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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Maggio 2005
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CONFERENZA EURO-MEDITERRANEO: ARRIVANO GLI ARBITRI DEL MEDITERRANEO SONO OLTRE 22.400, IN PARTICOLARE LOMBARDE, VENETE ED EMILIANE, LE IMPRESE CHE GIÀ COMMERCIANO CON I PAESI DEL MEDITERRANEO |
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Milano, 11 maggio 2005. Non si tratta di una partita di calcio, ma di uno strumento flessibile ed efficace per la risoluzione delle controversie commerciali internazionali, più rapido ed economico dei sistemi di giustizia ordinaria: è il ricorso all’arbitro. Secondo la procedura dell’arbitrato internazionale, basta inserire nel proprio contratto l’apposita clausola e le imprese italiane ma anche degli altri Paesi del Mediterraneo possono accedere a questa forma di tutela. L’arbitrato è quindi a disposizione anche delle oltre 22.400 imprese italiane, specialmente lombarde (33%), venete (14%) ed emiliane (12%) che già commerciano con i Paesi del Mediterraneo. Di queste il 21,6% fa affari con l’Egitto. Ma quali sono le difficoltà maggiori che le imprese europee incontrano nel commercio con questi Paesi? Soprattutto le procedure doganali (14%), seguono le barriere tecniche al commercio e l’investimento ad alto rischio (13%). Sentite meno come ostacoli le differenze culturali e la concorrenza sleale (12%) o la paura per la sicurezza personale (11%). In generale, secondo i dati della Camera arbitrale di Milano, sono 69 gli arbitrati che hanno trovato una soluzione nel 2004, 105 le nuove domande, triplicate in otto anni. Di queste il 10,5% è internazionale. Per un valore totale di 200 milioni di euro, poco meno di 2 milioni di euro a lite. Le parti sono italiane (93,58%), europee (5,28%), monegasche (0,75%), russe (0,38%). Per il 75% sono società, il 72% di capitali. Nel 62,6% dei casi gli arbitri sono nominati dalle parti. E la lite si conclude in poco meno di 12 mesi. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese relativi a 13 Paesi del Mediterraneo ad aprile 2005 e da un’indagine Eurchambres tra 26 Camere di commercio europee del 2002. E delle prospettive dell’arbitrato internazionale si è parlato oggi al convegno che si è tenuto al Cairo sulle “Nuove strategie nell’arbitrato internazionale: il progetto mediterraneo della Camera arbitrale di Milano”, promosso dalla Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Camera di commercio italiana in Egitto e Cairo Regional Centre for International Commercial Arbitration Crcica. Hanno partecipato tra gli altri: Samiha Fawzy, Vice-ministro egiziano del Commercio estero e dell’Industria, Antonio Badini, Ambasciatore italiano in Egitto, Francesco Cordano, Presidente della Camera di commercio italiana in Egitto, Stefano Azzali, Segretario generale della Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano. “La Camera di commercio di Milano conferma anche per quest’anno il suo impegno nel favorire il dialogo e il confronto tra i Paesi del Mediterraneo – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali –. Tra le tante iniziative, la più significativa è senz’altro l’organizzazione della terza edizione della Conferenza internazionale del Laboratorio Euro Mediterraneo che si terrà a Milano l’11 e 12 luglio prossimi e vedrà riuniti allo stesso tavolo ministri e rappresentanti istituzionali ed economici provenienti dai vari Paesi dell’area. Un momento importante per analizzare la situazione presente, ma soprattutto per confrontarsi, formulare proposte e trovare un terreno sempre più ampio di collaborazione con il comune obiettivo di favorire una crescita e uno sviluppo armonico nel Mediterraneo”. “La Camera arbitrale di Milano si pone al servizio di imprese, professionisti e consumatori delle due sponde del Mediterraneo che mirano alla creazione di uno spazio comune condiviso di stabilità e sicurezza negli scambi commerciali – ha dichiarato Stefano Azzali, segretario generale della Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano -. Infatti, l’incontro di oggi è la prima tappa di un progetto più ampio che coinvolgerà diversi Paesi dell’area mediterranea con cui intendiamo promuovere l’offerta dei nostri servizi di risoluzione alternativa delle controversie commerciali e, principalmente, l’arbitrato amministrato. Il cuore del progetto è costituito dalla diffusione dell’arbitrato quale strumento flessibile, trasparente ed economico per risolvere le controversie commerciali. Sono previste varie fasi di sviluppo che si articolano attraverso l'organizzazione di missioni mirate e "road show" nell'area, sotto gli auspici delle nostre Ambasciate e con l'appoggio dei Ministeri degli Esteri e delle Attività Produttive. Stiamo, inoltre, strutturando