Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 29 Aprile 2005
 
   
  Pagina3  
  LOMBARDIA / ALLA ROCCA DI ANGERA I MANOSCRITTI DI MICHELANGELO, NAPOLEONE, LUIGI XIV, MANZONI, CASANOVA, FOSCOLO, MACHIAVELLI, LORENZO IL MAGNIFICO: TANTE SORPRESE PER STUDENTI E STUDIOSI DALLA MOSTRA “LIBRI ANTICHI DI CASA BORROMEO”  
   
  La mostra “La libraria delli magnifici signori Borromei”, esposizione di libri antichi, manoscritti rari, codici, disegni e miniature provenienti dalle collezioni, dall’archivio e dalla biblioteca dell’Isola Bella, presentata sabato 16 aprile dai Principi Borromeo e organizzata con il patrocinio dell’Associazione Bertolone di Angera, del Magazzino storico verbanese, della Società storica varesina e della Società dei Verbanisti, resterà aperta alla Rocca di Angera (Varese) fino al 22 maggio. L’esposizione è composta da carte, manoscritti, autografi, disegni, pergamene, libri, talvolta di estrema rarità o pezzi unici sin qui mai esposti, talora addirittura sconosciuti, che permettono di rendersi conto di come viveva una famiglia nobile tra la metà del Cinquecento e il pieno Ottocento. Molte sono le scuole di ogni ordine e grado che stanno visitando questa esposizione unica, molti sono gli studiosi alla ricerca di manoscritti mai fino ad ora esposti al pubblico. Nell’impossibilità di riassumere la quantità e l’enorme valore storico e bibiliografico delle opere esposte, citiamo alcuni dei documenti più interessanti e inediti. Giacomo Casanova - in questa lettera (1783 dic 26) il Casanova non si smentisce: descrive l’ospitalità natalizia avuta dal conte di Toepliz con una verve unica: “questo cavaliere, che mi ricolma d’onori, [...] non lascia nulla a desiderare al suo ospite: bell’appartamento, attenzioni, numerosa servitù, gran tavola, compagnia di donne gentili [!] caccia, cavalli, cocchi, ballo, e giuoco, e sopra tutto piena libertà. Non si può far di più; ma l’adorabile conte s’inganna in due cose essenziali senza saper d’ingannarsi; l’una si è che mi crede giovine, e per conseguenza capace di resistere a tutti i piaceri come lui; l’altra, ch’ei crede che adesso sia primavera”.Alessandro Manzoni - lettera al conte Vitaliano IX Borromeo... su un argomento per nulla letterario: il licenziamento di un precettore di francese, tale Bullantyne, che probabilmente non rendeva come avrebbe dovuto. Si noti l’indirizzo, in francese: A monsieur / monsieur le comte Vitalien Borromeo / Chez lui.Luigi XIV - Cahier (1 settembre 1700) con annotazioni di pugno di Luigi XIV. Appunti dell’architetto Mansard, relativi ai lavori del castello, giardini e parco reale di Marly, già intrapresi da Martin le jeune e Martin l’aisné. La particolare raffinatezza nel ricamo della coperta del cahier è dovuta al fatto che il dossier veniva posto sulla scrivania del re, perché il sovrano a sua discrezione aggiungesse osservazioni e commenti sul da farsi.Napoleone I Bonaparte - Appunti di pugno di Napoleone I Bonaparte sui resoconti generali delle spese della maison de l’empereur tra 1810 e 1814. Un budget di tutto riguardo, da lasciar senza parole... Un biglietto di accompagnamento di qualche decennio successivo, a firma di Giberto Borromeo Arese, conferma: “le postille di questo resoconto delle spese imperiali sono tutte di mano dell’imperatore Napoleone I”.Ugo Foscolo - Dove si spinge la passione di un collezionista? Se è il caso, ad acquistare anche un mannello di carte, una ricopiatura (parziale) dell’Eneide, sol che vi sia motivo di pregio: in questo caso, il pregio è rappresentato dalla presenza di alcune postille di mano del gran poeta