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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2005
 
   
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  ITALCEMENTI SPA: A SEGUITO DELLA TRANSIZIONE IFRS L’UTILE NETTO TOTALE DEL 2004 PASSA DA 394,4 MILIONI DI EURO A 465,3 MILIONI SIGLATO UN IMPORTANTE ACCORDO QUADRO DI COLLABORAZIONE CON LA SAUDITA ARABIAN CEMENT COMPANY  
   
  Bergamo, 5 maggio 2005 – Il Consiglio di amministrazione di Italcementi Spa riunitosi ieri ha analizzato l’impatto della transizione ai principi contabili internazionali Ifrs, in base ai quali è stata redatta la prima relazione trimestrale dell’anno e la riconciliazione con i dati dell’esercizio 2004. Il Consiglio ha inoltre preso in esame e approvato la relazione trimestrale al 31 marzo scorso. Strutturalmente il primo trimestre dell’anno, essendo fortemente influenzato da fenomeni di stagionalità e da una concentrazione degli interventi di manutenzione degli impianti, è comunque scarsamente rappresentativo della tendenza per l’intero esercizio. I primi tre mesi del 2005, caratterizzati da un andamento meteo particolarmente sfavorevole rispetto a un primo periodo del 2004 molto positivo, hanno registrato un fatturato di 990,2 milioni di euro (1.006 milioni nello stesso periodo 2004) e un risultato parte di Gruppo di 33,8 milioni che si confronta con un risultato del primo trimestre dello scorso anno di 50,8 milioni dopo l’applicazione dei principi contabili Ifrs. Il Consiglio ha poi approvato un importante accordo quadro con Arabian Cement Company (Acc), per lo sviluppo congiunto di nuove rilevanti iniziative industriali nell’area mediorientale. Adozione Ifrs Sulla base della delibera Consob n° 14990 del 14 aprile 2005, il gruppo ha aderito all’opzione di pubblicare, a partire dal 1° gennaio 2005, le proprie situazioni infra-annuali consolidate in conformità agli Ifrs. Pertanto il Consiglio di amministrazione ha approvato la specifica sezione dedicata alla transizione agli Ifrs con la riconciliazione, rispetto ai dati espressi con i vecchi principi, del patrimonio netto alla data di inizio e fine dell’esercizio 2004, nonché del risultato economico di tale esercizio. La transizione agli Ifrs ha comportato i seguenti principali impatti sul bilancio 2004: Il patrimonio netto totale al 1° gennaio 2004 (prima adozione degli Ifrs) è diminuito di 26,6 milioni (da 2.825,3 milioni a 2.798,6 milioni) per effetto principalmente delle modalità di contabilizzazione dei benefici ai dipendenti previste dallo Ias 19 (- 30,1 milioni) e l’iscrizione di imposte differite passive per le società operanti in Turchia (-16,5 milioni). L’effetto positivo più rilevante è invece legato all’abbandono del criterio Lifo per alcune categorie di rimanenze di Italcementi Spa (+28,6 milioni). Il risultato dell’esercizio 2004 è aumentato di 70,9 milioni (da 394,4 milioni a 465,3 milioni), grazie soprattutto all’eliminazione dell’ammortamento sul goodwill e sulle differenze di consolidamento (+62,1 milioni), sostituito da test di impairment da cui non sono emerse svalutazioni. Il patrimonio netto totale al 31 dicembre 2004, che recepisce gli effetti sopra citati, è aumentato di 55,7 milioni (da 3.034,4 milioni a 3.090,1 milioni). L’indebitamento finanziario a fine 2004 aumenta di 31,7 milioni (da 1.537,5 milioni a 1.569,2 milioni) nella rappresentazione Ifrs principalmente per l’inclusione dei Tsdi. Sulla transizione agli Ifrs è in corso, da parte dei Revisori Esterni, l’attività di revisione come previsto dalla citata delibera Consob. Il documento sulla transizione agli Ifrs sarà disponibile sul sito www.Italcementigroup.com a partire dal 10 maggio 2005; per il giorno 11 maggio alle ore 16.00 è prevista una conference call sull’impatto dei nuovi principi contabili. Il Consiglio di amministrazione ha inoltre approvato gli impatti derivanti dall’applicazione, a partire dal 1° gennaio 2005, degli Ias 32 e 39. L’applicazione di questi principi ha comportato: un aumento del patrimonio netto totale di 93,0 milioni (a 3.183,1 milioni) dovuto all’incremento di 136,5 milioni per la valutazione a fair value delle partecipazioni in società non consolidate; alla diminuzione di 28,1 milioni per l’imputazione delle azioni proprie Italcementi in riduzione del patrimonio netto; alla diminuzione di 15,4 milioni per la valorizzazione ai valori di mercato dei derivati per operazioni di copertura dei rischi di cambio e di tasso di interesse, al netto delle relative imposte differite. Un aumento di 168,7 milioni dell’indebitamento finanziario (a 1.737,9 milioni) dovuto per 145,0 milioni, alla reintegrazione in bilancio di crediti commerciali e debiti finanziari a fronte di operazioni di cessione di credito non qualificabili come “pro soluto”; per 23,7 milioni, alla valorizzazione ai valori di mercato di derivati per operazioni di copertura dei rischi di cambio e di tasso di interesse. Andamento Del Primo Trimestre 2005 Strutturalmente la prima parte dell’anno, essendo fortemente influenzata dai fenomeni di stagionalità e da una concentrazione degli interventi di manutenzione degli impianti, è comunque scarsamente rappresentativa della tendenza per