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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Maggio 2005
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SCHIO GRANDE TEATRO 2004>2005, UNA STAGIONE DA RECORD |
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Schio (Vi) – 9 maggio 2005 - È stato un successo straordinario per la stagione 2004>2005 di Schio Grande Teatro. Record di abbonamenti con oltre 800 tessere vendute (di cui 500 nella prima settimana), quasi 7500 spettatori totali per i teatri Astra e Pasubio e la Sala Calendoli, per una media generale di oltre 630 persone a serata. E 9 "tutto esaurito" su un totale di 12 spettacoli, di cui 7 esauriti in prevendita. La parte del leone l'ha fatta logicamente (per questione di spazi) il Teatro Astra con 5236 spettatori totali; sono invece 1908 per il Pasubio e 333 per la Sala Calendoli. Numeri importanti, che dimostrano come il progetto costruito dalla Fondazione Teatro Civico con l'Amministrazione comunale abbia convinto il pubblico di Schio. E non solo, vista la forte affluenza di spettatori da altre città del Veneto. Una stagione che ha saputo essere a tutti gli effetti popolare e con cui Schio Grande Teatro ha mantenuto sulla ribalta regionale un'identità forte. E la città è stata ancora una volta capace di esprimere uno dei pochi progetti innovativi in questo pezzo di Veneto e di Italia. La stagione - con alcune delle proposte in cartellone - ha confermato Schio come punto di riferimento per un pubblico regionale abituato a scegliere e a muoversi, a ricercare occasioni nelle quali il teatro diviene evento d'eccezione. "Siamo molto soddisfatti - conferma il vicepresidente della Fondazione Daniele Romare -, soprattutto perché leggiamo un importante gradimento rispetto ad un progetto culturale che guarda in primis allo spettatore. Schio crede nel valore dell'investimento in cultura e questi numeri ci danno ragione". È stata una stagione di esperienze, di incontri a volte forti. Schio Grande Teatro ha riportato in città Marco Paolini con una delle anteprime del suo nuovo lavoro dedicato a Mario Rigoni Stern, ma anche Moni Ovadia con l'esplorazione cantata delle radici ebraiche degli States. Sul palcoscenico dell'Astra si è costituito un inedito trio Balasso-vacis-artuso per rileggere Meneghello (e dall'esperienza di Schio dovrebbe nascere una nuova produzione). E ancora Silvio Orlando, Lella Costa, Giuliana Musso appena dopo il debutto del suo "Sexmachine", Veronica Cruciani con l'Antigone romanesca di Ascanio Celestini, la "Biancaneve" del Teatro del Carretto, la conferma di un appuntamento impegnativo con il Teatro Out Off e, in chiusura, l'affascinante esibizione dei monaci zen del tempio di Shaolin. Passando per la comicità di Antonio Cornacchione e di Leonardo Manera. È stata una cavalcata di emozioni e di... "grande teatro". Un cartellone che ha saputo coinvolgere giovani e meno giovani, studenti, persone anziane e famiglie. Il pubblico di Schio Grande Teatro è variegato per età: una proposta articolata ha fatto sì che ogni fascia di pubblico trovasse una risposta di qualità alla "domanda di spettacolo". Ed è un pubblico eterogeneo per provenienza: gli scledensi sono spettatori appassionati e fedeli, ma molti appuntamenti in cartellone hanno richiamato l'attenzione a livello regionale, convocando appassionati dalle province vicine e talvolta da fuori regione (si pensi a Paolini o al trio Balasso-vacis-artuso). Si conferma dunque l'appeal di una stagione nella quale si mescolano innovazione e tradizione, grandi interpreti e forti emozioni, capace di richiamare un pubblico attento alla qualità della proposta. Www.teatrocivicoschio.it
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