Ugo Foscolo. Tanto bastò ad un compiaciuto Giberto Borromeo per sborsar quattrini e comprarsi il cimelio, segnando, una volta accaparratoselo, alla fine del documento: “Postillato da Ugo Foscolo / per certa scienza [= con certezza] / Giberto Borromeo”.Scultore / Io Michelagnolo di Lodouicho / di Buonarrota Simoni fiorentino / in Carrara - Anche una banale nota di pagamento diventa un documento affascinante, se a compilarla, in un lontano giorno di maggio del 1517 è più grande scultore, forse il più grande artista che la storia possa ricordare: Michelangelo Buonarroti. Che ne sarà stato, di quelle “cento carrate” di marmo, a cui si riferisce questa carta? quali statue divennero? o quali sarebbero dovute divenire nella mente del genio?Nicolò Machiavelli - Anche uno statista vuol star comodo. Nicolò Machiavelli scrive a Francesco Guicciardini (3 agosto 1525): “…Et vi ho a dire la prima cosa questo, che tre miglia intorno non si vede cosa che piaccia: l’Arabia Petreja non è fatta altrimenti. La casa non si può chiamare cattiva, ma io non la chia-merò mai buona, perché la è sanza quelle commodità che si ricercono; le stanze sono piccole, le finestre sono alte; un fondo di torre non è fatto altrimenti … Vostro Niccolò Machiavegli in Firenza”.Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze -  Lunga lettera in data 29 dicembre 1487 a Giovanni Lanfredini con notizie varie di affari privati e pubblici della casata e dello stato. La lettera fu scritta di mano di Giovanni Antonio d’Arezzo e probabilmente sottoscritta da Lorenzo De’ Medici che la dettò al proprio segretario; datata “Florentie, .xxviiij. Decembris 1487 hora .ii. noctis” (alla seconda ora dopo il tramonto del sole, cioè alle sei di sera, tramontando il sole circa alle nostre 16 in quel periodo dell’anno). Così termina la lettera: “Parrebbemi dovessi fare intendere a Nostro Signore [= il papa] queste cose a mò che aiutassi con Milano la conclusione mostrando gl’inconvenienti che si fuggirebbono per questo per questo et oltre questo che havendo el Signore Ludovico [= il Moro] et quello stato tanta affectione quanta mostrano alle cose di Nostro Signore. La sua Santità lo crederebbe molto meglio quando vedessi un tracto che questi Orsini si conducessino perché le forze di / quello stato sarebbono in luogo che se ne poterebbe valere a ogni bisogno, et questo harebbe più animo la Santità sua contro el Re: perché vedrebbe gl’effecti insieme con le buone parole di quello stato usando questi o altri termini apti ad indurre quello stato alla conclusione degli Orsini. Operate con Nostro Signore l’ingegno et diligentia vostra perché questa cosa vale il pregio et è quello onde nascono molte et molte altre difficultà. Di quello sia seguito a Venitiani pel Mati* et Seraglio* el Saxetto né scriverrà particularmente che chosì gl’ho commesso. El presente di chi vi s’è scripto per Messer Marsilio comprendo sia peggiorato et però sollecitate el Soderino et in questo vi mando uno ricordo per le dispense ad tria incomparabilia. Florentie, xxviiij Decembris 1487. Hora ii noctis”. Gli inventari conservatisi negli archivi di casa Borromeo dell’Isola Bella datano tra il secolo XV e il XIX; essi gettano luce sulla composizione della biblioteca borromea o delle piccole biblioteche private di vari esponenti (laici o religiosi) della casata. Alla biblioteca isolana fa da pendant d’eccezione la raccolta che il finissimo cultore di cose d’arte conte Giberto VI Borromeo Arese (1815-1885) costituì con acquisti condotti in ogni parte d’Europa. Infoline: Rocca Borromeo di Angera 0331.931300.  
     
  <<BACK