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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Aprile 2005
 
   
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  SECONDO IL COMMISSARIO KROES, LA RIFORMA DEGLI AIUTI DI STATO È ESSENZIALE PER DARE IMPULSO ALLA R&S EUROPEA  
   
  Bruxelles, 27 aprile 2005 - La politica in materia di concorrenza e la riforma degli aiuti di Stato svolgono un ruolo chiave nel rafforzare la capacità innovativa e imprenditoriale dell'Europa, ha affermato il commissario europeo per la Concorrenza Neelie Kroes. In un discorso pronunciato durante la conferenza sul ruolo del capitale di rischio nel settore dell'innovazione e della ricerca, tenutasi il 22 aprile a Berlino, la Kroes ha spiegato che una politica più mirata in materia di aiuti di Stato, un coordinamento più efficace degli interventi pubblici in Europa e un cambiamento del modo in cui le norme relative agli aiuti di Stato definiscono il rapporto fra le strutture di ricerca pubbliche e private favoriranno un impiego ottimale del talento innovativo dell'Ue. "Potenziare la ricerca e l'innovazione è chiaramente un obiettivo condiviso nell'Unione", ha affermato il Commissario. "Le norme sugli aiuti di Stato devono essere modificate - ha aggiunto - per consentire all'intervento pubblico di fornire il suo contributo. Ma ciò dovrà avvenire con grande cautela, per evitare di annullare i benefici dei mercati competitivi. Inoltre, sarà necessario collaborare con gli Stati membri, affinché non solo la normativa nel merito, ma anche le prassi e le procedure diventino più efficaci e mirate". Come ha spiegato il commissario Kroes, per rilanciare seriamente la ricerca e l'innovazione a favore della crescita e dell'occupazione, l'Ue deve individuare ciò che i mercati possono fornire, prima di cercare di "risolvere i problemi attraverso un intervento del governo". "Le naturali pressioni del mercato incoraggiano le aziende ad elaborare idee, prodotti e servizi innovativi, poiché ciò consente loro di guadagnare quote di mercato e realizzare profitti", ha affermato la Kroes, aggiungendo: "Il mio è un messaggio chiaro e semplice: le aziende che operano in regime di concorrenza all'interno di un mercato libero ed equo saranno naturalmente stimolate ad essere più innovative ed efficienti e ad offrire ai consumatori prodotti di qualità superiore e a prezzi ridotti. Il principale obiettivo della politica in materia di concorrenza è proprio quello di garantire un contesto di mercato libero ed equo, affinché tale potenzialità possa esprimersi". Tuttavia, ha proseguito il Commissario, i mercati non sono sempre in grado, da soli, di garantire risultati positivi, pertanto l'intervento pubblico può essere necessario e giustificabile sia per raggiungere determinati obiettivi impossibili da conseguire esclusivamente attraverso il mercato, sia per promuovere l'introduzione di cambiamenti nei mercati, affinché, in futuro, tali obiettivi possano essere raggiunti spontaneamente. Gli Stati membri, pertanto, devono adattare il loro intervento in base ai requisiti delle loro economie e utilizzare gli aiuti di Stato in modo proattivo, individuando le lacune del mercato. Spesso, le normali condizioni di mercato sono tali per cui le piccole aziende innovative (e come tali rischiose) non riescono ad ottenere un sufficiente accesso ai finanziamenti tramite capitali di rischio. "In tali circostanze, talvolta lo Stato è l'unico attore in grado di coprire i rischi di fallimento e di modificare gli incentivi per gli investitori", ha spiegato la Kroes, aggiungendo: "Ciò vale anche per la ricerca e l'innovazione. È risaputo che spesso i risultati della ricerca e sviluppo [R&s] hanno la stessa natura dei beni pubblici: chiunque può potenzialmente utilizzarli e copiarli. Per questa ragione, le aziende talvolta sono restie ad investire nella ricerca, poiché temono che non saranno in grado di trarre profitti dai risultati dei loro investimenti. In queste situazioni, un intervento atto a modificare gli incentivi presenti sul mercato è giustificabile. Tale intervento può avvenire a livello nazionale o europeo e può essere di tipo normativo - per esempio mediante il riconoscimento di diritti di proprietà intellettuale - oppure finanziario". Poiché il bilancio dell'Ue per la ricerca rappresenta attualmente solo circa il sei per cento della spesa pubblica complessiva per questo settore, il Commissario ritiene strategicamente importante che l'azione sia coordinata a livello europeo e nazionale e che sia mirata, al fine di migliorare l'economia di mercato dell'Ue e renderla più efficiente. La Commissione intende affrontare tali questioni in un Piano d'azione che presenterà entro breve, contenente una serie di proposte per l'adozione di diverse misure specifiche. La prima concreta esigenza, ha spiegato la Kroes, è quella di rendere le norme sugli aiuti di Stato più semplici e di facile utilizzo. "Si potrebbe ricorrere maggiormente alle esenzioni per categoria, in virtù delle quali gli aiuti possono essere concessi senza l'obbligo di notifica preventiva alla Commissione", ha suggerito il Commissario. "Per quanto concerne la ricerca e l'innovazione - ha aggiunto - sono favorevole ad estendere la norma sulle esenzioni per categoria alle piccole e medie imprese, al fine di ampliare la portata degli aiuti a favore delle giovani aziende innovative". Secondo il Commissario, anche gli Orientamenti in materia di ricerca e sviluppo devono essere decisamente aggiornati. Le linee guida attuali, infatti, sono incentrate su un approccio alla ricerca lineare e basato su tre fasi, tuttavia sembra sempre più vantaggioso consentire agli Stati membri di distinguere fra attività orientate verso il mercato e attività puramente di ricerca. Le aziende, infatti, sono per natura più propense ad intraprendere attività di ricerca e innovazione capaci di produrre risultati commerciali in tempi rapidi. Di conseguenza, è sensato ridurre il sostegno a tali attività e concentrarsi invece su iniziative innovative puramente di ricerca o "precompetitive". Anche il rapporto fra gli organismi pubblici e privati che operano nel settore della ricerca deve essere analizzato, secondo la Kroes. "Le università e i centri di ricerca - ha affermato - si comportano sempre più come normali attori del mercato ed è importante quindi chiarire le modalità di applicazione a tali soggetti delle norme relative agli aiuti di Stato, tenendo debitamente conto, nel contempo, del fatto che una stretta collaborazione fra le organizzazioni scientifiche pubbliche e l'industria costituisce uno degli obiettivi della politica di ricerca europea". Infine, ha concluso il Commissario, occorre esaminare le norme sugli aiuti in materia di capitali di rischio, al fine di promuovere una maggiore flessibilità e disponibilità di tali capitali, soprattutto per le piccole e medie imprese (Pmi) giovani e innovative.  
     
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