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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Maggio 2005
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UNIPRO: PRESENTATO IL RAPPORTO ANNUALE UNIPRO: 2004 IN POSITIVO PER L’INDUSTRIA COSMETICA ITALIANA
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In occasione della 38a Assemblea annuale di Unipro, l’Associazione che riunisce più di 500 industrie cosmetiche italiane, è stato presentato il Rapporto Annuale sui Consumi Cosmetici nel 2004. L’industria cosmetica italiana si conferma una componente sempre più rilevante del Made in Italy, segnando, in una fase difficile per l’economia del Paese, un’ulteriore crescita di mercato del 2,2% nel 2004 (8.461 milioni di Euro di consumi in valore). Il fatturato globale è salito del 3,8%, pari a 7.413,5 milioni di euro, e nel 2004, dopo la parentesi negativa del 2003, si è assistito ad un incremento delle esportazioni pari a 8,8% (gennaio-dicembre 2004), con un volume di poco meno di 2.000 milioni di Euro. Gli investimenti pubblicitari hanno segnato una crescita con un tasso di sviluppo del 4,8% rispetto al 2003, e la maggior parte degli investimenti sono stati destinati ai prodotti per il viso e per il corpo, che coprono il 37,6% del comparto. A livello europeo, per il 2004 si assiste ad una evoluzione di mercato, con situazioni e dinamiche differenti da Paese a Paese. I dati forniti dal Colipa, l'Organizzazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali di categoria, segnalano infatti una stabilità della Francia, una crescita media del Regno Unito del 5,3% e della Spagna del 6,3%, mentre per la Germania si registra una contrazione dell’1,7%. Anche per l'Italia, che si conferma al 3° posto in Europa e 5° mercato mondiale, come già evidenziato da qualche esercizio, si assiste ad un pesante processo di razionalizzazione della domanda, sostenuta in larga parte dagli sforzi di innovazione e dalle attività promozionali sviluppate dalle imprese: oltre il 10% delle vendite nel 2004 è caratterizzato da novità. “Le difficoltà connesse ad un contesto politico-economico poco stimolante, influenzato dall’apprezzamento dell’Euro e dall’aumento del prezzo del petrolio – spiega Alberto Donati, Presidente uscente di Unipro – hanno trovato una risposta forte da parte del settore cosmetico. Grazie ad operazioni di concentrazione e di riorganizzazione aziendale le aziende della cosmetica italiana hanno saputo mantenere le posizioni di competitività, specie internazionale, conquistate negli ultimi anni.” Aggiunge Fabio Franchina, neo-Presidente eletto: “guardando al futuro, per il settore cosmetico sarà imperativo focalizzare l’attenzione avanti, cercando di anticipare ciò che il mercato andrà a chiedere, consapevoli che il consumatore di oggi non sarà il consumatore di domani, o meglio potrà essere lo stesso, ma con bisogni, domande e necessità differenti. Questo vale ancora di più in un settore come il nostro, che ha forti capacità di crescita, soprattutto grazie ad una diversa percezione dei prodotti cosmetici e ad un interesse più maturo nei confronti del concetto di benessere.” Il Mercato Nel 2004: Canali E Prodotti Il Rapporto Annuale 2004, redatto dal Centro Studi e Cultura d'impresa di Unipro, evidenzia come il consumo di prodotti cosmetici sia caratterizzato da un andamento dei canali altalenante di anno in anno, condizionato da orientamenti d’acquisto sempre più specifici ed individualizzati. Assistiamo quindi oggi ad un inevitabile processo di razionalizzazione e riqualificazione del canale, specialmente nell'area del selettivo, anche alla luce dell'avvento di nuove e più competitive organizzazioni di distribuzione. Stupisce in questo senso la ripresa dei consumi nel canale profumeria che nel 2004 ha registrato un piccolo incremento, +2,2%, dopo alcuni esercizi in flessione, con un volume di 2.360 milioni di Euro. In Italia si è assistito in questi anni ad un importante spostamento dei consumi verso canali di massa. Nel 2004 tuttavia il fenomeno sembra registrare dinamiche più riflessive: infatti il dato della Grande Distribuzione Organizzata, dei supermercati più ipermercati in particolare, si è attestato su un volume di oltre 3.800 milioni di Euro, con una crescita dell’1,1%, se consideriamo tutti i canali tradizionali ad esclusione di profumeria e farmacia. Il mercato della Farmacia anche nel 2004 conferma una vivacità superiore alla media, con una crescita dell’8,6%, con oltre 1.000 milioni di Euro in volume, a conferma di una fascia di consumi molto attenti alla qualità sia di servizio che di prodotto. Anche se ancora marginale per volume, all'interno degli altri canali, occorre rilevare il dato dell'Erboristeria che, con una crescita nel 2004 del 6%, con un mercato pari a 253,3 milioni di Euro, si conferma il canale più attraente e con potenzialità di sviluppo ancora positive. Probabilmente è il segmento che più di altri asseconda le opzioni di una domanda attenta al benessere e al portafoglio. Trend Prodotti L’analisi delle singole famiglie di prodotto evidenzia alcune dinamiche molto positive: è il caso dei prodotti per l’igiene orale con una crescita del 6,7% alla quale ha contribuito in modo rilevante la vendita di prodotti sbiancanti che, con un valore di oltre 92 milioni di Euro, hanno registrato trend di sviluppo nell’ordine del 30 % annuo. I prodotti per capelli rappresentano anche nel 2004 il