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Notiziario Marketpress di Sabato 20 Marzo 2004
 
   
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  LIGURIA / L’ETÀ DI RUBENS: DIMORE, COMMITTENTI E COLLEZIONISTI GENOVESI, 20 MARZO - 11 LUGLIO 2004, PALAZZO DUCALE GENOVA  
   
  È una suggestiva esperienza, un’occasione unica per vedere ricostruite le collezioni che adornavano le grandi dimore seicentesche genovesi e per varcare le soglie delle più belle sale di quei palazzi. I nomi di Rubens, Tiziano, Tintoretto, Caravaggio, Annibale Carracci, Reni, Ribera, Procaccini, Orazio e Artemisia Gentileschi, Van Dyck rendono un’idea dell’importanza dei grandi collezionisti genovesi. La loro attività è stata caratterizzata dalla compresenza di un’ampia varietà di scelte culturali, rese possibili, in un regime repubblicano, dall’assenza di un gusto ufficiale imposto da un sovrano. L’avvio della stagione di massimo splendore del patriziato locale, impegnato nella celebrazione del proprio prestigio grazie al concorso dei maggiori rappresentanti dell’arte italiana ed europea, coincide con la presenza di Pieter Paul Rubens a Genova. La testimonianza del grande artista fiammingo e la sua ammirazione per la città è già documentata dal volume “I Palazzi di Genova”, in cui Rubens volle rappresentare un’antologia delle più belle dimore della Superba. Questa sua passione per i palazzi storici genovesi costituisce la cornice ideale per inquadrare lo straordinario sviluppo del collezionismo d’arte che distingue la nostra cultura nel periodo definito dagli estremi biografici dell’artista (1577-1640) e dalle date delle due edizioni seicentesche del volume (1622-1652). tra Dipinti, arazzi e argenti straordinari da parata  (oltre un centinaio di opere) sono stati radunati a Genova, provenienti dai musei di tutto il mondo, per evocare le figure di alcuni dei grandi collezionisti e committenti genovesi. A loro sono dedicate le sezioni che presentano la ricchissima quadreria di Gio. Carlo Doria (ritratto a cavallo proprio da Rubens) e le curiosità della sua Wunderkammer; la serie delle Arti liberali di Frans Floris, acquistata ad Anversa da Gerolamo e Gio. Agostino Balbi e ricomposta per l’occasione dopo la sua dispersione; la spettacolare Morte di Argo dipinta da Rubens e posseduta da Giovanni Battista e Stefano Balbi, finanzieri a Milano; la quadreria di Gio. Filippo Spinola, il primo in Europa che sia riuscito a procurare alla sua collezione una delle grandi cene di Veronese. Un evento espositivo incomparabile e irripetibile. Due sezioni staccate della mostra sono allestite nella Galleria di Palazzo Rosso e nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, in quanto i due musei ospitano abitualmente due importanti quadrerie genovesi. Pieter Paul Rubens fu testimone diretto dello straordinario sviluppo del collezionismo nella città di Genova. La mostra propone la ricostruzione filologica di alcune delle più ricche collezioni della prima metà del Seicento, offrendo l’occasione unica e irripetibile di vedere nel contesto originario oltre un centinaio di opere tra cui dipinti di Rubens come Giunone e Argo, commissionato da Stefano Balbi, o la Morte di Adone, posseduta da Gio. Vincenzo Imperiale e raramente esposta prima d’ora. “L’età di Rubens: dimore, committenti e collezionisti genovesi”, 20 marzo - 11 luglio 2004, Palazzo Ducale, piazza Matteotti 9, Genova, martedì-domenica, ore 9-21 (la biglietteria chiude alle ore 20). Biglietto d’ingresso: intero 9 euro, ridotto e gruppi 8 euro, scuole 3 euro.Infolink: www.palazzoducale.genova.it/Rubens  
     
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