un corso di formazione in materia di arbitrato commerciale internazionale, che si terrà sempre al Cairo in autunno. L'intero progetto verrà poi analizzato ed approfondito attraverso un workshop specifico previsto nell’ambito della terza edizione della Conferenza internazionale del Laboratorio Euro-mediterraneo, organizzata dalla Camera di Commercio di Milano per il prossimo luglio”. L’accordo di cooperazione tra Milano e Il Cairo in materia di arbitrato per la risoluzione delle controversie tra imprese. In data 15.12.2003 è stato siglato un accordo di cooperazione nel campo dell’arbitrato commerciale internazionale tra la Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale di Milano e il Centro Regionale del Cairo per l’Arbitrato Commerciale Internazionale (Crcica). Alla luce di tale accordo, le procedure da condurre al Cairo in base alle "Regole del Crcica" possono essere iniziate con il deposito dell’atto introduttivo a Milano presso la Camera Arbitrale, con gli stessi effetti che avrebbero se il deposito fosse avvenuto al Cairo. Analogamente, le procedure da condurre a Milano in base alle "Regole della Camera Arbitrale di Milano" potranno essere iniziate con il deposito dell’atto introduttivo al Cairo presso il Crcica. L’accordo prevede inoltre che qualora una delle due parti lo richieda, l’altra parte fornisca servizi amministrativi e ogni altro genere di servizi necessari per condurre arbitrati, conciliazioni, mediazioni e negoziati. Le due istituzioni, in generale, garantiscono poi reciproco supporto e cooperazione nella risoluzione di controversie commerciali e hanno preparato una clausola da raccomandare agli imprenditori italiani ed egiziani per gli accordi bilaterali. La Camera arbitrale di Milano. La Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, è un'istituzione specializzata nella gestione dei conflitti commerciali ed opera attivamente sul mercato offrendo alle imprese, ai professionisti e ai consumatori uno strumento di risoluzione delle controversie rapido, economico e riservato. Attraverso i servizi di Arbitrato, Conciliazione e risoluzione telematica delle controversie (Risolvionline) la Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano si qualifica come, istituzione di riferimento nel campo dell'Adr (Alternative Dispute Resolution). La prassi del commercio nazionale e internazionale dimostra infatti che questi strumenti di giustizia alternativa sono sempre più conosciuti e utilizzati dagli operatori. La Camera arbitrale svolge altresì un ruolo nella diffusione della cultura della giustizia alternativa avvalendosi del proprio Centro di Documentazione e Formazione che organizza eventi informativi e corsi e presso il quale è possibile consultare una vasta biblioteca sulle tematiche Adr. Problemi incontrati dalle imprese europee nel commercio con i Paesi del Mediterraneo (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Palestina, Libano, Siria, Turchia, Cipro e Malta) Ostacoli | % | Procedure doganali | 14% | Barriere tecniche al commercio | 13% | Investimento ad alto rischio | 13% | Concorrenza sleale | 12% | Differenze culturali | 12% | Paura per la sicurezza personale | 11% | Alte tariffe | 11% | Bassa protezione per i diritti di proprietà intellettuale | 8% | Altro | 6% | Totale | 100% | Da un’indagine Euchambres del 2002 tra 26 Camere di commercio europee, rappresentanti 13 Paesi N. Imprese italiane che dichiarano un’attività di import-export con il Mediterraneo (Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto, Israele, Giordania, Palestina, Libano, Siria, Turchia, Cipro e Malta) regione | N. Imprese verso il Mediterraneo | % su tot. Italia Mediterraneo | peso Mediterraneo su tot verso mondo per regione | Peso Egitto su tot. Verso Mediterraneo | Lombardia | 7.477 | 33,3% | 24,4% | 24,3% | Veneto | 3.090 | 13,7% | 22,0% | 22,5% | Emilia Romagna | 2.771 | 12,3% | 27,3% | 24,1% | Toscana | 2.017 | 9,0% | 23,1% | 16,1% | Piemonte | 1.946 | 8,7% | 21,6% | 22,9% | Campania | 830 | 3,7% | 23,0% | 19,8% | Marche | 755 | 3,4% | 25,0% | 13,6% | Sicilia | 660 | 2,9% | 25,6% | 15,0% | Puglia | 636 | 2,8% | 20,4% | 16,2% | Friuli-venezia Giulia | 615 | 2,7% | 17,6% | 18,5% | Liguria | 464 | 2,1% | 21,5% | 22,2% | Lazio | 413 | 1,8% | 17,8% | 22,5% | Abruzzo | 261 | 1,2% | 17,6% | 16,1% | Umbria | 187 | 0,8% | 16,3% | 12,8% | Trentino-alto Adige | 144 | 0,6% | 7,7% | 15,3% | Sardegna | 71 | 0,3% | 14,5% | 12,7% | Calabria | 69 | 0,3% | 11,9% | 18,8% | Basilicata | 43 | 0,2% | 11,6% | 27,9% | Molise | 19 | 0,1% | 9,4% | 10,5% | Valle d'Aosta | 7 | 0,0% | 6,0% | 14,3% | Totale Italia | 22.475 | 100,0% | 22,7% | 21,6% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese ad aprile 2005
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