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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Aprile 2005
 
   
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  PROTESI MAMMARIE ADDIO  
   
  Migliorare l’aspetto del seno aumentandone le dimensioni è uno degli interventi più richiesti. Ingrandire chirurgicamente il seno non significa realizzarlo in maniera standard: un seno su misura è senza alcun dubbio un seno più bello, dichiara il Dott. Ruben Oddenino, chirurgo plastico di Milano e Presidente dell’Assece (Associazione Europea di Chirurgia Estetica) che ha messo a punto una tecnica di mastoplastica rivisitata, innovativa e anche più sicura. Molte sono le ragioni che inducono le donne a desiderare maggiore volume del seno: alcune per il desiderio di sentirsi più seducenti, altre per essere psicologicamente a posto, altre per migliorare la propria sfera sessuale o la posizione professionale. Ora arriva un’opportunità: una tecnica personale di mastoplastica per restituire turgore e pienezza ad un seno svuotato, senza necessariamente far uso delle protesi mammarie. Premesso che le protesi mammarie sono elementi utili per aumentare le dimensioni del seno e che oggi le Case produttrici hanno messo in commercio presìdi lavorati in maniera tale da ridurre al minimo le possibili complicanze, non si può negare che l’inserimento di elementi estranei nell’organismo debba essere, per principio, limitato allo stretto indispensabile. La metodica, spiega il Dott. Oddenino, sfrutta il tessuto ghiandolare e adiposo, nonché il tessuto muscolare della paziente per allestire una specie di “reggiseno interno” che funge da sostegno e, nello stesso tempo, fornisce un “riempitivo” eccellente per ottenere una mammella piena ma naturale. Per questo motivo l’utilizzo di una tecnica personalizzata che, in particolari casi in cui il seno ha ceduto, ha perso di tonicità e appare svuotato, riesce a restituire una forma e una pienezza gradevolmente estetica al seno. Dal punto di vista tecnico, continua il Dr. Oddenino, dopo aver riposizionato in alto il complesso areola-capezzolo, si divide la ghiandola mammaria in due parti fra loro unite alla base. La parte inferiore verrà rigirata verso l’interno mentre la parte superiore sarà di copertura andandosi ad ancorare alla fascia muscolare. Il rivestimento cutaneo coprirà il tutto. Un’incisione che avrà come conseguenza un'unica cicatrice verticale che dall’areola si porta al solco mammario e i punti di sutura cadono da soli, facilitando il compito del chirurgo che, in caso contrario, dovrebbe ‘spuntare’ la paziente in giorni diversi per evitare di lasciare brutti segni cicatriziali. Non esiste un’età particolare indicata per questo tipo d’intervento, anche se il più delle volte la richiesta perviene da donne che hanno allattato o che hanno visto il loro seno cedere e perdere turgore nell’arco degli anni. Soggetti quindi che vanno dai 25-28 anni (neo mamme) ai 40 anni e oltre. L’intervento viene attuato in anestesia generale e prevede una notte di degenza. La paziente riesce solitamente a riprendere una normale vita di relazione nell’arco di pochi giorni. Dunque, la certezza di un seno a prova di topless si unisce alla sicurezza che mette al riparo dai rischi delle complicazioni del dopo-operazione e da qualsiasi problema di rottura o sgonfiamento, conclude il Dott. Oddenino.  www.Chirurgiaestetica.net  
     
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