo sguardo di oggi si può certo dire che un così lungo lasso di tempo, se da una parte ha consentito a Brahms di lavorare con grande attenzione, di cesellarne ogni passaggio, dall'altra ha evidenziato l'oscura e a volte sovraccarica strumentazione ancor più evidente grazie allo stato d'animo malinconico e angosciato del primo movimento trasformandosi poi in altre atmosfere: ultima quella del celebre Adagio nel quale emerge il nobile tema in origine affidato al corno delle Alpi, scoperto da Brahms nel 1868, durante un soggiorno in Svizzera. Tema che apre le porte all'Allegro finale e che, nell'idea del compositore, segna la disfatta delle angosce umane. Budapest Festival Orchestra - È stata creata nel 1983 da Ivan Fischer e Zoltan Kocsis e composta da musicisti “scelti tra l'élite dei giovani musicisti ungheresi”. Attualmente l'orchestra non è solo una parte vitale del panorama musicale di Budapest, ma anche una formazione apprezzata e richiesta nel mondo intero. L’orchestra si esibisce regolarmente a Salisburgo, Vienna (Musikverein e Konzerthaus), Festival di Lucerna, Montreux, alla Tonhalle di Zurigo, alla Carnagie Hall di New York, a Chicago, Los Angeles, San Francisco, Montreal, Tokyo, Hong-kong, Parigi, Berlino, Monaco, Francoforte, Londra, Firenze, Roma, Amsterdam, Madrid, Atene, Copenhagen, Praga, Bruxelles, ecc. Dopo aver registrato con Hungaroton, Quintana, Teldec, Decca, Ponty e Berlin Classics, l'Orchestra ha firmato nel 1996 un contratto esclusivo di registrazione per la Philips Classics. Numerose figure di rilievo della scena musicale internazionale si sono prodotte con la Bfo, quali: Sir Georg Solti, che fino alla sua morte è stato direttore ospite onorario, Yehudi Menuhin, Kurt Sanderling, Eliahu Inbal, Charles Dutoit, Gidon Kremer, Sandor Vegh, Adras Schiff, Heinz Holliger, Agnes Baltsa, Ida Haendel, Martha Argerich, Yuri Bashmet, Rudolf Barshai, Kiri te Kanawa, Radu Lupu, Thomas Zehtmair, Richard Goode e altri. Molto è il rilievo dato all'esecuzione di musica contemporanea, prime mondiali e regolari incarichi di nuove composizioni. Iván Fischer nato nel 1951 ha iniziato gli studi musicali dedicandosi al pianoforte e al violino, passando poi al violoncello. Dopo gli studi di composizione a Budapest si è interessato alla direzione d'orchestra iscrivendosi alla prestigiosa classe di Hans Swarowsky a Vienna e divenendo per due stagioni assistente di Nikolaus Harnoncourt. Il successo mondiale di Iván Fischer quale direttore d'orchestra ha avuto inizio nel 1976 a Londra, dove ha vinto il concorso Rupert Foundation. Dopo un'ampia carriera internazionali è tornato in Ungheria e nel 1983 ha fondato la Budapest Festival Orchestra. Iván Fischer ha registrato le “Danze Ungheresi” di Brahms con una sua propria orchestrazione, integrando delle improvvisazioni di musicisti zigani con l'orchestra sinfonica. Quale direttore invitato Fischer è spesso chiamato dai Filarmonici di Berlino, dalla Royal Concertgebouw, alla New York Philharmony, o alla Cleveland Orchestra, all'Orchestre de Paris, ecc. E' particolarmente apprezzato per le sue interpretazioni delle opere di Bach, Mozart, Brahms, Mahler e Bartok. Ha ricevuto la medaglia d'oro dal Presidente della Repubblica Ungherese e il “Cristal Award” dal Forum Economico Mondiale per il suo impegno allo sviluppo culturale internazionale. Jozsef Lendvai senior - È il violinista leader della Budapest Gypsy Orchestra. Nel 2000 è stato insignito della medaglia d'oro al merito da parte del Presidente della Repubblica Ungherese. Jozsef Lendvai junior - Ha studiato al Conservatorio Béla Bartòk di Budapest e si è perfezionato presso l’Accademia F. Liszt della stessa città. I suoi maestri sono stati Miklos Szenthelyi e Ruggero Ricci. Nel 1992 ha vinto il premio “Salzburg Summer Academy” e nel 1996 il primo premio al prestigioso concorso internazionale per violino “Tibor Varga”. Nel 2003 è stato vincitore del premio per il miglior virtuoso al “Köln International Violin Competition”. Suona un violino Giovanni Testore (1777) di proprietà della Repubblica ungherese. Oszkàr Ökrös . Ha iniziato lo studio del cymbalom con suo nonno. A otto anni ha vinto la sua prima competizione di musica folk indetta dalla televisione ungherese, quale solista strumentale. Due anni più tardi è stato ammesso al Conservatorio. Dopo gli studi ha iniziato il suo lavoro con le più importanti formazioni di musica zigana esibendosi in tutto il mondo dall'America, al Vietnam, all'Australia. Nel 1974, in qualità di solita, è invitato ad esibirsi al Palladium a Londra, in occasione dei festeggiamenti per il compleanno della Regina Elisabetta Ii. In quell'occasione la stampa lo ha dichiarato il Liszt del cymbalom. Il suo primo album, uscito nel 1990, è intitolato “Cymbalom Wizard”. Ha partecipato a numerose altre registrazioni. Attualmente, è solista della Budapest Gipsy Orchestra; con questo gruppo si è esibito a Lisbona e al Concertgebow di Amsterdam, a Hollywood e al Palais des Congrés a Parigi. Nel 2001 è stato insignito della medaglia al merito della Repubblica ungherese. Appuntamento martedì 26 aprile alle ore 20.30 al Palazzo dei Congressi, Lugano. Per informazioni: +41 91 800.82.40 lunedì, martedì e giovedì dalle 14.00 alle 17.30.  
     
  <<BACK