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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Aprile 2005
 
   
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  TORINO INAUGURA LA SEDE ESPOSITIVA DELLA FONDAZIONE MERZ  
   
  Torino, 26 aprile 2005 - La Fondazione Merz inaugura venerdì 29 aprile 2005 la propria sede espositiva, con la prima di una serie di retrospettive dedicate a Mario Merz, che segue le due mostre ospitate quest’anno dalla Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e dal Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea, come omaggio della città di Torino all’artista recentemente scomparso. La Fondazione nasce per ospitare il fondo di opere di Mario Merz, un patrimonio d’inestimabile valore storico, con lo scopo di conservarlo, tutelarlo, renderlo accessibile e comprensibile ad un pubblico sempre più ampio. Allo stesso tempo, ha come finalità il sostegno dello studio, della ricerca e la promozione di iniziative legate all’arte e alla cultura contemporanea. Presieduta e diretta da Beatrice Merz, la Fondazione si avvale della collaborazione di un comitato scientifico composto da Vicente Todolí (direttore della Tate Modern, Londra), Dieter Schwarz (direttore del Kunstmuseum, Winterthur) e Richard Flood (direttore del Walker Art Center, Minneapolis Usa). La sede della Fondazione, ex centrale termica Officine Lancia, è un edificio industriale degli anni Trenta di proprietà della Città di Torino, dato in concessione alla Fondazione Merz e situato in Borgo San Paolo, quartiere interessato agli interventi di riqualificazione urbanistica e culturale di Torino degli ultimi anni. Il progetto di ristrutturazione e restauro, sostenuto sia da fondi privati che pubblici (Città di Torino e Regione Piemonte), ha interessato l’intero edificio, ridefinendo gli spazi interni e tenendo conto delle finalità culturali per le quali la Fondazione intende operare. L’edificio ha una superficie complessiva di 3.200 mq dei quali 1.400 destinati ad area espositiva articolati su tre livelli e comprendenti un’area esterna. I servizi previsti (biblioteca, centro studi, bookshop e caffetteria) insieme al giardino e alla terrazza, saranno usufruibili dal pubblico dalla fine del 2005. La mostra inaugurale raccoglie lavori selezionati per la loro eccezionalità senza seguire un criterio cronologico, al fine di avvalorare uno dei tratti peculiari dell’artista, l’assenza del tempo. “Per me il tempo continua e non smette, quando ritorna è lo stesso tempo, anche se è diventato diverso. Questo senso di non avere il senso del tempo mi avvicina in modo non sistematico e mentale, soprattutto fisico, a certi modi di pensare orientali, che non hanno proprio il senso del tempo, che è scaduto” (Mario Merz). L’esposizione comprende più di 30 opere tra cui una selezione di installazioni, disegni e dipinti esposti nelle più rilevanti personali e collettive e fino ad oggi mai più presentate al pubblico. Rivivranno – su enormi tele – animali selvaggi preistorici come il rinoceronte, il coccodrillo, la tigre, il gufo, che dialogheranno con igloo e tavoli, strutture protagoniste da sempre dell’alfabeto merziano. La mostra nasce dall’importanza che il luogo e la sua intensa memoria rivestono nell’accogliere le opere e nell’interagire con esse. I lavori si inseriscono in tutti gli spazi, interni ed esterni, dialogano con la struttura, restituendo l’immediata sensazione di trovarsi in un vero e proprio “paesaggio” e rispettando la poetica dell’artista. “La casa è una relazione tra lo spazio e il tempo. Il tempo è creatore e distruttore di spazio. Lo spazio non è autonomo e statico. Lo spazio è controllato dal tempo” (Mario Merz). L’esposizione è la prima tappa di un percorso articolato che prevede di avvicendare, accanto ad opere in esposizione permanente, anche altre provenienti dalle più prestigiose collezioni internazionali. Per seguire lo straordinario modus vivendi di Mario Merz, la Fondazione non intende considerare il proprio spazio come una struttura “chiusa”, ma piuttosto come un luogo dove agevolare lo scambio tra diverse istituzioni, per dare la possibilità ai visitatori di ammirare di volta in volta lavori diversi provenienti da ogni parte del mondo. Alle mostre della collezione si alterneranno progetti espositivi a carattere di ricerca e legati a specifiche tematiche; gli artisti dialogheranno e si confronteranno così con lo spazio e i lavori di Mario Merz. Il nuovo centro ospiterà, inoltre, eventi ed attività educative, per diventare un luogo di incontro e confronto con altre discipline legate alla cultura contemporanea, ma soprattutto un punto di riferimento per la ricerca e l’approfondimento dell’arte, attraverso pubblicazioni e la creazione di un centro studi comprendente una biblioteca e un archivio. La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Merz e curato da Pier Giovanni Castagnoli, Ida Gianelli e Beatrice Merz, che restituisce una lettura del percorso artistico di Mario Merz con un taglio cronologico e critico. Il volume si avvale di un’ampia antologia dei testi più significativi sull’artista, dei contributi di Dieter Schwarz, Pier Giovanni Castagnoli e Carloyn Christov-bakargiev, di una cronologia curata da Marcella Beccarla e di una bio-bibliografia aggiornata. Accompagnano i testi circa 400 immagini in b/n e a colori, tra cui la documentazione fotografica delle mostre alla Gam, al Castello di Rivoli e alla Fondazione Merz e una selezione di foto d’archivio.  
     
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