gruppo più consistente con un valore di 1.190 milioni di Euro e una crescita del 1,5%, trainati dal trend di grande rilievo segnato da doposhampoo, balsami e maschere (11,8%). I prodotti per il viso, evidenziano nel 2004 una crescita superiore alla media pari al 4,8% con un valore di quasi 1.080 milioni di Euro. Tra le novità assolute che si stanno affermando sul mercato vi sono i depigmentanti per viso che nel 2004 hanno messo a segno una crescita del 34,1%; mentre continuano la loro ascesa le creme anti-age (+7,7%) e i prodotti per la cellulite (10,6%). Un fenomeno che interessa sempre più negli ultimi tempi è il consumo di prodotti cosmetici per uomini. Detto infatti che il consumo di prodotti maschili copre quasi un terzo del consumo globale di cosmetici, nel 2004 si registrano alcuni fenomeni molto interessanti: è il caso della continua crescita delle vendite delle creme per il trattamento, +30,1% (già nel 2003 era stato di oltre il 50%), che portano il totale dei prodotti di linea maschile ad un valore di oltre 280 milioni di Euro con una crescita significativa del 6,2%. Le note negative vengono dai prodotti per igiene corpo, -1,7%, con un valore prossimo ai 1.000 milioni di Euro. Mentre la profumeria alcolica vede fermarsi il trend negativo degli ultimi anni registrando nel 2004 un leggero incremento: 0,3%. Il Comparto Industriale L'andamento riflessivo e diversificato del mercato interno, ma soprattutto la ripresa delle esportazioni hanno condizionato l'industria nazionale che nel 2004 ha registrato un incremento di fatturato del 3,8%, raggiungendo i 7.413,5 milioni di Euro in valore. Evidentemente i condizionamenti che si registrano sul mercato interno sono meno presenti sui mercati di sbocco, dove le imprese italiane hanno saputo fronteggiare le forti tensioni sui prezzi petroliferi e le difficoltà legate all'apprezzamento della valuta comunitaria rispetto al dollaro. Da diverso tempo i consumatori si stanno indirizzando su canali e prodotti alternativi e, in certi casi, sostitutivi di quelli tradizionali. A queste nuove opportunità si stanno adattando le strategie di investimento delle imprese; strategie sempre più orientate al servizio, all’innovazione e alla ricerca con l’unico obiettivo di competere con la qualità dell’offerta. Importazioni Ed Esportazioni Nel 2004, dopo la parentesi negativa del 2003, si è assistito ad un incremento delle esportazioni pari al 8,8%, con un volume di poco meno di 2.000 milioni di Euro, mentre le importazioni si sono attestate a 1.260 milioni di euro, con un crescita molto rallentata (0,7%). In particolare, continua l’evoluzione di alcune aree, tra queste l’Europa allargata, con i nuovi paesi entrati nella Comunità Europea e l’Europa dell’Est e l’Asia. Proprio con riferimento all’Asia, i paesi verso cui l’Italia esporta maggiormente sono gli Emirati Arabi ed Arabia Saudita, con quasi il 25% di copertura dell’area, seguiti da Hong Kong che, con quasi 44 milioni di Euro esportati copre oltre il 15% dell’area. Nel 2004, pur in presenza di condizioni analoghe al 2003, per quanto riguarda l’apprezzamento dell’Euro sul dollaro e i prezzi petroliferi, si è assistito ad un significativo recupero dell’offerta italiana che, attraverso politiche di prezzo più mirate, ha ripreso le posizioni di competitività conquistate nell’ultimo decennio. Per quanto riguarda le esportazioni sono le creme a sostenere in valore il peso maggiore con oltre 442 milioni di Euro in valore ed una crescita percentuale di oltre 15 punti, seguite dai prodotti per capelli. Tra i prodotti importati i più alti tassi di sviluppo sono segnati dalle creme (+10,4%), dai dentifrici (+13,4%) e dai profumi (+18%), che vanno però a bilanciare importanti flessioni fatte registrare dalle lacche (-27,3%) e dai prodotti per le unghie (-26,1%). Investimenti Pubblicitari Il comparto cosmetico italiano, che copre mediamente oltre il 5% di tutti gli investimenti nazionali, nel 2004 si è risollevato da una situazione congiunturale negativa. Nel 2004 si assiste infatti ad una netta ripresa degli investimenti con un tasso di sviluppo pari al 4,8%. L’analisi della suddivisione degli investimenti netti per mezzo trova conferma delle tendenze evidenziate dalle industrie cosmetiche negli ultimi esercizi: continua infatti la crescita della televisione, con incremento del 7,9% e che oggi occupa più del 65% di tutti gli investimenti, mentre si conferma la contrazione di canali classici come la stampa, -59,6%; in controtendenza cinema, radio e affissioni che, benché costituiscano solo il 3,75% dell’investimento, segnano un nuovo trend di comunicazione. Si conferma anche per il 2004 che, in materia di quote per prodotto, la maggior parte degli investimenti sono stati destinati ai prodotti per il viso e per il corpo, che coprono il 37,6% del comparto, seguiti dai prodotti per capelli, 21,2%. In valore, i più importanti investimenti sono stati destinati ai prodotti per il viso e per il corpo con una spesa prossima ai 210 milioni di Euro (+3,2%) rispetto al 2003. In termini di crescita, invece, gli investimenti con il più alto tasso di sviluppo sono quelli per i prodotti per l’igiene della bocca, +28%, per l’igiene intima, +22,6%, ma soprattutto per le linee maschili, +37,3, a conferma del sostegno delle politiche di marketing verso quelle linee di prodotto ritenute meno mature di altre.
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