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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Maggio 2005
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GARANTIRE LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA A CITTADINI E IMPRESE |
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Bruxelles, 10 maggio 2005 - La Plenaria è chiamata a pronunciarsi in prima lettura della procedura di codecisione sulla relazione di Giles Bryan Chichester (Ppe/de, Uk) in merito alla proposta di direttiva concernente misure per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e per gli investimenti nelle infrastrutture, adottata a larghissima maggioranza dalla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia. La proposta intende stabilire un quadro di riferimento entro il quale gli Stati membri devono definire, in materia di sicurezza degli approvvigionamenti, una strategia generale trasparente e non discriminatoria, che sia conforme ai requisiti di un mercato unico concorrenziale dell'elettricità. La Commissione chiede poi agli Stati membri di adottare un quadro normativo stabile al fine di sostenere gli investimenti necessari. Una priorità particolare deve inoltre essere attribuita alle interconnessioni tra gli Stati membri, per consentire una maggiore concorrenza tra le imprese esistenti. Secondo i deputati, l'oggetto della direttiva dovrebbe essere innanzitutto la sicurezza degli approvvigionamenti elettrici al fine di garantire il buon funzionamento del mercato interno dell'elettricità dell'Unione europea. Secondo il relatore, infatti, occorre evitare di focalizzarsi sul solo aspetto della sicurezza legato all'interconnessione tra gli Stati membri. Ragion per cui, i deputati, propongono di sopprimere questo riferimento dal testo della direttiva. La proposta della Commissione elenca una serie di obblighi incombenti sugli Stati membri nella definizione di una strategia generale volta a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e nell'elaborazione di un quadro giuridico che permetta la creazione di un ambiente favorevole agli investimenti nella rete. I deputati, invece, ritengono che sia sufficiente sostituire questi obblighi con un riferimento alla legislazione esistente in materia di politica energetica. Per il relatore, infatti, l'approccio dell'Esecutivo è inutilmente normativo, selettivo e interventista. I deputati, inoltre, intendono limitare le competenze dell'autorità di regolamentazione riguardo alla costruzione delle interconnessioni. Secondo la Commissione, i gestori della rete di trasporto devono sottoporre regolarmente a questa autorità un documento descrittivo dei loro progetti d'investimento per l'attuazione di un livello sufficiente d'interconnessione transfrontaliera. In seguito, l'autorità dovrebbe poter imporre delle sanzioni finanziarie ai gestori, ordinare loro di completare i trasporti a una data fissata e bandire una gara d'appalto affinché i trasporti siano eseguiti da un contraente. Per i deputati, gli Stati membri devono determinare e pubblicare i ruoli e le responsabilità di sette categorie di attori del mercato (gestori della rete di trasporto e di distribuzione, produttori, fornitori, consumatori, autorità di regolamentazione e Stati membri), invece di due come proposto dalla Commissione, quando intendono elaborare la loro strategia generale destinata a garantire un elevato livello di sicurezza degli approvvigionamenti. Essi devono anche assicurare condizioni stabili e favorevoli agli investimenti e un mercato all'ingrosso «solido e armonioso» per l'approvvigionamento dell'elettricità. Altri emendamenti proposti dai deputati riguardano delle definizioni supplementari e degli adattamenti delle definizioni esistenti. Ad esempio, per sicurezza dell'approvvigionamento, i deputati intendono «la capacità di una rete elettrica di approvvigionare durevolmente di energia elettrica i clienti finali secondo determinati criteri di affidabilità e di qualità». Per sicurezza operativa della rete, invece, intendono «il funzionamento continuo della rete di trasmissione e, se del caso, di distribuzione e la sua capacità di far fronte ad improvvise interruzioni». O ancora, è introdotta la definizione di adeguatezza del sistema: «la capacità di un sistema elettrico di far in qualsiasi momento fronte alla domanda globale». La proposta della Commissione è stata elaborata a seguito del blackout avvenuto in Italia nel 2003 a causa del guasto avvenuto in Svizzera. Essa sottolinea come, affinché un mercato interno dell'elettricità funzioni veramente, occorra realizzare importanti investimenti nella rete di trasporto. Questi investimenti sono anche necessari per garantire che la rete sia in grado di fare fronte alla crescita della domanda, senza che imprese e cittadini patiscano di frequenti interruzioni dell'approvvigionamento. Il settore energetico in Italia Dal Rapporto energia e ambiente dell'Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (Enea) risulta che nel mondo, nel 2003, il 37,3% dell'energia utilizzata traeva origine dal petrolio, il 23,9% dal gas, il 26,5% dal carbone, il 6,1% dal nucleare e altrettanto dal fonti idroelettriche. Rispetto al 2002, l'unica fonte energetica che ha segnato una flessione era quella di origine nucleare (-2%), soprattutto a causa della riduzione registrata in Asia. Per l'Europa occidentale, compresi i nuovi paesi membri dell'Ue, le quote erano, rispettivamente: 39,9%, 23,2%, 17,9%, 12,5% e 6,6%. Per l'Unione europea a 15, invece, i dati sono leggermente diversi: 37,3%, 23,9%, 26,5%, 6,1% e 6,1%. In Europa occidentale e nell'Ue, l'unica fonte energetica che ha segnato il passo rispetto all'anno precedente è quella idroelettrica. In Italia, nel 2003, la produzione nazionale di fonti energetiche ha subito una leggera contrazione (-1%) rispetto all'anno precedente. Particolarmente significativa è stata la riduzione della produzione di gas naturale (-6,3%), mentre più leggera quella del petrolio. Questo trend negativo, sottolinea l'Enea, ha portato ad una aggravamento della dipendenza energetica del nostro Paese, che è passata dall'84,1% all'84,6%. Nel 2003, la domanda italiana di energia elettrica sulla rete è stata di 320.659 Gwh, il 3,2% in più dell'anno precedente. Questa richiesta è stata soddisfatta per l'84,1% con produzione nazionale. La produzione lorda nazionale di energia elettrica proviene per il 15,1% da fonte idrica, l'82%,6% da quella termica e il 2,3% da quelle geotermica e rinnovabile. La provenienza da fonte termica è aumentata del 5,1% per fare fronte alla maggiore richiesta sulla rete ed al contemporaneo minore contributo di quella idrica (-6,3%). L'energia da fonte geotermica e rinnovabile ha subito un buon incremento (11,4%), ma rimane quasi invariato il contributo al fabbisogno totale. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel 2003, ammontava a circa 48Twh, pari al 14% del consumo interno lordo e a più del 16% della produzione lorda interna (293,9 Twh). Le principali fonti rinnovabili sono quella idroelettrica, la legna e assimilati e la geotermia.
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