l’intero esercizio. Il primo trimestre 2005, caratterizzato da avverse condizioni meteorologiche in molti Paesi europei dove il Gruppo opera, si confronta con un primo trimestre 2004 molto favorevole sotto l’aspetto climatico. Nel periodo gennaio-marzo il Gruppo Italcementi ha registrato – in base all’applicazione dei principi Ifrs – ricavi per 990,2 milioni, con una flessione dell’1,6% rispetto al primo trimestre 2004. A fronte della contrazione nei mercati dell’Unione europea il maggior contributo alla crescita dei ricavi è venuto dal Nord America. Progressi significativi sono stati raggiunti anche dal trading, grazie all’effetto prezzi di vendita, e dai Paesi emergenti. Le variazioni di perimetro hanno avuto un impatto modesto, mentre le variazioni dei tassi di cambio hanno penalizzato i Paesi emergenti e, soprattutto, il Nord America che ha visto diminuire la crescita dei propri ricavi dal +14,8% al +9,5% nella loro espressione in euro. Il margine operativo lordo e il risultato operativo hanno evidenziato una flessione pari rispettivamente al 14,2% e al 23,5%, determinata da una contrazione dei volumi di vendita rispetto al primo trimestre 2004 e da un pesante aggravio dei costi operativi, in particolare materie prime e combustibili, solo parzialmente compensato da un complessivo miglioramento dei prezzi di vendita. Nell’ambito dell’Unione europea, la riduzione dei risultati ha maggiormente interessato Italia, Francia e Grecia. Nei singoli Paesi emergenti non si sono registrate variazioni rilevanti, ad eccezione della Thailandia penalizzata, nel confronto con il primo trimestre 2004, da prezzi di vendita che, pur in recupero, risentono ancora delle forti tensioni concorrenziali e da una riduzione dell’export dovuta a cause temporanee. Molto positivo è stato invece il miglioramento in Nord America, sostenuto dalla crescita dei livelli di attività, da un miglioramento dei ricavi e da un recupero di quote di mercato. Alla luce di questa situazione il primo trimestre 2005 si è chiuso con un utile netto globale di 51,2 milioni (-28,2% all’omologo dato 2004 redatto in base ai principi Ifrs) e con un utile netto di competenza di 33,8 milioni (-33,6%). L’indebitamento finanziario netto totale al 31 marzo scorso era pari a 1.770,8 milioni, con una crescita (rispetto al 1° gennaio 2005 calcolato con l’applicazione dei principi Ias 32 e 39) di 32,9 milioni, nonostante l’elevato livello degli investimenti complessivi (195,1 milioni) riferibili per circa 125 milioni all’acquisto della partecipazione di controllo in Suez Cement Company (che verrà consolidata integralmente dal secondo trimestre). Il rapporto fra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto a fine marzo risultava in miglioramento al 52,8% rispetto al 54,6% del 1° gennaio 2005. Previsioni Il quadro evolutivo già delineato nella relazione di bilancio 2004 resta sostanzialmente valido, seppur con un accentuato divario tra la crescita delle economie americana ed asiatica da una parte e quella dei Paesi europei dall’altra. Questo contesto generale tuttora favorevole dovrebbe consentire nel prosieguo dell’esercizio il recupero dei volumi di vendita, particolarmente penalizzati nel primo trimestre dalle avverse condizioni meteorologiche nei Paesi dell’Unione europea. Tuttavia, le difficoltà riscontrate in alcuni mercati (Italia, Belgio e Thailandia) nel trasferire integralmente sui prezzi l’ulteriore forte aumento dei costi dei fattori produttivi, rendono più difficile l’obiettivo di mantenimento di un risultato operativo allineato a quello del 2004, a parità di perimetro e a meno di eventi oggi non prevedibili. Accordo Con Arabian Cement Company Nell’ambito dei progetti di ulteriore sviluppo internazionale del Gruppo, dopo la recente operazione che ha portato al controllo di Suez Cement Company in Egitto, Italcementi ha siglato un accordo quadro in Arabia Saudita con Arabian Cement Company per lo sviluppo congiunto di nuove iniziative, in particolare nell’area mediorientale. In virtù anche dei proficui rapporti bilaterali esistenti fra Italia e Arabia Saudita, Italcementi ha avviato un’iniziativa per sviluppare ulteriormente la propria presenza nella regione che ha significative potenzialità di crescita. Coerentemente con la propria strategia di sviluppo, Italcementi ha deciso di operare in partnership con un importante Gruppo locale, Arabian Cement Company, il primo produttore di cemento sorto nel paese che ha avviato le sue attività nel 1959 con l’impianto di nell’area di Jeddah. Acc, con una quota di mercato domestico di circa il 12% e un fatturato 2004 di circa 155 milioni di dollari è quotata alla Borsa di Riyadh con una capitalizzazione di circa 1,4 miliardi di dollari. L’accordo quinquennale siglato fra Italcementi e Acc prevede che, a fianco di intese di collaborazione tecnica e di formazione, venga messo a punto entro il prossimo ottobre un progetto di fattibilità per la realizzazione di un nuovo impianto in Arabia Saudita detenuto pariteticamente dai due partner, oltre alla definizione di possibili ulteriori programmi di sviluppo congiunti in alcuni Paesi dell’area.  
     
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