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Notiziario Marketpress di Venerdì 06 Maggio 2005
 
   
  Web moda & tendenze  
  PRIMA CONFERENZA STRATEGICA SULLA MODA DALLE PAROLE AI FATTI: LE PROPOSTE DELL'ASSESSORE BOZZETTI PER LA MODA  
   
  Più di 1000 partecipanti registrati, 60 relatori, tra cui 25 stilisti, 150 giornalisti accreditati, 3 istituzioni coinvolte oltre alle 4 università milanesi e alle 6 associazioni d’impresa: questi alcuni numeri per fare un bilancio di “Milano di moda”, la prima conferenza strategica sulla moda che si è tenuta il 2 e 3 maggio a Palazzo Mezzanotte in piazza Affari. Ma oltre a un bilancio numerico è opportuno anche tracciare una strada per il futuro, partendo dalle problematiche e dalle polemiche nate in questi giorni di dibattiti e tavole rotonde. Per l’assessore alla moda Giovanni Bozzetti due sono le priorità d’azione: “Prima di tutto –ha detto- bisogna cercare di creare un collegamento sempre più stretto tra la città e la moda, promuovendo la realizzazione di una serie di eventi collaterali durante la settimana della moda che possano coinvolgere tutta la città, così come avviene durante il Salone del mobile; secondo, cercare una location di transizione (tra la chiusura del Polo interno della fiera e l’avvio della città della moda nel 2009) per le sfilate di moda”. L’assessore Bozzetti ha lanciato la proposta del Castello Sforzesco, in piazza del Cannone, che consentirebbe anche di beneficiare di una cornice molto suggestiva e di valorizzare il patrimonio architettonico della città. “Ma l’obiettivo principale di questi stati generali della moda –ha spiegato Bozzetti- è stato quello di sensibilizzare definitivamente l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di sostenere con forza e senza limiti la moda, punta di eccellenza del Made in Italy nel mondo e motore di sviluppo economico-occupazionale per la nostra città e il nostro Paese”. “La moda –ha dichiarato Bozzetti- ci dà l’orgoglio di essere italiani , d’appartenere a una cultura millenaria, capace di costruire bellezza ed eleganza. Grazie alla moda si può dire che Milano e l’Italia condizionino come ai tempi di Roma imperiale o del Rinascimento gli stili di vita di un numero altissimo di persone. I segni, le idee, i simboli del Made in Italy attraversano gli oceani e i continenti. In Giappone per definire termini come qualità di vita e bellezza utilizzano la nostra lingua. Questi, accanto ai conti e ai numeri, sono i veri successi della moda italiana nel mondo”.  
     
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