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Notiziario Marketpress di Venerdì 29 Aprile 2005
 
   
  Pagina1  
  DICHIARAZIONE DI ANDREA GIANNETTI, PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMO ADERENTE A CONFINDUSTRIA), SULLA PROPOSTA DELL’ON. GIULIO TREMONTI DI VENDERE LE SPIAGGE DEL SUD ITALIA.  
   
  “È importante che vari esponenti del Governo, da Berlusconi fin - da ultimo - all’onorevole Tremonti, valutino il turismo come risorsa (anche se sarebbe profondamente errato attribuirgli il ruolo di panacea per l’economia nazionale e per il Sud in particolare). Sono anche d’accordo sul fatto che occorra intervenire, per sviluppare il turismo nel Mezzogiorno d’Italia, attraverso il miglioramento delle infrastrutture: è infatti un problema annoso che costituisce, come da tempo sosteniamo, un handicap per la nostra offerta turistica. È però preoccupante che questo avvenga senza il coinvolgimento di chi il turismo lo produce come nel caso del Portale Italia. Allo stesso modo le dichiarazioni sull’ipotesi di vendita delle spiagge italiane, almeno secondo quanto riportato dagli organi di stampa, lasciano intravedere l’assenza di un supporto proveniente dal settore turismo a disposizione di chi le ha rilasciate. Personalmente non credo nei “grandi piani turistici” destinati al “turismo di massa” specie e anche per il Sud Italia. Perché la domanda internazionale si va orientando verso prodotti di nicchia integrati con la natura e l’enogastronomia. Inoltre la cultura continua a caratterizzare positivamente la nostra immagine e su di essa abbiamo investito da oltre 50 anni come elemento caratterizzante della nostra offerta. Abbiamo, anche al Sud, costi da paese industrializzato e possiamo puntare solo sul turismo di qualità e di fascia medio alta. Inoltre questa “vendita”, raccontata così, fa pensare ad interventi che vanno a incidere, in negativo, sulle bellezze paesaggistiche così come l’affidamento ai privati delle spiagge del Sud Italia che inevitabilmente presupporrebbe l’autorizzazione a realizzare strutture direttamente sulle coste. Inoltre la possibilità per il turista italiano o straniero di potersi tuffare nelle acque delle nostre coste senza costi aggiuntivi, almeno che non intenda avvalersi dei nostri stabilimenti balneari per avere più comfort, costituisce un ulteriore aspetto con cui è possibile competere con la nostra offerta sui mercati internazionali. Se all’interno del governo si intende realmente intervenire sul turismo si cerchino le competenze presso quelle realtà che tutti i giorni si occupano di produrre turismo e di venderlo sui mercati internazionali”.  
     
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